La fuga dei nostri #pensionati all’estero. La #civiltà in decadenza

La fuga dei nostri #pensionati all’estero. La #civiltà in decadenza

I nostri anziani chiedono, dopo una vita di sacrifici e di rinunce, di poter passare gli ultimi anni di vita in tranquillità. In Italia, sia in campagna sia in città, la tranquillità è negata. Anziani che frugano nei cassonetti dell’immondizia a cercare qualcosa da mangiare, anziani che rinunciano agli esami clinici perchè la lista di attesa della mutua è troppo lunga e non possono permettersi di andare a pagamento, anziani che devono scegliere se con la minima pagare la bolletta o aiutare i propri figli. Un’Italia ridotta al silenzio ed alla fame.
Massacrante è l’articolo di Mario Valenza apparso su Il Giornale.

La grande fuga dei pensionati a Tenerife. In centinaia si sono trasferita sull’isola per godersi l’assegno senza tassazioni, riscoprendo così i piaceri della vita.
Una di loro è Maria Teresa Tomaselli: “Quando stavo per vendere anche un gioiello che mi ha regalato mio marito – spiega a LaStampa, pur di riuscire a pagare le bollette, ho capito che era il momento di scappare dall’Italia”. Con 800 euro di pensione maturata in 29 anni di lavoro a Massa Carrara, più 200 euro ricavati con piccoli lavoretti da sarta e rammendatrice a fine mese non si arriva. “Non sopportavo più la spada di Damocle delle tasse, dei conguagli, delle ingiunzioni. Mi si chiedeva più di quanto umanamente fossi in grado di dare. Ho dovuto portare al Compro Oro tutti i regali di infanzia, i braccialetti di mamma e papà. L’Italia è la mia patria, mi vengono i brividi solo a pensarci. Ma non ce la facevo più. Qui posso vivere. Adoro il piccolo terrazzo del mio nuovo appartamentino. Adoro poter passeggiare fino all’una di notte tranquilla. Amo ballare al Banana e quando parte la musica non vedo più niente e nessuno”. Gli italiani che si godono la pensione all’estero sarebbero quasi 60 mila, con un incremento esponenziale negli ultimi tre anni.

Se in Bulgaria e in Tunisia la tassazione per i pensionati è pari a zero, se anche il Portogallo ha appena introdotto una legge che permette di incassare l’intero assegno lordo per i primi dieci anni di residenza, questa delle Canarie è un’altra storia. È qualcosa che assomiglia a una rivincita, se non proprio a una vendetta. Tutti cercano una seconda vita. La tassazione parte dal 15%. I titolari di pensioni minime non devono fare la dichiarazione dei redditi. Non c’è l’Iva sui beni di consumo, essendo considerata una “zona ultra periferica”. La benzina costa 80 centesimi al litro, una cena al ristorante 12 euro. A Tenerife a fine mese si riesce pure a mettere qualcosa da parte.

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra