Tag Archives: Coldiretti

Non possiamo che fare i complimenti alla Coldiretti per aver eletto a Palazzo Rospigliosi il suo nuovo Presidente Nazionale Dr. Ettore Prandini; ovviamente non possiamo anche esimerci nel complimentarci con i soci della sindacale agricola per la generosità che dimostreranno verso la nuova Presidenza nel prossimo quinquennio. A cosa mi sto riferendo? Ovviamente al generoso stipendio che Prandini percepirà! 1.000.000 di euro l’anno X 5 anni = 5.000.000 di euro 2.739 euro al giorno Tre volte e mezzo lo stipendio del Presidente della Repubblica Italiana, 5 volte lo stipendio del Presidente USA Trump, 1.000 volte lo stipendio di un operaio Iveco. Servono solo 2.631.578 litri di latte per pagare lo stipendio annuale a Prandini, ovviamente considerando il latte bovino al prezzo di 0,38 cent/litro. Mentre le aziende agricole chiudono, mentre costa di più produrre eccellenze agricole che lasciare il terreno incolto, l’attività sindacale si conferma particolarmente redditizia, anzi molto redditizia.…

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Lo so a cosa state pensando: “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi“! Vi ricordate quando Renzi, sul palco della Coldiretti, decantava le sue “sforbiciate” fiscali a favore degli agricoltori? Ebbene si è dimenticato di dire (guarda caso!) che da li a poco sarebbe entrata in vigore una disposizione che sposta il pagamento dei contributi dei dipendenti agricoli da trimestrale a mensile. In un primo impatto sicuramente potreste pensare che questa normativa possa portare alla “sola” perdita di liquidità (già un miracolo averla!) aziendale senza però pensare al cospicuo lavoro del commercialista; infatti il conteggio dei contributi invece di essere realizzato 4 volte all’anno sarà realizzato 12 volte l’anno. Chi pagherà l’attività del commercialista di turno o meglio il comodo e caro servizio sindacale realizzato all’associato? Mentre le prese in giro continuano a gravare sul nostro sudore, le sindacali continuano a tartassarci per il mantenimento dei propri privilegi…

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Si sa il maggior sindacato italiano non ama i clamori mediatici, soprattutto quando le “pentole” vengono scoperchiate. La vicenda, dettagliatamente descritta su reggioreport.it mette in evidenza come abbondino i conflitti di interessi; in particolare come Paolo Carra, noto referente coldirettiano, evochi contemporaneamente a sé la figura di produttore e commercializzatore. Praticamente è come se un bancario fosse simultaneamente anche ispettore della Banca d’Italia. La “bomba” delle 18 mila forme di Parmigiano Reggiano sequestrate dal Nas dei Carabinieri di Parma, su segnalazione del Consorzio di tutela, per l’ipotesi di frode in commercio, è deflagrato nel potentato della Coldiretti. I Nas hanno denunciato alla magistratura il legale rappresentante e il casaro del caseificio La Rocchetta, con stabilimenti a Suzzara (Mantova) e Luzzara nel reggiano. E il presidente del caseificio non è un imprenditore qualsiasi: è Paolo Carra, presidente della Coldiretti di Mantova e grande amico del presidente nazionale dell’associazione, Roberto Moncalvo. Vicepresidente…

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Nel silenzio più totale dei media e dei sindacati agricoli (e non!) italiani è stata approvato uno slittamento del pagamento delle pensioni al secondo giorno lavorativo del mese in corso. Giusto per fare i conti della serva vi invitiamo a prendere un qualsiasi calendario del 2018 per fare quattro calcoli così da capire l’incidenza reale di questo provvedimento voluto dal Governo Gentiloni (PD & C.). Risultato finale? 20 giorni ! Avete capito bene. Il Governo, con voto parlamentare, ha sottratto, a tutti i correntisti postali, 20 giorni di valuta dalle mani dei nostri malcapitati pensionati. I nostri amati politici, persone con stipendi altamente ragguardevoli, hanno sottratto al ceto più debole della società, generalmente con diverse necessità sanitarie, un diritto maturato dopo anni di duro lavoro. Ma scusate, avete visto e/o sentito manifestazioni sindacali al riguardo? Assolutamente no, giusto per obbedire all’amico occupato in una vitale riconferma politica in campagna elettorale.…

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Pensatela come volete ma noi riteniamo che gli agricoltori e i pescatori non si meritino di andare in pensione a 67 anni, o peggio a 70. Sicuramente starete pensando che vogliamo difendere degli interessi di parte ma, se anche fosse, riteniamo folle pensare che la dura vita dei campi e in mare possa essere trattata con tanta leggerezza. Non esistono ferie, non esistono orari certi, non esistono feste; condizioni di vita quotidiana assolutamente diverse da quelle percepite dalla comoda scrivania dei nostri politici. Ieri l’incontro con il Governo per esclusione dall’aumento dell’età pensionabile dei lavoratori che svolgono mansioni gravose ed usuranti; presenti le solite sindacali CGIL, CISL, UIL ma non quelle agricole. Che fine hanno fatto la Coldiretti, la Confagricoltura e la Cia? E’ un argomento che non considerano degno di nota o addirittura non interessa? I nostri agricoltori e i nostri pescatori oramai sono stati lasciati soli, ne abbiamo…

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I media ci raccontano di una Coldiretti amica dei consumatori e grande difensore dei diritti del popolo agricolo, praticamente, detto in termini gastronomici, la favola del “Mulino Bianco”. Dopo la raccolta di donazioni per l’Africa, dopo la raccolta di denaro per i viticoltori californiani, giusto per disprezzare a piene mani i nostri operatori in difficoltà, assistiamo all’esplicita alleanza con gli industriali. Non ci credete? Pensate che questo paradosso non possa capitare? Provate a leggere l’articolo apparso su Il Punto Coldiretti, rimarrete sicuramente senza parole. Nasce “Filiera Italia”, una nuova realtà associativa che vede per la prima volta il mondo agricolo e l’industria agroalimentare italiana d’eccellenza insieme per difendere tutta la filiera agroalimentare nazionale. La presentazione è avvenuta a Cernobbio nell’ambito dell’edizione 2017 del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato da Coldiretti che è tra i soci promotori insieme a Ferrero, Inalca/Cremonini e Consorzio Casalasco (Pomì e De Rica). Filiera Italia…

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Quanti esponenti del mondo sindacale sono stati trovati con le “mani nella marmellata”? Si sa nessuno è perfetto ma da li a rubare capitelli da una chiesa per decorare il proprio giardino è veramente incredibile. Nella Coldiretti, sindacato cattolico italiano, dovrebbero esserci rappresentanti portatori di valori affini; invece ci troviamo difronte ad una situazione al limite dell’assurdo. Eletto presidente di Coldiretti tra polemiche e accuse di irregolarità, viene condannato in via definitiva dopo pochi giorni. Succede a Enna dove la Corte di Cassazione ha condannato l’imprenditore agricolo Elio Savoca a un anno e quattro mesi di reclusione e al pagamento di una sanzione di 400 euro per ricettazione di materiale archeologico. Aveva trafugato sei capitelli in stile romano da una chiesa per metterli nella sua azienda agricola, l’agriturismo Gigliotto, situato a una decina di chilometri dalla Villa romana del Casale di Piazza Armerina. La sentenza, depositata il 20 ottobre, arriva…

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Siamo il Paese dove i controllori sono anche i controllati, ma anche dove gli intrecci degli affari sindacali vengono effettuati come se nulla fosse. Tutto scontato, tutto normale. I politici badano bene a non dire nulla così da chiedere aiutini al momento opportuno mentre gli agricoltori sono troppo intenti ad alzare la testa perchè impegnati a sopravvivere alle difficoltà quotidiane. Mentre i premi assicurativi a carico degli agricoltori crescono anno dopo anno sia in termini economici sia nel peggioramento delle condizioni contrattuali, continua ininterrottamente l’indecenza “del dietro le quinte” nella prima compagnia cattolica italiana. Ma com’è la vera Italia sindacale? Proviamo a leggerne uno spaccato pubblicato su Il Fatto Quotidiano che, sicuramente, non potrà che lasciarvi disgustati. Salvare il presidente di Cattolica Assicurazioni da qualsiasi conseguenza penale a seguito di una verifica fiscale in una società del gruppo. Era questa la mission (non impossibile) che alcuni dirigenti della compagnia assicuratrice…

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Qualcosa nelle stanze degli uffici della bandiera gialla non sta funzionando a dovere, sono 2 le cose: o Moncalvo va da una parte e le sezioni provinciali dall’altro, oppure stanno tessendo una trama la cui comprensione è ai livelli di Machiavelli. Alcuni comuni del Nord, in particolare della Lombardia ma forse non solo, hanno ricevuto una proposta di sensibilizzazione e di persuasione a NON votare il CETA da parte dei nostri politici: COLDIRETTI è impegnata, con una coalizione di altri portatori di interesse, in un’azione tesa ad informare e sensibilizzare il Governo ed i Parlamentari italiani chiedendo loro di non votare a favore della ratifica dell’accordo e di impedire l’entrata in vigore del Trattato in via provvisoria, nella direzione di ragioni di scambio improntate alla democrazia economica ed alla salvaguardia dei diritti dei consumatori e delle imprese. la Federazione Provinciale Coldiretti di Bergamo CHIEDE alla S.V. di voler inserire nell’ordine…

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Si sa a volte l’unica cosa che rimane da fare è quella di pregare. Coldiretti, sindacato renziano vicino al mondo cattolico, prega ogni giorno di ricevere “aiutini” economici e politici per stare in piedi, evitando così una vera e propria implosione. Classico è il caso del CETA: davanti all’opinione pubblica si parla per un verso, magari grazie ad una buona oratoria e tante belle bandiere colorate, mentre la realtà è esattamente l’opposto. La pagina Facebook Agricoltura in Rivoluzione commenta così la manifestazione di Coldiretti a Roma: Il presidente Coldiretti Moncalvo l’Italiano, con una folta delegazione (CGIL, Legambiente, Adusbef, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Fairwatch e Greenpeace) corre al Senato a incontrare Piero Grasso, per esprimere forti perplessità sul Ceta. Moncalvo l’europeo invece è vice-presidente di Copa-Cogeca (l’organizzazione europea che raccoglie cooperatori e imprenditori agricoli europei) che ha già dato parere favorevole allo stesso Ceta. Quando si è democristiani dentro. Ma questi cattolici…

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