Flop del Consiglio UE agricolo. Dopo il crollo di Schengen finisce l’#agricoltura europea

Flop del Consiglio UE agricolo. Dopo il crollo di Schengen finisce l’#agricoltura europea

Ieri si è consumato l’ultimo atto fallimentare della politica europea. Tutto previsto, tutto inevitabile. Purtroppo. Solite discussioni e nulla di fatto. Il popolo agricolo aspettava risposte serie ed efficaci ma come sempre l’inconcludenza UE ha preso il sopravvento. La facciata è quella di raccontare buone intenzioni e grandi impegni ma la realtà è che l’Europa ha raggiunto il capolinea di un viaggio durato troppo a lungo. E’ oramai necessario intervenire immediatamente con l’attivazione delle clausole di salvaguardia e con una politica sanitaria onde bloccare i prodotti stranieri alla dogana. O ridiamo un adeguato respiro alle nostre eccellenze o le nostre campagne saranno preda di uno spopolamento che non ha eguali. 
Riportiamo il comunicato stampa del nostro Ministero, scritto ovviamente in politichese.

Gli interventi proposti sul latte sono insufficienti. Manca una visione strategica su come affrontare concretamente e in misura strutturale la questione lattiero casearia. L’aumento degli aiuti di stato, fuori dal de minimis, è un buon segnale, ma non basta. Ci aiuterà a rafforzare il lavoro che da soli stiamo facendo per la ristrutturazione e la moratoria dei debiti bancari degli allevatori”.

Così il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina a margine del Consiglio dei Ministri dell’agricoltura in corso a Bruxelles.

“Continuare – prosegue Martina – ad aiutare chi produce non per il mercato, aumentando le quote di ritiro di latte in polvere e burro, non fa che peggiorare la situazione. Si dà un pessimo segnale ai produttori come quelli italiani che invece lavorano per il mercato, producendo latte di qualità e affrontando i relativi costi. La Commissione rimanda ormai da mesi una riforma della normativa sul latte, non accorgendosi che la crisi non aspetta. Vogliamo meno burocrazia e più idee. Dove vogliamo portare il settore tra cinque anni? Qui si danno solo risposte parziali e di breve periodo. Abbiamo chiesto decisioni su etichettatura e Ocm Latte, non possiamo sentirci rispondere con la creazione dell’ennesimo gruppo di alto livello. Serve uno scatto in avanti per un lavoro comune che dia prospettive al settore, oggi non c’è stato. Immaginare di tornare a discutere di latte a giugno è semplicemente inammissibile, a nostro parere ad aprile serve una tabella di marcia degli interventi normativi ed economici su come la Commissione intende intervenire”.

“Sul fronte degli aiuti per l’ortofrutta – dice il Ministro – accogliamo positivamente la proposta della Commissione di rinnovare le misure previste con l’embargo russo e di diversificare il prezzo dei ritiri per tipologia. Si tratta di una misura che avevamo chiesto espressamente proprio per fare fronte alle esigenze specifiche dei nostri produttori di pomodoro. Le nostre aziende tra l’altro stanno subendo l’aumento delle importazioni dal nord Africa. Abbiamo ribadito in Consiglio la richiesta di attivare la clausola di salvaguardia prevista dall’accordo con il Marocco e nelle prossime giornate concluderemo il dossier tecnico a supporto”.

“Positivo – conclude Martina – poi l’aumento dello stoccaggio privato delle carni suine, ma mancano risposte strutturali anche per questo settore”.

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra