Gli #USA vogliono fermare il #Grana e il #Parmigiano

Gli #USA vogliono fermare il #Grana e il #Parmigiano

Secondo l’Ansa si avviserebbero un inizio di un serio problema commerciale con gli Stati Uniti d’America.

– ROMA – Mentre le esportazioni di formaggi italiani crescono a doppia cifra sul mercato Usa (nei primi nove mesi 2015, +26,2% il fatturato, a 208,5 milioni di euro), le autorità statunitensi mettono in dubbio la sicurezza dei formaggi a latte crudo e potrebbero alzare barriere di cui farebbe le spese anche il prodotto italiano di qualità. “La riapertura della questione della sicurezza dei formaggi a latte crudo potrebbe portare gli Usa ad alzare nuove barriere nei confronti dei nostri grandi prodotti – osserva all’ANSA il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi – Se ciò avvenisse, anche il mercato statunitense – dopo quello russo – diventerebbe ‘out’ per alcuni dei nostri formaggi più esportati. Un altro duro colpo al nostro settore e al vero ‘made in Italy'”.
Assolatte torna a ribadire “che l’eventuale presenza di batteri pericolosi è praticamente impossibile per i formaggi italiani a latte crudo sottoposti a lunga stagionatura (come Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e Provolone Valpadana), perché la stagionatura neutralizza tutti i batteri potenzialmente pericolosi”. Assolatte ricorda che “già in passato abbiamo lavorato con il ministero della Salute su questo tema, dimostrando in modo inconfutabile che i formaggi a latte crudo prodotti in Italia sono sicuri al 100%: la corretta gestione degli allevamenti, le misure adottate durante la raccolta e lo stoccaggio del latte, la lavorazione e i controlli fatti negli stabilimenti italiani offrono garanzie assolute di qualità e di sicurezza”. Per scongiurare il rischio di un blocco delle vendite sul mercato statunitense, Assolatte si è dunque attivata con il ministero dello Sviluppo Economico, mettendosi a disposizione per fornire tutti le informazioni e gli studi necessari. Il viceministro Calenda e il ministro Lorenzin si sono attivati immediatamente – conclude Assolatte – perché venga fugato ogni dubbio sulla sicurezza dei formaggi “made in Italy” ed hanno sensibilizzato il Commissario europeo per il Commercio, Cecilia Malmstrom, affinché si trovi una soluzione definitiva al problema nell’ambito del TTIP.

Come in un meccanismo a tempo il ripetersi delle speculazioni commerciali a danno delle nostre eccellenze agroalimentari evidenzia ancora una volta il clima negativo verso la nostra straordinaria capacità produttiva, particolarmente imitata ma con risultati differenti dall’originale.

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra