“Il 17 dicembre 2015 potrebbe essere un giorno che ricorderemo a lungo” fanno sapere dal direttivo dell’Aspal Lazio. Infatti, in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale presso il Comune di Velletri (Roma), tutti i Consiglieri di maggioranza e minoranza hanno deciso il superamento della delibera adottata nel 2012 relativamente alla realizzazione della centrale biogas di Lazzaria, a cavallo tra la provincia di Latina e di Roma.
Questa decisione è stata salutata con soddisfazione dal Presidente dell’Aspal Stefano Giammatteo, che nei mesi passati aveva evidenziato in commissione speciale rifiuti del comune di Velletri, attraverso una mappatura del territorio interessato, da lui consegnata alla commissione stessa; l’incompatibilità del progetto biogas della volscambiente con il nostro territorio agricolo di estremo pregio, con molte Aziende titolari di marchi prestigiosi e riconoscimenti europei ( DOC, DOP, IGT, IGP, coltivazioni biologiche ed agriturismi).
“Proprio per questo motivo, oltre alla tutela della salute dei nostri cittadini, l’Aspal Lazio fu la prima associazione agricola a chiedere il 21 ottobre 2014, durante un’assemblea pubblica tenutasi presso il velidance, alle varie istituzioni presenti un tavolo di confronto e di concertazione permanente oltre un consiglio comunale straordinario per entrare nel merito.
Il risultato raggiunto oggi da ragione alla nostra associazione e al comitato no discarica no biogas (con il quale abbiamo collaborato sin dall’inizio della nostra battaglia)” continua Giammatteo “visto che fin dall’inizio abbiamo creduto potesse essere utile un tavolo di concertazione per poter arrivare ad una soluzione condivisa da tutti per il bene del nostro territorio; infatti la legge nazionale 228, articolo 21 del 2001, menzionata più volte dal direttivo Aspal, impone alle province ed agli enti locali la localizzazione delle aree non idonee alla costruzioni di impianti per il trattamento e la gestione dei rifiuti, rispettando le aree di pregio a livello agricolo e zootecnico. Sempre nello stesso giorno, ovvero il 17 dicembre 2015, il TAR del Lazio accoglieva le richieste presentate dai vari ricorsi contro l’imu agricola imposta dal Governo dal 2014, presentate prima dall’Anci e poi successivamente dal Coordinamento nazionale No Imu sulle Terre, formato da tanti movimenti spontanei, ivi compreso l’ASPAL LAZIO”.
“Proprio l’ASPAL, insieme a tutto il coordinamento nazionale sopra menzionato” ricorda Giammatteo Stefano “ha organizzato una manifestazione contro l’imu agricola il 17 giugno 2015 davanti al TAR del Lazio, in occasione della prima discussione fatta nel merito davanti ai nostri avvocati. Quel giorno il Presidente del tribunale rinviò la decisione finale per la fine dell’anno ed accolse le nostre richieste e decise di inviare tutta la documentazione alla corte costituzionale, la quale emetterà speriamo a breve, l’incostituzionalità del decreto governativo sull’imu agricola,come richiesto dai nostri avvocati e dall’ ANCI .”
“Sia per la decisione finale sull’impianto biogas nel nostro territorio che per l’annullamento del decreto nazionale sull’imu agricola” conclude il Presidente dell’Aspal “fino ad ora abbiamo raggiunto un buon risultato, condiviso in entrambe i casi, con altri movimenti spontanei, ma la partita purtroppo non è ancora chiusa e quindi non possiamo ancora cantare vittoria. Proprio per questo motivo, invitiamo tutti i movimenti con i quali collaboriamo, sia a carattere locale che nazionale, a rimanere con i piedi per terra, ed a farsi trovare pronti per una nuova mobilitazione che dia ancora più forza alla nostra azione rivendicativa”.
Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra