Guerra al #Glifosato. L’Italia in sonnolenza

Guerra al #Glifosato. L’Italia in sonnolenza

In tutta Europa si respira parecchio fermento attorno alla multinazionale Monsanto ma in particolare su un principio attivo denominato glifosato da lei prodotto.
In Francia c’è una grande mobilitazione della società civile e politica contro l’uso degli OGM ma anche contro lo stesso Glifosato tanto da evidenziare drastici interventi ministeriali.

Il Ministro francese dell’Ambiente, Ségolène Royal, ha chiesto all’Agenzia per la sicurezza sanitaria dell’alimentazione, dell’ambiente e del lavoro (Anses) di riesaminare la sicurezza dei prodotti fitosanitari che contengono glifosato e coformulanti della famiglia delle tallow amine (ammina di sego). Il Ministro ha anche chiesto di revocare entro la fine di marzo le autorizzazioni al commercio dei preparati fitosanitari contenenti questi cofurmulanti, che presentano particolari rischi. Il provvedimento potrebbe riguardare anche il famoso erbicida Roundup, prodotto da Monsanto, che contiene la miscela di glifosato e ammina di sego.

La decisione del ministro fa seguito al parere pubblicato dall’Anses il 12 febbraio, in cui evidenzia questo rischio. L’Agenzia ha anche analizzato il rischio del glifosato utilizzato senza additivi, proponendone l’inclusione tra le sostanze sospette di essere cancerogene. La classificazione risulta inferiore rispetto a quella dello Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità), che un anno fa ha classificato il glifosato come “probabilmente cancerogeno”. Ancora diverso il parere rilasciato successivamente dall’Efsa, secondo cui è improbabile che il glifosato possa rappresentare un rischio cancerogeno per l’uomo.

Intanto, negli Usa, la Food and Drug Administration (FDA) ha deciso che quest’anno comincerà a verificare la presenza di residui di glifosato in alcuni alimenti, come mais, soia, latte e uova. I germogli di soia e il mais sono ingredienti comuni di molti cibi e sono nella grande maggioranza geneticamente modificati, in modo da essere resistenti al glifosato, che può quindi essere ampiamente utilizzato su queste coltivazioni. Il costo iniziale del programma di analisi della FDA è di cinque milioni di dollari.

Come di consueto in Italia invece vige la sonnolenza ed il torpore; solo dopo gravi fatti sociali i politici locali e nazionali manifestano le solite buone intenzioni per poi dimenticarsene a breve.
E la salute di noi cittadini? Perdonateci ma a questa domanda non sappiamo rispondere …

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra