Bugie rivestite di #zucchero: come le Lobby Alimentari distruggono la #salute nella UE

Bugie rivestite di #zucchero: come le Lobby Alimentari distruggono la #salute nella UE

L’articolo di Colin Todhunter pubblicato su Global Research il 29 luglio 2016 lascia semplicemente basiti.

Oltre la metà della popolazione dell’Unione europea (UE) è in sovrappeso od obesa. Senza un’azione efficace, questo numero crescerà sostanzialmente nei prossimi dieci anni avverte un importante nuovo rapporto. ‘Un solo cucchiaio di zucchero: ecco come la lobby alimentare combatte la regolamentazione dell’uso dello zucchero nell’UE‘; dal gruppo Corporate Europe Observatory (CEO), che fa ricerca e campagne in merito all’uso dello zucchero, rileva che i tassi di obesità sono in aumento più velocemente tra i gruppi socio-economici a reddito più basso. Ecco perché gli alimenti ad alta densità energetica, di scarso valore nutrizionale sono più convenienti dei cibi più nutrienti, come frutta e verdura, e famiglie relativamente povere, con bambini, li acquistano fondamentalmente per soddisfare la loro fame.
Il rapporto sostiene che un numero sempre maggiore di persone mangiano alimenti trasformati, in gran parte della loro dieta. Male per la salute, ma bene per il settore industriale, perché alimenti trasformati ricchi di zucchero hanno i più alti margini di profitto (a differenza di frutta e verdura), e il modo più semplice di produrre alimenti industriali a buon mercato, di lunga durata e migliorati nel gusto è di aggiungere un supplemento di zucchero, sale e grassi.
Vi è un crescente numero di evidenze scientifiche che dimostrano il ruolo chiave dello zucchero nella impennata dei tassi di obesità, malattie cardiache e diabete di tipo 2, così come alcuni tipi di cancro, e il nuovo rapporto sostiene che, in termini economici il costo per il PIL europeo è allarmante. Nel Regno Unito, il costo dell’obesità è stimato intorno a 27 miliardi di sterline all’anno, e circa il sette per cento della spesa sanitaria degli Stati membri dell’UE nel suo complesso’ è causata dall’obesità negli adulti. A parte i costi indiretti sulla società come malattie, morte precoce o impatto sulle badanti.

Allora, perché non è azione intrapresa per affrontare questa crisi sanitaria?
Semplicemente perché l’industria alimentare è in grado di resistere alle regolamentazioni. Il rapporto CEO osserva che l’industria alimentare si è vigorosamente mobilitata per bloccare la legislazione fondamentale per la salute pubblica in questo settore:
· Spingendo sugli accordi di libero scambio e le deregolamentazioni che minano le leggi esistenti;
· Esercitando un’indebita influenza sugli organismi di regolamentazione dell’UE;
· Acquisizione di competenze scientifiche;
· Sostenere sistemi di ‘adesione volontaria’ [alle regole] deboli;
· Manipolare le associazioni dei consumatori spendendo miliardi in lobbying aggressivo.
Politiche sanitarie come la riduzione obbligatoria della quantità di zucchero, tasse sullo zucchero e le etichette sugli alimenti, aiuterebbero i consumatori a fare scelte più sane. Ma la leva che i giganti del settore alimentare hanno, sul processo decisionale della UE, ha aiutato la lobby dello zucchero a superare indenne molte minacce ai suoi margini di profitto.

Il rapporto sostiene che le principali associazioni, aziende e gruppi di pressione legati al cibo e bevande e dolciumi, assieme spendono una cifra stimata sui 21,3 milioni di € l’anno per fare pressione dell’UE.
Il motivo di fondo è il denaro e il profitto. Questo va al di là di ogni considerazione per la salute pubblica e l’interesse pubblico. Il CEO spiega che l’Europa è il mercato più grande esportatore del mondo per cibo e bevande, e il colosso alimentare Nestlé è la società di maggior valore, stimato attorno a € 208 miliardi di euro – più della Royal Dutch Shell.
La relazione afferma:
La Commissione e le istituzioni, come l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), sono stati fin troppo ben disposti ad ascoltare i messaggi del settore industriale interessato.
Si sottolinea che molte delle iniziative che dovrebbero aiutare gli europei a mangiare meno zucchero sono deboli e su base volontaria o messe in discussione dalla stessa UE, quando le decisioni sono prese a livello nazionale: la troppa dipendenza degli organismi di regolamentazione dell’UE è una delle principali preoccupazioni.
Accordi commerciali come TTIP e CETA potrebbero aiutare ancora di più la lobby dello zucchero. La relazione rileva che accordi simili sono già stati utilizzati per costringere il Messico a pagare centinaia di milioni a titolo di risarcimento per aver tassato lo zucchero.
Mentre studi finanziati dall’industria influenzano le decisioni della European Food Standards Authority (EFSA), Coca Cola, Nestlé e altri giganti alimentari sono impegnati in propaganda aziendale sponsorizzando eventi sportivi e importanti programmi di musica o esercizio fisico, per distogliere l’attenzione dall’impatto che hanno i loro prodotti e dar la falsa impressione che l’esercizio fisico e le scelte di vita sono i principali fattori nella prevenzione sulla salute. Il rapporto continua affermando:
Le Lobby commerciali e i grandi gruppi industriali del settore alimentare sponsorizzano la ricerca in materie come l’obesità e il diabete, talvolta in collaborazione con la Commissione Europea (CE). Questo può creare un rapporto amichevole tra chi controlla e il controllato tale che può risultare in parzialità nelle pubblicazioni scientifiche. Decenni di ricerche sui grassi, l’esercizio fisico, e il calcolo delle calorie ha aiutato a distrarre dai pericoli specifici di zucchero.
Gli autori notano che la CE a Presidenza Olandese della prima metà del 2016, è stata criticata per la sua Programma per il Miglioramento dei Prodotti Alimentari, realizzato a stretto contatto con l’industria alimentare; la tabella di marcia sottolinea un debole obiettivo di riduzione volontaria dello zucchero e un partenariato pubblico-privato nei rapporti industriali. Il rapporto rileva inoltre che un’associazione di categoria FoodDrinkEurope ha speso circa 1 miliardo di € in una campagna di successo contro il sistema comunitario obbligatorio etichettatura a ‘semaforo’ dei prodotti alimentari, consigliato dagli esperti della salute e dalle associazioni dei consumatori. I lobbisti alimentari si stanno mobilitando, attraverso le pubbliche relazioni, contro le tasse sullo zucchero.

Katharine Ainger, giornalista freelance e co-autore del rapporto dice:
“Tanti studi scientifici indipendenti mostrano un chiaro legame tra il consumo eccessivo di zucchero e gravi rischi per la salute. Ma il fatto che non vi è ancora consenso sui pericoli dello zucchero tra i regolatori europei dimostra quanto sia potente la lobby del ‘cibo e bevande’. Forti evidenze scientifiche vengono escluse a causa dei miliardi di euro sborsati dalle Lobby dello zucchero. Nella sua disonestà e disprezzo per la salute delle persone, l’industria alimentare e delle bevande, ricorda la tattica, che abbiamo sperimentato per decenni, della Lobby del tabacco”.
L’industria è in grado di far pesare la sua notevole forza finanziaria per piegare la scienza, esercitare un’influenza politica e montare campagne di pubbliche relazioni a macchia di leopardo, mettendo in pericolo la salute di centinaia di milioni di Europei. Non è la prima volta che il CEO ha denunciato come la CE sia serva di un programma aziendale. Bruxelles brulica di lobbisti aziendali il cui potere di spesa e influenza politica non hanno paragone con la forza delle organizzazioni civili e gruppi di consumatori.
I lobbisti dell’industria spendono milioni ogni anno per una buona ragione. Essi ricevono un ritorno su ciò che è essenzialmente un investimento chiave: la cattura e la corruzione degli enti pubblici, la co-scrittura di normative, la prevenzione di regolamentazione e la proposta di accordi commerciali come TTIP che effettivamente distruggerebbe ogni residuo di democrazia e della limitata capacità dei rappresentanti eletti e dei governi di controllare il potere dell’industria. Mentre molti propongono la proprietà e la gestione pubblica democratica di infrastrutture chiave, come i trasporti, i servizi sanitari, banche e società di servizi esistenti, non si sente mai parlare di alimenti. Ma cosa può esserci di più vitale per la società rispetto al controllo della fornitura di cibo e ciò che mangiamo?
Dai vari cocktail chimici applicati per il nostro cibo a basso tasso di nutrienti, ai prodotti ricchi di zucchero, il settore alimentare e l’agricoltura sta deliberatamente danneggiando la nostra salute ed lo sta facendo da decenni. Le potenti corporazioni di questo settore continueranno a farlo perché i loro modelli logici e di business aziendale si basano sulla massimizzazione del profitto a tutti i costi e con tutti i mezzi possibili.

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra

Traduzione: Tarcisio Bonotto