Chi non vuole una seria #etichettatura

Chi non vuole una seria #etichettatura

Gettiamo la maschera una volta per tutte!
Gli unici a volere veramente una seria etichettatura, comprensiva dell’origine del prodotto, sono i consumatori ed i singoli produttori.
Il consumatore, a meno che non si organizzi in no profit o faccia manifestazioni spontanee eclatanti, verrà sempre accontentato con promesse da parte di ogni colore politico o magari con le solite buone intenzioni raccontate dal personaggio televisivo del momento.
I singoli produttori vedono nell’etichettatura l’unico modo per uscire dal vero e proprio pantano in cui si trovano. Prodotti svenduti o addirittura regalati all’industria ed alla grande distribuzione. Azzeramento del proprio futuro e quello dei propri figli. Debiti da pagare senza entrate perchè il prezzo dei propri prodotti è inesistente.
Gli industriali, spesso con carta identità straniera, vogliono fare il bello ed il cattivo tempo. Grazie a vuoti legislativi ed a buone campagne di marketing è possibile trasformare un prodotto straniero in uno italiano, addirittura perfino migliore di quello coltivato dal vicino di casa. In questa confusione legislativa i bilanci delle industrie crescono tanto da raggiungere dei veri e propri record. Agli industriali non interessa come dietro l’Azienda Agricola ci sia il lavoro ed i sacrifici di una famiglia, non interessano le tradizioni del territorio, non interessa se l’agricoltore si metta o non si metta un cappio al collo, non interessa … nulla!
I sindacati parlano di etichettatura davanti ai mass media e davanti ai propri associati, ma poi nelle sedi istituzionali si zittiscono, scomparendo nell’ombra. Perchè non sono state organizzate fino ad ora delle manifestazioni unitarie con tutte le sigle sindacali? Perchè non sono state rese pubbliche le proposte di legge ed i relativi stati dei lavori in Commissione Agricoltura ed in Parlamento? Contrastare gli interessi degli industriali vuol dire cercarsi problemi. Quanti accordi sindacali-industriali verrebbero a cadere nelle Camere di Commercio in Italia, accordi che che hanno permesso le spartizioni delle varie poltrone? Serve silenzio, tanto tanto silenzio. Gli affari vanno sempre fatti in silenzio. Agli associati basta raccontare che “stiamo lavorando in questa direzione” così da calmare tutti gli animi, anche quelli più irrequieti.

Silenzio, amnesia, opportunismo, affari. Tutto quello che non serve alle nostre Aziende Agricole.

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra