#Etichette #Alimentari, ma come si leggono? – Sesta parte

#Etichette #Alimentari, ma come si leggono? – Sesta parte

Siamo al sesto episodio e stavolta di parlerà di beveraggi, nello specifico di acque minerali e di come possiamo adattare i nostri acquisti alle nostre abitudini alimentari e al nostro stato di salute. Ad esempio, per chi ha problemi di calcolosi, è sempre meglio evitare acque che hanno un residuo fisso troppo elevato, oppure per chi ha problemi renali può essere indicata un tipo di acqua che facilita la diuresi e così via.

Etichetta delle Acque Minerali 

Parliamo oggi delle etichette delle acque minerali: in commercio ve ne sono un’infinità tra tipologie e marchi ma, al di là del nostro gusto personale tra liscia, gasata o… metà, è utile conoscere le informazioni sulla confezione in modo da poter scegliere l’acqua più adatta alle esigenze del nostro organismo, anche se il consiglio di Insieme per la Terra è quello di bere l’acqua di rubinetto, che rapidamente ricordiamo essere per legge la più controllata e soprattutto più frequentemente di quanto avvenga per l’acqua in bottiglia. L’etichetta delle acque minerali è infatti una delle più complete: sono addirittura 52 i parametri che vengono sottoposti ad analisi periodiche.

Qui di seguito riportiamo i principali: 

  • tabellaacquaResiduo fisso: è la stima del contenuto di sali minerali. Viene calcolato a 180° e indica la quantità di sali disciolti in un litro d’acqua. In base a questo fattore, le acque vengono divise in 4 categorie:
  • Minimamente mineralizzata: (residuo fisso non superiore a 50mg/l): particolarmente indicata per chi soffre di ipertensione e per l’alimentazione dei neonati in quanto ha un basso contenuto di sali minerali e di sodio in particolar modo;

  • Oligominerale o leggermente mineralizzata (residuo fisso non superiore a 500mg/l): favorisce la diuresi, contiene poco sodio e può quindi essere indicata nei casi di ipertensione.

  • Mediominerale (residuo fisso tra i 500mg e i 1500 mg/l): utile in estate o mentre si pratica sport, perché aiuta a reintegrare i sali minerali persi.

  • Ricca di sali minerali (residuo fisso superiore a 1500mg/l): acqua terapeutica, ricca di sali, da bere sotto controllo medico. Ha un effetto diuretico inferiore, e può favorire la comparsa di calcoli renali;

  • Nitrati: il contenuto di nitrati è un parametro molto importante da considerare, soprattutto per l’alimentazione di neonati e bambini.

Nota sui Nitrati: Solitamente sono sostanze presenti in concentrazioni non pericolose, ma l’elevato utilizzo di fertilizzanti in agricoltura fa sì che questi componenti penetrino nel sottosuolo, andando ad intaccare le falde acquifere. Un’assunzione eccessiva di nitrati può rallentare il trasporto di ossigeno nel sangue e, se combinati con le proteine, possono dare origine alle nitrosammine, sostanze ritenute cancerogene. Esistono perciò delle limitazioni nel dosaggio di nitrati nelle acque minerali: 45mg/l nelle acque ordinarie e 10mg/l in quelle destinate all’infanzia.

  • Durezza: è il valore del calcare sciolto nell’acqua, espresso in gradi francesi; più il valore è alto, più l’acqua è calcarea. 

Di seguito le informazioni che devono essere obbligatoriamente presenti sull’etichetta:

  • la denominazione “Acqua minerale naturale” integrata, eventualmente, da diciture quali “aggiunta di anidride carbonica”, “totalmente degassata”, ecc.;
  • il nome commerciale e il nome della sorgente;
  • l’indicazione della composizione analitica, risultato delle analisi effettuate;
  • la data e il luogo presso cui son state effettuate le analisi;
  • il contenuto (es. 1 litro, 1,5 litri) seguito dalla lettera “e”, che sta ad indicare che la quantità è stata controllata secondo le norme europee;
  • i titolari dei provvedimenti di riconoscimento e di autorizzazione alla utilizzazione;
  • il termine minimo di conservazione;
  • identificazione del lotto, tranne nel caso in cui nel termine minimo di conservazione figuri almeno il giorno e il mese;

Queste indicazioni possono invece essere facoltative:

  • la sigla PET o PVC per alimenti, che indica il materiale con cui sono fatte le bottiglie di plastica in cui è contenuta l’acqua;
  • una frase o un disegno che invita a non disperdere il contenitore nell’ambiente dopo l’uso;
  • indicazioni per la corretta conservazione.

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Grazie a tutti per aver seguito questa rubrica su Insieme per la Terra, speriamo sia stata utile a fare un pò di chiarezza sull’intricato mondo dell’etichettatura.

La battaglia per la sana e corretta etichettatura di OGNI alimento che portiamo in tavola è uno dei nostri impegni più grandi, desideriamo che il consumatore sia consapevole di quello che ha acquistato e sia quindi libero di scegliere se prendere un dato prodotto o un altro a seconda della propria libertà di pensiero e della disponibilità economica, sapendo esattamente da dove arriva il contenuto, senza sorprese, senza che l’industria scelga per lui facendo sembrare tutto perfetto anche quando non lo è.

Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra