La madre dell’Orzo

La madre dell’Orzo

Chi di voi amici di Insieme per la Terra considera l’orzo come un cereale di primaria importanza? Pochi sanno che l’incontro tra l’uomo e l’orzo risale a epoche antichissime: quando gli Indoeuropei impararono a coltivare la terra (e da cacciatori e pastori nomadi si trasformarono in agricoltori) si legarono in modo indissolubile a questo cereale. L’orzo veniva coltivato in un’area vastissima, che andava dall’India al Nord Europa e solo in epoche piuttosto recenti ha ceduto il passo ad altri più nobili cereali che lo hanno declassato al rango di foraggio. Ma ancora nell’antica Grecia l’orzo costituiva il cereale per eccellenza, e aveva un ruolo fondamentale in campo alimentare.
Del resto non a caso la dea greca delle messi si chiamava Demetra (nome che significa appunto “madre dell’orzo”). Il mito narra che quando Persefone (figlia di Demetra) fu rapita da Ade, dio degli Inferi, la dea, furiosa, mandò sulla Terra una terribile carestia. Ade, costretto da Zeus, lasciò tornare la fanciulla dalla madre, non prima però di essersi assicurato la possibilità di tenere con sé l’amata almeno per alcuni mesi all’anno: egli, infatti, aveva offerto a Persefone dei chicchi di melagrano e la giovane, accettandoli, si era preclusa la possibilità di lasciare per sempre il regno degli Inferi. Comunque la gioia di Demetra fu tale che la dea regalò agli uomini l’orzo come gesto riparatore per i disastri da lei provocati, e insegnò loro i metodi di coltivazione del cereale. Ogni anno, in inverno, Persefone è costretta a tornare negli Inferi; ma in primavera torna nel mondo, e l’orzo germoglia e da frutti.
Anche nella Roma antica, prima di essere soppiantato dal farro, l’orzo fu l’unico cereale coltivato, mentre nell’antico Egitto rientrava addirittura nei rituali dedicati al Dio Osiride. Quando il grano prese il posto dell’orzo, questo perse in gran parte il suo prestigio, ma rimase importante sia come foraggio che come rimedio officinale: con esso si curavano molte malattie, e aggiunto al latte si otteneva una bevanda (detta “acqua d’orzo”) che fu per secoli somministrata ai tubercolotici, agli anemici e alle persone colpite da forti febbri. Dall’orzo torrefatto e macinato si ottiene infine una bevanda simile al caffè, con proprietà disintossicanti e diuretiche.
Molto spesso ci sorprendiamo, quando parliamo della coltivazione di un cereale, di quanta storia, tradizioni e rimedi officinali siano legati tra di loro. Migliaia di anni racchiusi in una sola parola: orzo.

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra

Fonte: La grande enciclopedia delle erbe

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