Crollano i #redditi degli #agricoltori. La #politica e le #sindacali fanno finta di non vedere e di non sapere

Crollano i #redditi degli #agricoltori. La #politica e le #sindacali fanno finta di non vedere e di non sapere

Si sa il motto “Io non vedo, io non sento, io non parlo” va particolarmente in voga nel mondo politico e nel mondo sindacale. L’indifferenza, l’incapacità, l’ignoranza, l’affarismo hanno sempre il sopravvento sull’allucinante realtà in cui vengono confinati i nostri agricoltori.
L’Informatore Agrario ha pubblicato un sondaggio che smonta, senta tanti giri di parola, la finta euforia mediatica del nostro Ministro Maurizio Martina e della Coldiretti; le tasche degli agricoltori non sono solo sgonfie, ma completamente vuote!

L’agricoltura italiana «non va bene», e i redditi agricoli sono «peggiorati» negli ultimi anni. A dirlo, i diretti interessati in un nostro sondaggio svolto negli ultimi mesi che ha raccolto i pareri di un campione di circa 500 agricoltori. Il giudizio è netto, e il malcontento raggiunge il 91,2% degli intervistati che non concordano con i toni bucolici e l’ottimismo delle dichiarazioni di politici e mass media, i quali sostengono che l’agricoltura va bene, che offre opportunità di reddito, che crea occupazione e che detiene il primato nelle esportazioni.
Nell’ambito dei diversi indirizzi produttivi – cerealicolo, viticolo, ortofrutticolo e zootecnico – il coro negativo è quasi unanime e varia tra l’88 e il 92%, con il picco dei cerealicoltori (98%).
Inoltre, l’85,5% degli agricoltori interpellati ha denunciato un peggioramento del proprio reddito negli ultimi anni, a fronte di un indicatore dei redditi agricoli italiani in aumento del 14% dal 2005 al 2014, su una media europea del +40%.
Nel campione, solo i viticoltori si discostano leggermente dal gruppo con il 30% che afferma di aver migliorato il proprio reddito.
In questo contesto l’aggregazione tra produttori è vista come un sostegno importante alla redditività agricola dalla maggioranza degli agricoltori (71,3%).

Ed ora a chi daranno la colpa della crisi? Alla congiuntura europea o a chissà a quale scusa in puro stile “arrampicata sugli specchi”? Sicuramente a questo articolo non vi sarà alcuna risposta da parte di Martina o da Gesmundo, faranno finta di nulla, come al solito, pensando che la popolazione agricola sia culturalmente ed intellettualmente ridotta alla deficienza. Che dire? Questi rappresentanti sono sicuramente inutili, per non dire “nuocciono gravemente alla salute”.

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra