I giovani in #agricoltura, il libro delle fiabe di #Coldiretti

I giovani in #agricoltura, il libro delle fiabe di #Coldiretti

La diffusione delle statistiche della Coldiretti non ha fine. Grazie al Sole 24 Ore vengono propinati con grande enfasi notizie sul mondo giovanile in agricoltura. Obbiettivo del sindacato è aumentare i tesseramenti, aprire nuove partite iva con i relativi fascicoli aziendali; praticamente nuovi polli da spennare, ovviamente senza alcun offesa per i polli! L’alleanza tra il sindacato e Confindustria lascia veramente perplessi, per non dire inorriditi. Ma davvero i “gialli” e gli industriali pensano di trattarci come persone prive della capacità di pensare e ragionare? Le nuove tecnologie non sono certamente l’obbiettivo prioritario a cui tendere essendo molto più importante la capacità di usare il proprio bagaglio formativo ed intellettivo a tutela delle chiacchiere diffuse ad arte da certi personaggi.

Cresce il lavoro agricolo e punta a una sempre maggiore qualificazione e innovazione. Nei primi tre mesi
dell’anno c’è stato un vero e proprio boom per gli under 35 con un balzo del 12% (+15% i lavoratori
dipendenti) che stacca il +1% dell’occupazione nel suo complesso. L’agricoltura è il settore con il maggior
numero di ore lavorate con una crescita record del 5,8%,il triplo della media dell’intera economia. E in
prospettiva l’esercito degli occupati agricoli è destinato a rafforzarsi: con l’avvio dei bandi dei Piani di
sviluppo rurale la stima è di 20mila giovani fino al 2020.
È l’agricoltura dunque la nuova frontiera. Lo ha ribadito la Coldiretti, in occasione della firma dell’accordo
con Google e con il ministero del Lavoro per il progetto di digitalizzazione che fa leva sugli strumenti del
Fondo garanzia giovani. Si parte con oltre 100 «agriweb advisor» che dovranno supportare i piani di
informatizzazione delle imprese.
Oggi, secondo il dossier della Coldiretti, solo il 60% delle aziende agricole utilizza internet, c’è dunque «un
digital divide» tra città e campagna. Ma i giovani guardano alle nuove tecnologie come a uno strumento
indispensabile per sfruttare le enormi prospettive che l’agricoltura e le attività connesse aprono. Ci sono
alcuni esempi – ha spiegato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo – dal commercio elettronico alla
farm adoption, dalla coltivazione on line alla carta d’identità degli alimenti fino al virtual tour in campagna e
al crowdfunding per il finanziamento di idee innovative. I tempi sono maturi per un salto di qualità.
Le aziende guidate dagli under 35, secondo un’indagine Coldiretti, sono quelle che hanno una superficie
superiore del 54% alla media con un fatturato più elevato del 75% e il 50% di occupati in più.
Ma ci sono anche molti ostacoli. Per esempio i costi: gli oneri contributivi e assicurativi pesano il doppio
sulle aziende italiane rispetto a quelle francesi e spagnole. In quei paesi inoltre – ha sottolineato Coldiretti –
sono previsti trattamenti agevolati per il lavoro stagionale, mentre in Italia, dove operano oltre 300mila
stagionali che spesso prestano la loro opera per meno di 50 giornate (il tetto minimo che dà la possibilità di
accedere agli ammortizzatori sociali), non ci sono sconti. «E le imprese non riescono così a competere a armi
pari con i competitor europei».
Un altro handicap è la burocrazia che impegna 100 giornate di lavoro all’anno. Da qui l’appello lanciato al
ministro del Lavoro Giuliano Poletti a mettere a punto un piano di semplificazione.
Poletti ha affermato che le nuove tecnologie corrono a una velocità incomparabile a quella delle leggi. Ha
ricordato i molti traguardi raggiunti, dalla riforma del mercato del lavoro, arrivata però con 15 anni di ritardo rispetto agli altri paesi alla banda larga, anche questa in forte ritardo tenendo conto che internet ha 30 anni.
Anche per quanto riguarda la burocrazia, per il ministro, il problema non è mettere in cantiere nuove leggi
«2 volte su 3 la legge non è la soluzione al problema, anzi ce ne sono troppe». Garanzia giovani, ha
sottolineato, è uno strumento che mostra il volto positivo della burocrazia (oltre 1milione di giovani
registrati) e un monitoraggio frequente. Per Poletti poi è fondamentale non tanto concedere gli incentivi
quanto eliminare gli ostacoli che bloccano le aziende «dobbiamo smontare i muri».

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra