Il neopresidente di Coldiretti condannato per ricettazione, trafugati capitelli da una chiesa

Il neopresidente di Coldiretti condannato per ricettazione, trafugati capitelli da una chiesa

Quanti esponenti del mondo sindacale sono stati trovati con le “mani nella marmellata”? Si sa nessuno è perfetto ma da li a rubare capitelli da una chiesa per decorare il proprio giardino è veramente incredibile. Nella Coldiretti, sindacato cattolico italiano, dovrebbero esserci rappresentanti portatori di valori affini; invece ci troviamo difronte ad una situazione al limite dell’assurdo.

Eletto presidente di Coldiretti tra polemiche e accuse di irregolarità, viene condannato in via definitiva dopo pochi giorni. Succede a Enna dove la Corte di Cassazione ha condannato l’imprenditore agricolo Elio Savoca a un anno e quattro mesi di reclusione e al pagamento di una sanzione di 400 euro per ricettazione di materiale archeologico. Aveva trafugato sei capitelli in stile romano da una chiesa per metterli nella sua azienda agricola, l’agriturismo Gigliotto, situato a una decina di chilometri dalla Villa romana del Casale di Piazza Armerina.
La sentenza, depositata il 20 ottobre, arriva all’indomani della sua nomina a presidente della Coldiretti provinciale di Enna, su cui gravano sospetti di irregolarità, e conferma un reato già attribuito a Savoca dal tribunale di Caltagirone nel 2009 e dalla Corte d’appello di Catania nel 2015. Respinto il ricorso e senza che gli siano state riconosciute attenuanti generiche, Savoca dovrà inoltre risarcire le spese processuali della parte civile, cioè l’Azienda sanitaria provinciale di Enna (Asp n. 4): la chiesa in cui sono stati sottratti i capitelli, infatti, era il chiostro (seicentesco) dell’ Ospedale Chiello di Piazza Armerina.
La Corte d’appello sembrava non avere dubbi sulla colpevolezza di Savoca, perché – riprende la Cassazione – “i beni furono rinvenuti all’interno della sua proprietà a poca distanza dall’agriturismo in cui erano in corso i lavori di ristrutturazione e dove lo stesso imputato era domiciliato”. A sua difesa, l’imprenditore adduceva che “ignoti” avevano collocato i capitelli in mezzo al materiale edile per la ristrutturazione della sua tenuta. Ma la prova del nove viene dai verbali della perquisizione, secondo cui nella tenuta dell’imprenditore c’erano sei colonne ancora prive di copertura, tante quante i capitelli rubati.
Pochi giorni fa, Elio Savoca era stato eletto presidente della sezione provinciale della Coldiretti di Enna. Un’elezione definita “irregolare” dalla presidente uscente Salvina Russo, che aveva denunciato la violazione dello statuto ai vertici nazionali della federazione. In seguito alla condanna definitiva, stando a quanto dichiara il direttore di Coldiretti Enna, Sergio Vallone,”il 23 ottobre Savoca ha comunicato le sue dimissioni dall’incarico di presidente”, ricevuto una settimana fa. Al momento, quindi, la Coldiretti Enna non avrebbe un presidente provinciale, ma il direttore Vallone esclude che verrà commissariata: “Verrà eletto un vice presidente e il vice presidente condurrà alle elezioni”.
L’ex presidente Russo denunciava come Savoca fosse stato eletto con due mesi di anticipo rispetto alla data naturale del rinnovo delle cariche. In più il suo nome sarebbe stato deciso ben prima che fosse votato in assemblea. Le sue dichiarazioni diventano adesso più gravi perché al momento dell’elezione, Savoca era già condannato in primo e secondo grado. Nonostante tutto, però, il direttore della Coldiretti Enna, Sergio Vallone, ha dichiarato di non essere fino a questo momento “a conoscenza delle indagini su Savoca”.

Riassumendo nessuno sapeva, i capitelli si sono spostati da soli dalla chiesa al giardino, i valori cattolici sono svaniti e da Roma nessun richiamo. Non vi sorgono un po di domande?

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra

Fonte: Il Fatto Quotidiano