“Made in Italy” senza il frutto del nostro lavoro

“Made in Italy” senza il frutto del nostro lavoro

A bordo di un camper tre agricoltori, un giornalista di inchiesta e il coordinatore del Movimento Riscatto, Gianni Fabbris, stanno attraversando l’Italia per incontrare gli agricoltori, parlare delle loro storie lontane dalle luci di Expo 2015 e chiamare alla mobilitazione il 31 ottobre a Roma.
La Marcia è un forte movimento di base di agricoltori in mobilitazione insieme ai sindaci, a diverse associazioni ed a tanti cittadini contro la crisi agricola e contro il provvedimento del Governo che, imponendo l’Imu agricola, tassa arrogante e devastante economicamente e socialmente, da il segno di quanto ancora non sia chiara la profondità della crisi e i rischi che l’intero Paese corre con un agroalimentare italiano senza agricoltori e in mano agli speculatori.
Una condizione che gli agricoltori e i sindaci conoscono bene, mentre ai cittadini arrivano spesso messaggi confusi che alimentano l’idea di un’agricoltura fortemente assistita e finanziata, di agricoltori che si lamentano solo per strappare qualche obolo in più, di un mondo perfetto in cui tutti esportano e vivono felici.

La Marcia è arrivata in Lombardia dopo aver già percorso oltre 5.600 km via terra e 800 via mare per tenere una serie di incontri con istituzioni, associazioni e aziende agrozootecniche, grazie anche al sostegno ed al rapporto con l’Associazione lombarda “Insieme per la terra” da me guidata.
A tutti loro la Marcia propone l’adesione alla Rete dei Municipi Rurali ed il sostegno alla mobilitazione del 31 ottobre a Roma intitolata “NoImu – Te lo do io il Made in Italy”. Dopo l’annuncio di voler ritirare l’IMU agricola dal 2016, il Governo, in realtà, sembra voler solo fare una operazione di maquillage lasciandola in piedi con tutti i problemi per i Comuni colpiti, i cittadini e molti agricoltori.
Per questo è sempre più importante partecipare alla mobilitazione del 31 ottobre a Roma per chiedere il rispetto degli impegni e la riparazione dei danni già fatti dalla tassa nel 2014 e 2015. Il 31 ottobre 2015 è, anche, il giorno in cui chiude l’Expo a Milano che avrà celebrato in sei mesi “L’agricoltura che sfama il mondo”.
La verità è che gli agricoltori italiani stanno precipitando in una crisi drammatica con le aziende che chiudono o costrette a vendere sotto costo mentre il mercato celebra la demagogia interessata di un Made in Italy in cui c’è sempre meno il frutto del nostro lavoro ed è sempre più in mano alla speculazione commerciale.

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra