Parmalat, Galbani, Sterilgarda, Coldiretti e Confagricoltura sotto assedio politico

Parmalat, Galbani, Sterilgarda, Coldiretti e Confagricoltura sotto assedio politico

Per la prima volta in Italia la politica che guarda a destra si è schierata a difesa degli allevatori italiani contro le multinazionali e contro il silenzio sindacale. Si tratta di Progetto Nazionale, un movimento che nella notte tra giovedì e venerdì ha affisso, in ben quattro province italiane, striscioni che non lasciano dubbi sulla denuncia politica della grave crisi lattiero-casearia in corso.
Sicuramente per alcuni di voi questo tipo di comunicazione non ha alcun valore perchè non effettuato nelle sedi istituzionali opportune, ma sicuramente rappresenta un passo innovativo in un desolante panorama politico, dove prevalgono temi non urgenti e che non riguardano l’attuale crisi economica.

Stabilimento Sterilgarda, Castiglione delle Stiviere (MN)
Stabilimento Sterilgarda, Castiglione delle Stiviere (MN)

Vi confesso che siamo lusingati che la dicitura del nostro precedente banner della pagina ufficiale di Facebook sia stato ripreso; vi parlo ovviamente di contenuti non di posizione politica che noi abbiamo, per statuto, deciso di non adottare.

L’Associazione culturale Progetto Nazionale rivendica ufficialmente la paternità degli striscioni apparsi nelle province di Cremona e Parma innanzi alle aziende collegate a Lactalis s.p.a., come Galbani e Parmalat, oltre alle sedi dei sindacati agricoli Coldiretti e Confagricoltura del mantovano e del modenese.

Sede di Confagricoltura Modena
Sede di Confagricoltura Modena

Con quest’azione vogliamo esprimere il nostro sdegno nei confronti del trattamento economico riservato agli allevatori italiani vittime di arroganti imposizioni contrattuali da parte dei colossi lattiero-caseari.
Mentre i sindacati fanno melina perpetrando un quasi silenzio totale sulla questione , alcuni nostri connazionali si sono visti interrompere il rapporto di fornitura solo per aver protestato davanti alle sedi di Galbani-Parmalat (di cui erano fornitori) passando involontariamente il testimone a commercianti stranieri.
Purtroppo è oramai prassi comune di queste grandi industrie lattiero-casearie ricorrere a latte estero a scapito di quello nostrano.

Stabilimento Parmalat, Collecchio (PR)
Stabilimento Parmalat, Collecchio (PR)

Oltre ad opporci fortemente a questa ‘sostituzione forzata’ dei nostri allevatori italiani invitiamo anche tutti i consumatori a valutare con attenzione la qualità e l’italianità dei prodotti lattiero-caseari acquistati per il consumo personale e della propria famiglia .
Noi continueremo a difendere il latte italiano, simbolo del vero made in italy.
Progetto Nazionale

Auspichiamo vivamente che questa netta presa di posizione sia condivisa anche da altri movimenti e partiti politici di qualsiasi colore, perchè i temi relativi alla tutela del territorio, all’occupazione e alle nostre straordinarie eccellenze agroalimentari sia patrimonio comune, patrimonio di tutta la nostra Comunità.

Stabilimento Galbani di Casale Cremasco (CR)
Stabilimento Galbani di Casale Cremasco (CR)

L’indifferenza ed il silenzio sono sintomo di accordi palesi, non scritti, che hanno come unico scopo quello di lasciare un intero settore produttivo in balia di se stesso. In Italia il comportamento delle grandi Aziende non viene purtroppo messo sotto la lente d’ingrandimento dai consumatori come invece è negli Stati Uniti; non a caso le campagne di boicottaggio realizzate nel Belpaese, non sono della stessa portata. La nostra Associazione è invece convinta che il consumatore deve sapere se acquista un prodotto 100% italiano, dalla materia prima utilizzata alla lavorazione – confezionamento, o parzialmente italiano; tutto questo non solo è una questione di chiarezza e trasparenza ma anche di alto valore di qualità e sicurezza salutistica. Si chiede solo la verità sui prodotti venduti sugli scaffali dei supermercati, ne più ne meno. Questa richiesta da fastidio? Mi dispiace ma noi consumatori e produttori abbiamo il diritto di sapere la verità con un’etichettatura completa, trasparente e seria.   

Dr. Nicola Gozzoli
Presidente Insieme per la Terra