Denuncia contro gli #agevolatori fiscali in #agricoltura

Denuncia contro gli #agevolatori fiscali in #agricoltura
Sono un ragazzo di 36 anni e mi chiamo Fabio Di Gioia e sono laureato in Agraria a Firenze.
A partire dal momento in cui mi sono laureato, ho preso parte a varie esperienze lavorative e pratiche cercando di mettere a frutto le mie conoscenze acquisite nel corso degli studi. Ho lavorato per alcuni anni prendendo parte alla vendemmia, alla raccolta delle olive, ho lavorato nei frantoi e in alcune cantine sociali. Ho lavorato anche per 1 anno alla regione Toscana e attualmente a fasi alterne organizzo seminari e corsi di formazione nel settore agricolo, assieme a qualche ripetizione di chimica per gli studenti.
Non avendo la possibilità di poter trovare (nonostante il mio continuo impegno) un lavoro fisso in agricoltura, assieme ad altri miei coetanei desiderosi di intraprendere questa attività insieme, abbiamo iniziato ad informarci cercando aziende da prendere in gestione in modo da poter ricavare quel reddito tanto sospirato e di conseguenza cercare di trovare una situazione stabile.

Però per far questo soprattutto per chi non ha una storia produttiva familiare alle spalle, è necessario usufruire di finanziamenti europei, in modo da poter avviare l’attività agricola.

A questo scopo infatti mi contatta su linkedin (dove ho il mio profilo professionale) uno dei dipendenti di una ditta chiamata Agrifondi che ha questo sito: http://www.lamianuovazienda.it/
Il dipendente il cui obbiettivo infatti è cercare di dare finanziamenti il più possibile, sia attraverso prima uno scambio di messaggi e poi telefonicamente, cercava di convincermi facendomi credere che tutte le persone che hanno ricevuto dei finanziamenti tramite ISMEA (questo è l’istituto accreditato di finanziamento a cui fa riferimento la suddetta ditta) e che ora hanno aperto delle aziende agricole, sono contenti e stanno bene. Ovviamente nel cercare di convincermi mi diceva che i nuovi imprenditori, presentavano solo pratiche d’acquisto di aziende attive. Per cui colui che subentrava non doveva far altro che entrare in un’azienda avviata magari affiancato per un certo periodo dal cedente. E invitandomi ad approfondire telefonicamente la questione, l’ho chiamato.
Durante il dialogo telefonico in cui io ho espresso tutte le mie perplessità riguardo i finanziamenti (avendo già avuto in passato delle esperienze simili) ho risposto:
<< La cosa semplice e diretta che mi viene da dire è, che avendo già avuto modo di venire in contatto con questo tipo di finanziamenti ISMEA io posso affermare che sono delle opportunità soltanto o per chi è ricco o per chi è già imprenditore, o per chi ha dei capitali già in tasca da poter investire.
E per chi non ha nulla che opportunità sono?
Negli altri casi, infatti non c’è possibilità alcuna di poter crescere e sperare di fare qualcosa, perché se una persona che non ha niente fa un certo tipo di investimento e poi non riesce ad emergere viene schiacciata ancora di più: e io ne ho di esempi in questo ambito cioè persone di buona volontà come me, che hanno fallito sul serio e ora sono messe male dal punto di vista finanziario.
Voi parlate bene, perché è giusto è il vostro lavoro e quindi dovete trovare più gente possibile per dare i finanziamenti. Voi parlate di opportunità per tutti, ma in realtà, sono opportunità per pochi e non certo per le persone volenterose che veramente credono nel settore agricolo e vogliono farne una fonte di crescita e ripresa produttiva futura.
Ma mettetevi nei panni di chi sta nei campi, dura fatica ogni giorno per ricavare un reddito. Io penso che stando dietro a delle scrivanie e basta, queste cose non siano possibili e immaginabili da doverle capire, senza immedesimarsi veramente con i veri agricoltori.
Non è un fatto di farsi dei problemi mentali, ma è una questione di porsi delle domande, di ragionare da persona adulta in modo da poter valutare al meglio le proposte e capire se cosa ci viene divulgato è a favore o a sfavore nei confronti di chi sta cercando seriamente di intraprendere un’attività.
Allora le persone contente che fino ad ora grazie ai finanziamenti ISMEA, hanno aperto o sono subentrate nelle aziende agricole sono i ricchi, i manager e cioè coloro che hanno milioni di euro in tasca che possono acquistare tranquillamente, tanto se la produzione agricola durante un’annata va male, non ci sono problemi perché possiedono i loro capitali, per poter pagare le rate del mutuo. E poi nemmeno la lavorano la terra o la producono, a loro interessa solo investire e basta il resto se viene lasciato stare non ha senso>>.
A questo punto di fronte alle mie domande e al mio ragionamento, il dipendente si è spazientito dicendomi quanti anni avevo. Io gli ho detto che ne avevo 36 e lui mi ha risposto che aveva 31 anni e faceva l’imprenditore da quando ne aveva 18 e che per uno della mia età non ci sarebbe stata possibilità di fare l’imprenditore agricolo perché troppo vecchio e pieno di domande o problemi che mi ponevo, considerandomi negativo e non produttivo come persona.
A quel punto il dialogo telefonico si è interrotto, visto che ognuno di noi aveva i suoi impegni personali.
A questo punto la cosa che sento di dover dire in maniera molto chiara e semplice è che il sistema in se stesso dei finanziamenti pubblici in agricoltura non è un sistema corrotto e distruttivo, perché è basato su delle leggi comunitarie e nazionali ben definite se veramente vengono applicate come si deve.
Il vero problema sono gli uomini che fanno parte o che entrano nel meccanismo del sistema, modificandolo a loro piacimento e facendo credere agli aspiranti imprenditori agricoli la facilità con cui è possibile accedere ai finanziamenti per poter aprire un’azienda agricola alla portata di tutti e affermando che le rate del mutuo d’acquisto possono essere facilmente pagabili in base alla produzione agricola annuale. Omettendo invece in maniera volontaria, che la produzione agricola non è continua nel tempo, ma oscillante e se un anno la produzione va male il pagamento del mutuo deve essere fatto lo stesso indipendentemente dalla produzione, costringendo l’agricoltore e ad entrare in circolo vizioso di spese e costi che lo porteranno in breve tempo a fallire e abbandonare tutto.
Quindi quello che dicono parlando di opportunità a prima vista allettanti per tutti, sono invece delle opportunità per pochi ossia soltanto per coloro che possiedono dei grossi capitali e che sono in grado con il loro investimento di poter sopperire alle spese che sono chiamati a dover sostenere anno dopo anno.
Invito per questo coloro che seriamente e in maniera volenterosa volessero intraprendere l’attività di imprenditore agricolo di approfondire sempre nei dialoghi e nelle questioni dei finanziamenti pubblici per aprire un’azienda agricola, il ragionamento assieme a chi vi propone l’acquisto magari confrontandosi con degli esperti del settore che possano darvi indicazioni più precise sulle scelte da prendere. Perché una volta che un’azione è stata compiuta non si può tornare più indietro.
Dott. Fabio Di Gioia
Specializzato nel recupero e valorizzazione di varietà vegetali antiche.
Via S. Lucia n. 32 50056
Montelupo Fiorentino (FI).