#Naturopatia con Francesca: La #cheloide, la conosciamo?

#Naturopatia con Francesca: La #cheloide, la conosciamo?

Una crescita anormale di tessuto fibrotico che non si attenua neanche con il trascorrere del tempo.

La cheloide ha aspetto cicatriziale, segue generalmente un trauma, una ferita, un’ irritazione.
I maggiori imputati sono sollecitazioni cutanee come i piercing, le lesioni acneiche molto gravi, le ustioni e le ferite di tipo chirurgico (esempi caratteristici sono le cheloidi che nascono in corrispondenza di un taglio cesareo). Talvolta, si possono osservare alcune cheloidi anche nelle zone in cui sono rimaste piccole cicatrici.

Ma perché e come si forma una cheloide?

Queste lesioni sono dovute principalmente ad un’eccessiva e sregolata produzione di collagene che conferisce una consistenza solida alla cicatrice, alta e spessa; la sua formazione è più comune nel corso della adolescenza e nella gravidanza, si presenta solitamente come una abnorme cicatrice, molto antiestetica, in rilievo, con superficie liscia e lucida e può essere più chiara del resto della zona cutanea oppure arrossata, di colore rosso-violaceo.

Talvolta può provocare lieve prurito locale, in altri casi è asintomatica, solitamente si irrita all’esposizione del sole ed in particolari condizioni di stress, per questo motivo necessita di particolari attenzioni.
E’ estremamente difficile da trattare, prevalentemente è un inestetismo è può generare senso di inadeguatezza,  disagio e a volte vergogna; nel corso degli anni la cheloide può continuare a crescere e si possono sviluppare proiezioni ed estroflessioni simili ad artigli: il curioso termine “cheloide” infatti deriva da una parola greca che, in italiano, significa letteralmente “simile alle chele del granchio”; in effetti, la consistenza solida e l’aspetto spugnoso della cheloide formano una sorta di disegno in rilievo sulla pelle, simile appunto alle chele di un granchio.

Fattori di rischio: a parità di lesioni e traumi, alcuni soggetti sviluppano più rapidamente (o in modo più evidente) le cheloidi, partendo da questo presupposto, si ritiene che possano essere influenzate da alcuni fattori di rischio, come:

  • Acne grave
  • Alterazione della funzionalità immunitaria del soggetto
  • Anomala risposta ad una lesione cutanea
  • Carenza od eccesso di ormone melanotropo, adibito alla sintesi ed alla distribuzione dei granuli di melanina nei melanociti
  • Disfunzioni a carico della matrice extracellulare che controlla l’attività del fattore di crescita
  • Familiarità
  • Follicolite della barba e della nuca

Possibili soluzioni e consigli UTILI:

  1. ASPORTAZIONE – L’asportazione non si è rivelata la soluzione più efficace in quanto la cheloide tende quasi sempre a recidivare in forma più grave dopo ogni tentativo di trattamento. Solitamente si procede con infiltrazioni cortisoniche e spesso si dimostrano la terapia più utile, tuttavia il rapido sollievo risulta solo un successo momentaneo; non sempre però l’intervento radicale può essere definitivo
  2. MASSAGGI – E’ sicuramente indicato fare massaggi per rendere la pelle più elastica e morbida: le sostanze consigliate sono creme e preparati a base di Vitamina E , olio di lavanda, e Aloe puro.
    La vitamina E serve per le riparazioni cutanee, così come la lavanda, l’aloe è ricostruttivo dei tessuti, antinfiammatorio e modulante per il sistema immunitario, quindi un prezioso alleato in questa situazione, oltre che rinfrescare ed alleviare anche la sensazione di prurito. Queste sostanze riducono e migliorano il tessuto della cicatrice.
    La vitamina E può anche essere utilizzata localmente con un buon olio che la contenga come l’olio di germe di grano o l’olio di Argan.
  3. NON GRATTARE – Resistete alla tentazione di grattare via la formazione della crosta o escrescenza perché significherebbe stimolare ulteriormente la formazione di collagene, un componente del tessuto cicatriziale.
  4. ALIMENTAZIONE – Aggiungete alimenti ricchi di vitamina E alla vostra dieta che accelera il processo di guarigione del corpo. I bioflavonoidi o antiossidanti contenuti nella frutta hanno un effetto antibatterico, fibrinolitico, di liberazione di antistaminici, ed effetti antiproliferativi nelle cellule normali e maligne. La quercitina, un bioflavoide a largo spettro, si può trovare nelle cipolle, nelle mele, nel vino rosso e nel tè nero.
  5. IGIENE – Mantenete igienizzata e pulita l’eventuale ferita.
  6. SOLUZIONI NATURALI – alcuni testi consigliano anche l’uso del succo di limone e di cipolla bianca: strofinando alcune gocce di succo di limone fresco sulla cicatrice si levigherebbe lo strato superiore della pelle, rendendo la cicatrice meno evidente. La cipolla invece è riconosciuta per la sua proprietà di ridurre la formazione delle cicatrici, usandone il succo su di un  batuffolo di cotone per applicazioni di un paio di volte al giorno.
  7. ATTENZIONE AL SOLE! – Proteggete i cheloidi dal sole con creme solari, l’esposizione al sole può portare ad un maggiore scolorimento delle cicatrici o anche infiammazione della parte.
  8. PROFESSIONISTA – Consultate un fidato dermatologo per ogni infiammazione e per decidere insieme come meglio procedere ad alleviarne i sintomi e perché no…aiutarsi con metodi naturali per coadiuvare ogni aspetto psicoemotivo.

Francesca Perego
Naturopata Insieme per la Terra