#Satira e cattivo gusto, dov’è il #confine?

#Satira e cattivo gusto, dov’è il #confine?

Sappiamo delle due vignette pubblicate da Charlie Hebdo riguardanti il terremoto del 24 agosto avvenuto in centro Italia e ci chiediamo dove stia il confine tra satira e cattivo gusto, oppure anche di educazione, rispetto degli altri, rispetto del pensiero altrui e possiamo aggiungerne ancora degli altri se volete.

Satira-1Anche in questa occasione dobbiamo chiederci quanto costa la nostra tanto decantata intellettualità, la nostra educazione, la nostra civiltà, davanti a quasi 300 morti, un migliaio di sfollati, danni per centinaia di milioni, lavoro perso per centinaia di persone del luogo, animali delle aziende agricole perduti o sbranati dai lupi e questi “giornalai” si permettono di speculare e sfottere?

Si, speculare! e lo ripeto anche, perchè immaginavano la nostra reazione e hanno volutamente forzato la mano per avere visibilità, per vendere copie e per riportare un pò le luci della scena su questo giornalucolo da 4 soldi.

La satira è bella quando è intelligente, magari piccata, ma che fornisce anche uno strumento di riflessione, sulla scia di una risata, che ci fa pensare “Beh, però in effetti è così, è successo questo, cerchiamo di non farci più prendere in giro, etc, etc”. Queste due vignette invece per noi sono scandalose, perchè prendono in giro anche i deceduti, riducendoli ad una fila di stupidi oppressi o collusi con la mafia, che comprano le case senza criteri antisismici, con cemento con troppa sabbia, così come se nulla fosse, prendendo tutto per buono.

Cari “amici” di Charlie Hebdo, la quasi totalità delle case crollate avevano più di 500 anni, a quei tempi non c’era la mafia, non c’erano i criteri antisismici e le case si costruivano con le pietre che si trovavano ai piedi delle montagne. Nel 1500 non c’erano gli ingegneri, non c’erano i geologi che analizzavano i terreni, i terremoti era “la terra che trema” e quando capitava, come oggi, si contavano i morti e si ricostruiva, magari meglio, ma con quelle stesse tecniche poichè erano quelle conosciute in quel periodo storico.

Satira-2Dopo si accorgono di aver “forse” esagerato e pubblicano un’altra vignetta, dicendoci “Non siamo noi che costruiamo le vostre case, ma la Mafia” ribaltandoci la colpa ancora una volta su noi. Nuovamente boccaloni, cornuti e mazziati!

Inoltre le battute sul Papa, le vignette sull’Islam, pesanti e irriverenti oltre che oltraggiose, hanno già avuto effetti pesanti sulla loro vita, eppure il rispetto di quello che per moltissime persone a questo mondo è tutto, non arriva nemmeno dopo la strage avvenuta nella sede del loro giornale.

Lungi da me al pensiero che l’azione sia stata una giusta vendetta, anzi, ma proviamo per un attimo a pensare che, ribadisco, per molta gente la religione è tutto, in primis per i fondamentalisti attentatori, che questo concetto sia imposto o impresso nelle menti di questi fanatici solo allo scopo di guadagnare visibilità e seminare il terrore, questo non deve mettere nessuno sopra la normale regola del rispetto, cosa che purtroppo, anche in questo caso si è ignorata completamente; non puoi permetterti di offendere e non pagarne le conseguenze (ne ha fatto un esempio anche il Papa, con l’esempio dell’offesa alla mamma e per risposta un pugno), barricandoti dietro la satira, quest’ultima deve essere in primis rispettosa oltre che intelligente.

A questo punto, possiamo mettere il giornale satirico alla stregua dei fondamentalisti islamici? Che pur di essere al centro di ogni discorso, in prima pagina, si permettono di offendere e ferire gli altri, così da attenderne la reazione per far si che si vendano più copie al momento del diritto di replica? Questo giornale secondo noi è un fondamentalista della carta stampata, della satira ad ogni costo, anche a quello della vita delle persone morte sotto le macerie o sotto i colpi dei mitra degli attentatori.

Per favore, torniamo nei ranghi e rispettiamo almeno il sacro, la vita e la morte.

Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra