#Arance siciliane? No, grazie. Meglio quelle marocchine
La politica italiana e le sindacali agricole sono come il “Gratta e Vinci”; gratti gratti per poi scoprire che non c’è nulla! Nessuno tutela le nostre produzioni perchè addormentati, perchè incapaci, perchè addomesticati, perchè inconcludenti o, semplicemente, perchè impegnati nei propri affari. Nell’articolo di Antonio Fraschilla viene dipinto un quadro sicuramente poco edificante. La Grande Distribuzione Organizzata fa di tutto per giocare al ribasso mentre le sindacali non protestano e non presentano proposte nelle sedi istituzionali. Dal ridicolo passiamo alla farsa. PALERMO – Una crisi senza fine. Ogni anno un nuovo record negativo. La produzione di quello che era una volta l’oro della Sicilia, adesso è soltanto un peso. Anche nell’ultima stagione la vendita di agrumi, arancia rossa su tutti e limoni, ha fatto registrare numeri a dir poco bassi e perdite per tutti i produttori. “È stata un’annata disastrosa, credo sia stata la peggiore di sempre – dice Giovanni…
Olio: #Multa scontata per i truffatori dell’#olio
L’avevamo detto noi di Insieme per la Terra che sarebbe finita a “Tarallucci e vino”, anzi, qui è finita a “fetta di pane con olio e sale” oseremmo dire, almeno ci calza bene! Leggiamo con immane sconforto l’articolo sul sito di “Repubblica” denominato Falso olio extravergine, multe dell’Antitrust per Carapelli, Lidl, Sasso e Bertolli, ai tempi della pubblicazione della truffa sull’olio extra vergine d’oliva italiano che di italiano non aveva manco il tappo. Avevamo già bello che immaginato che le Multinazionali avrebbero preso la “multina”, tanto per far vedere che la magistratura avrebbe fatto (finta) di fare il loro lavoro, e difatti eccola qui! 550.000 € per Lidl e 330.000 € per Deoleo!! Briciole rispetto al gravissimo danno che hanno fatto all’Italia, non ci paghiamo nemmeno i consulenti, le spese legali e d’istruttoria. Manco un milione di euro per un pesante danno ad uno dei nostri più blasonati baluardi all’estero, pensiamo…
Il TTIP porterà 82 #pesticidi sulle nostre #tavole
Nell’articolo di Qui Finanza vengono descritti sinteticamente i gravissimi pericoli che noi europei andremmo ad avere con l’eventuale approvazione del TTIP. Sinceramente troviamo vergognoso ed indecente il silenzio accondiscendente delle sindacali agricole sull’argomento oltre ovviamente alla consueta incapacità politica di vedere le gravi conseguenze sui cittadini. Quanto è stato pagato per avere questo silenzio? Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), il trattato tra Unione europea e Stati Uniti, condotto lontano dagli occhi indiscreti dell’opinione pubblica e dei Parlamenti, propone la creazione di un mercato che armonizzi le regole sugli standard produttivi e rimuova i dazi residui, a patto che le tutele europee siano abbassate per consentire l’accesso di prodotti americani meno controllati. Ed è proprio su questo punto che i negoziati in corso fra USA e UE fanno registrare al momento una fase di stallo. Per gli Stati Uniti l’intesa commerciale “è uno strumento di aiuto anche per il…
#Brexit, intervento dell’#industria risiera
A leggere i commenti dell’industria risiera e/o di molti economisti abbiamo la vaga sensazione che tra l’Eurora e la Gran Bretagna non ci sarà nessun dazio doganale ma continuerà un rapporto di libero scambio. Il popolo inglese ha deciso liberamente di uscire ma dubitiamo fortemente che ci sia una drastica rottura politica tra Bruxelles e Londra. A breve sapremo la verità ! Quali conseguenze avrà la Brexit sul mercato del riso italiano? La domanda è tutt’altro che peregrina, visto che il Regno Unito è uno degli sbocchi commerciali più importanti in ambito europeo. Per questo abbiamo voluto chiedere a Mario Francese, presidente dell’Associazione industrie risiere (Airi) quali potrebbero essere i contraccolpi del referendum britannico sui commerci di riso con quel Paese: «A seguito della choccante decisione della maggioranza del popolo inglese di lasciare l’Unione Europea oggi si può solo tentare di individuare quale potrà essere il futuro politico e delle relazioni…
Quattro #chiacchiare con Enrico Miceli di coltivazionebiologica.it
Volete vivere un’esperienza agricola concreta? Oggi abbiamo l’onore di parlare con Enrico Miceli, cofondatore di coltivazionebiologica.it. Come e perché nasce il blog Coltivazionebiologica.it? Il blog nasce più che altro dal nostro desiderio di diffondere le buone pratiche dell’agricoltura biologica. In giro c’è molta confusione sull’argomento, e spesso si commette l’errore di credere a leggende metropolitane che di biologico hanno poco o nulla. Per cercare di dare quindi, in materia di biologico, informazioni corrette e serie, abbiamo deciso di mettere in piedi questo blog. In pratica è una guida alle corrette prassi dell’agricoltura bio. Abbiamo deciso, insomma, di regalare le nostre conoscenze a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e creare un proprio orto senza veleni, anche utilizzando semplicemente il proprio terrazzo o il balcone di casa. Questo perché, sia nei grandi che nei piccoli spazi, è oramai necessario agire biologico. Da chi è composta la redazione? Siamo in due.…
Il manuale del #bastone e della #carota di #Martina e #Coldiretti
Il manuale di come prendere in giro gli allevatori italiani è oramai cosa consolidata in questi anni di assenza di politica agricola e sindacale. Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e Mister milionario Gesmundo non hanno progettato e costruito soluzioni strutturali che potessero sostenere e rilanciare l’agricoltura e l’agroalimentare italiano ma si sono accontentati di soluzioni tampone; praticamente hanno dato l’aspirina ad un malato terminale entrato oramai in coma. Il caso del latte pubblicato sul Sole 24 Ore, dai noi anticipato con un articolo dal titolo “UE: troppo #latte, meglio abbattere i #bovini. Poche ore al via libera“, è assolutamente emblematico. Invece di proporre soluzioni a medio – lungo termine il Ministro Martina ha messo sul tavolo un premio di 10 milioni per chi riduce la produzione ed altri 10 milioni per acquistare formaggio per gli indigenti. Considerato l’elevato numero di Allevamenti in Italia queste misure non sono nemmeno…
Boom di #import, crolla il #prezzo del #latte ovino
Questa è un chiaro esempio di cosa significa Europa: povertà e svalutazione del nostro sudore e dei nostri prodotti. Quando capiremo che il settore primario italiano sarà completamente eliminato da Bruxelles ? L’articolo di Agronotizie non lascia dubbi in merito. Ovviamente le Istituzioni tacciono ! Tempi duri per il latte ovino, entrato in una spirale di prezzi bassi che sembra emulare la difficile situazione del latte vaccino. Il forte aumento dell’export registrato nel 2015, con uno straordinario più 23%, ha consentito al latte di raggiungere quotazioni che sino a pochi mesi fa superavano in alcuni casi i 100 euro per ettolitro, un euro al litro. Un aumento che per il latte ovino prodotto in Sardegna ha sfiorato il 16% in più rispetto all’anno precedente. Poi da marzo di quest’anno i prezzi hanno iniziato a precipitare senza sosta. Per il latte prodotto in Lazio Ismea riporta il 17 giugno quotazioni di…
Le ricette di Anna: #polpettone #ligure
Secondi piatti POLPETTONE LIGURE Introduzione Questo è il momento giusto per poter assaporare una delle mie verdure preferite: i fagiolini. In Liguria vengono utilizzati in molteplici modi, ma nel polpettone diventano padroni della tavola. A differenza degli altri polpettoni, i liguri lo preparano solo con verdure, senza carne. Volete provarlo? Dosi per: 4 persone Tempo di preparazione : 30 minuti Tempo di cottura: circa 45 minuti Ingredienti 400 gr di fagiolini 800 gr di patate 2 uova 40 gr di Grana Padano grattugiato q.b. di sale q.b. di pepe q.b. di pane grattugiato Preparazione Prendete i fagiolini e privateli delle estremità. Questo lavoro è un po’ noioso, ma alla fine diventerà divertente, se come me, vi fate aiutare da un aiutante d’eccezione. Sbucciate le patate a tagliatele a dadini. Lavate le verdure sotto l’acqua corrente e lasciate scolare bene. In una pentola mettete dell’acqua e quando inizia a bollire salatela, aggiungete quindi le patate e i fagiolini. Da…
#Agricoltori come #polli da spennare
Succede però, che col passare degli anni, vuoi per il profondo groviglio burocratico creato ad hoc per il mantenimento delle fitte reti politico-clientelari, vuoi per la dipendenza sempre più forte del settore agricolo agli aiuti Europei (complice la forte congiuntura di mercato dei prodotti), il comparto politico delle organizzazioni professionali agricole ha iniziato a perdere smalto, facendo spazio ad un assetto quasi del tutto dirigistico. Perché c’è da far quadrare bilanci e portare a casa soldi, affinché, da buone succursali della politica, alimentino il loro sistema chiuso, autopoietico e autoreferenziale. Nulla di nuovo, fin qui si può dire, uno degli apparati classici all’Italiana, di quelli duri a morire, salvo forti scossoni. Il problema però è che l’agricoltura vive di sussidi e muore di burocrazia. Ed è qui che subentra un conflitto di interessi elefantiaco. Già, perché purtroppo, ai tavoli verdi si siede un direttore di una OP (magari con un…