Le #banche italiane non amano le start-up nostrane. Lettera aperta a Insieme per la Terra

Le #banche italiane non amano le start-up nostrane. Lettera aperta a Insieme per la Terra

Come sapete da tempo, la nostra associazione da voce a chi non ha voce, ossia a tutti coloro che vogliono raccontarci la propria esperienza ma non riescono per vari motivi a raccontarla.
Oggi parliamo di Francesco (nome di fantasia che abbiamo deciso di usare) che ha un grande sogno, quello di creare una piccola azienda commerciale che tratta solo eccellenze di nicchia agroalimentare. Prima della lettura vi consigliamo un’abbondante dose di valeriana, giusto per rimanere calmi!

La banca è la XXX (preferiamo omettere il nome dell’Istituto) che, come ormai tutte le banche di finanzia, preferisce perdere i soldi foraggiando ciò che gli ordina il governo di turno (vedi Alitalia, grandi opere, editoria, armi, petrolio, ecc..) piuttosto che sostenere la piccola economia.
La mattina del 26 Aprile 2017 (praticamente ieri) mi rivolgo presso il responsabile attività e imprese della banca al quale spiego la mia piccola-piccolissima idea imprenditoriale: creare un logo commerciale e delle etichette utili al confezionamento ed alla vendita diretta di prodotti alimentari nutraceutici, grezzi – integrali – non raffinati, crudi o grigliati e conservati in salamoia od olio evo.
I costi iniziali sono appunto la creazione del logo, l’acquisto delle etichette, della merce da confezionare, una pagina FB ed un sito web con uno studio di marketing e comunicazione idoneo agli obbiettivi e del materiale cartaceo da distribuire. Oltre al consulente e l’apertura della P.Iva, un computer ed una stampante multiuso. per l’ufficio ho pensato di arrangiarmi con pezzi di arredamento raccattati da amici e parenti proprio per evitare di sobbarcarmi costi inutili (quando si dice la bontà delle idee e delle intenzioni), spostamenti e fiere.
Per tutto questo necessito di una disponibilità finanziaria di appena 10 mila euro.

La risposta del responsabile della banca è stata la seguente:
Sig. Francesco in questo periodo le banche sono molto restie a finanziare nuove idee imprenditoriali e qualora noi dovessimo decidere di finanziare la sua idea, che è sicuramente valida (risposta da “paraculo”), non le conviene poichè le costerebbe troppo il nostro finanziamento (garanzie dei genitori, patrimonio immobiliare personale e di famiglia) … continua … però Sig. Francesco non si dia per vinto, anzi le consiglio di rivolgersi a qualche istituzione regionale o europea che finanzia le start-up o che magari le concede una fideiussione e con la stessa può tornare da noi e quasi sicuramente, se non tutta ma almeno in parte (che culo!), saremmo disposti a concedergli i soldi utili alla sua nuova impresa.
Ma che sistema bancario è questo? Ho chiesto 10.000 non 1.000.000 di euro!
Al momento di congedarmi e salutare il responsabile della banca gli ho stretto la mano e gli ho detto pure grazie, augurandogli buon lavoro (so cosa state pensando!).

Caro Francesco, in Italia puoi avere mille idee e mille progetti, ma poi, davanti alla burocrazia, davanti ai politici incapaci, davanti a un sindacalismo inesistente, davanti ad un sistema economico malato ed obsoleto, cadranno tutti nel vuoto. Viva l’Italia!

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra