Tag Archives: sindacati

Diciamola tutta! I nostri politici e i nostri “amati” sindacati non sono all’altezza dei cambiamenti economici epocali che sta vivendo il nostro Paese. Cinesi che acquisiscono le bancarelle dei nostri mercati rionali oltre a svariate attività commerciali, francesi che fanno man bassa nel lattiero caseario, arabi che acquistano interi blocchi immobiliari, americani che mettono le mani sull’alta velocità. Un elenco infinito davanti al quale si rimane praticamente allibiti. Già nel 2013 Crozza aveva anticipato questa grave tendenza: http://www.la7.it/coffee-break/video/crozza-italia-paese-in-vendita-25-09-2013-123249  Ma perchè chi dovrebbe intervenire non dice e non fa nulla? Pensatela come volete ma oltre all’ignoranza e all’incapacità di fondo dei nostri responsabili politici e sindacali sorge un chiaro dubbio di interesse commerciale privato. Mazzette, regalini, favoritismi? Non possiamo dimostrarlo ma, come diceva zio Giulio, “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio“. La vendita delle nostre aziende porta inevitabilmente a ristrutturazioni interne aziendali con notevoli conseguenze occupazionali, dirette ed indirette, oltre…

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Riportiamo la dichiarazione del Dr. Nicola Gozzoli, fondatore di Insieme per la Terra e Vicepresidente della Fondazione GAT, avvenuta in un incontro associativo. “I nostri agricoltori, allevatori e pescatori sono stati lasciati soli sia dal mondo politico sia dal mondo sindacale. Tutti lo sappiamo, tutti lo vediamo, anche se molti fanno finta di nulla. Tutti i partiti politici candidati alle prossime elezioni hanno eliminato dai propri programmi elettorali proposte concrete per rilanciare il nostro primario, come se non esistessimo, come se il nostro lavoro fosse superfluo. Peccato che il 15 % del PIL sia legato alla nostra attività contrariamente al pensiero dei benpensanti! Politici che in Italia mettono in bocca le parole “eccellenze” e “biodiversità” per poi votare in Europa ogni tipo di trattato, per lo più indecenti e massacranti per la nostra economia. Sindacati che non si ribellano, che non manifestano, che preferiscono il silenzio assecondando l’amico politico di turno. Chi…

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Nel silenzio più totale dei media e dei sindacati agricoli (e non!) italiani è stata approvato uno slittamento del pagamento delle pensioni al secondo giorno lavorativo del mese in corso. Giusto per fare i conti della serva vi invitiamo a prendere un qualsiasi calendario del 2018 per fare quattro calcoli così da capire l’incidenza reale di questo provvedimento voluto dal Governo Gentiloni (PD & C.). Risultato finale? 20 giorni ! Avete capito bene. Il Governo, con voto parlamentare, ha sottratto, a tutti i correntisti postali, 20 giorni di valuta dalle mani dei nostri malcapitati pensionati. I nostri amati politici, persone con stipendi altamente ragguardevoli, hanno sottratto al ceto più debole della società, generalmente con diverse necessità sanitarie, un diritto maturato dopo anni di duro lavoro. Ma scusate, avete visto e/o sentito manifestazioni sindacali al riguardo? Assolutamente no, giusto per obbedire all’amico occupato in una vitale riconferma politica in campagna elettorale.…

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Eh si, sono cose belle e che danno soddisfazione quando le leggi, quando ti mandano email come quella giunta da una nota sindacale, la scorsa settimana. Pensate, con soli 60 Euro abbiamo la possibilità di formarci su “Sviluppo delle imprese agroalimentari” e finalmente buttare alle ortiche anni di sfruttamento da filiera, finalmente potremo consolidare le basi della nostra attività facendo Marketing! Leggiamo: Il piano formativo prevede 4 incontri  mirati sui temi della gestione strategica dell’impresa agricola; del marketing e comunicazione nel settore agroalimentare con politiche commerciali e reti di vendita; della cooperazione come strumento di innovazione; dei processi  di comunicazione interni ed esterni all’impresa agricola e di valorizzazione dei prodotti del territorio; Il corso è rivolto a titolari, contitolari, coadiuvanti di imprese agricole, soci e amministratori di cooperative agroalimentari. Inizio delle lezioni <<omiss>> Quota di iscrizione 60 euro IVA compresa. Ma vi rendete conto quanto tempo abbiamo perso fino ad oggi a…

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Si sa la protesta agricola è assolutamente intermittente. Da ottobre a febbraio potete vedere gli agricoltori e gli allevatori a manifestare in piazza, a far presidi ai caselli autostradali e/o in riunioni interminabili con o senza le associazioni di categoria. I sindacati, che ben conoscono questa realtà, sanno ben usare e sfruttare questi comportamenti ovviamente a proprio vantaggio; bastano promesse vaghe, bastano finte proposte di settore, bastano tanti sorrisi e faccia tosta per “zuccherare” il clima avvelenato del momento. Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri sanno benissimo che una volta superata la data del 30 di settembre in Lombardia o il 30 di ottobre nel resto della penisola non potrà essere data disdetta da parte dell’associato di turno. E il gioco è fatto! Il duro lavoro estivo, l’impegno quotidiano necessario nell’allevamento, l’intermittenza del sostegno alla protesta dei Mass Media oramai vicini alle sindacali, permettono di spegnere ogni focolaio acceso nel Belpaese.…

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Mentre gli allevatori e gli agricoltori non sanno come sbarcare il lunario visti i sotto-prezzi dei propri prodotti, i sindacati agricoli pensano a munirsi di secchielli e palette per costruire castelli di sabbia lungo le nostre coste italiane. Avete una pratica urgente o avete bisogno di gasolio agricolo causa il troppo caldo? Nessun problema, basta rinviare il tutto dopo il rientro graduale nei comodi uffici dei sindacalisti nostrani! Mentre la bile annebbia la nostra lucidità ed altera la nostra pazienza, i sindacalisti si vedranno costretti ad affrontare bagni interminabili, passeggiate in lungomare, sport estremi sotto l’ombrellone. Finalmente per alcuni giorni, come durante gli europei di calcio o durante le olimpiadi, i problemi quotidiani del settore primario spariranno come per incanto; poco contano poi il loro ritorno, magari ancora più accentuati a causa del passare del tempo. L’Italia delle prese in giro sindacali continua … Dr. Nicola Gozzoli Presidente Insieme per…

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Da giorni assistiamo allo show di una parte della politica che grida contro il caporalato e le precarie condizioni lavorative presenti nel Belpaese. Ancora una volta assistiamo ad uno spettacolo mediatico che porta a vedere le cose non nella sua complessità ed interezza ma bensì rilegato ad una sola parte, quella più conveniente per l’interlocutore del momento. Come sempre si pensa a debellare il problema senza esaminare le cause che lo hanno creato. Tutti dimenticano le condizioni di sfruttamento che i nostri giovani italiani devono subire in Paesi definiti “civili” come gli Stati Uniti o l’Australia. Nessuno pensa, o vuole pensare allo sfruttamento che i nostri agricoltori vivono ogni giorno in campagna dalle nostre amate forze sindacali. Pronte a creare nuovi servizi con nomi commerciali variopinti, pronte a lievitare i costi della propria attività, i sindacati agricoli posso attingere ad un vero e proprio repertorio, opportunamente insegnato a tutti i…

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Tutti avevano giurato di non sapere nulla, descrivendo la notizia come una bufala. Tutti i politici e tutti i sindacalisti hanno taciuto per il loro quieto vivere. Tipica situazione dove vige il proverbio popolare “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”. Secondo il progetto Copa – Cogeca (European Farmers European Agri-Cooperatives) con sede a Bruxelles dal titolo “ELENCO DI OPZIONI PER AFFRONTARE LE DIFFICOLTÀ ATTUALI NEL MERCATO DEL LATTE” apprendiamo che: Le disposizioni dell’articolo 222 del regolamento sull’OCM sono state rese disponibili a quelle organizzazioni di produttori, organizzazioni interprofessionali e cooperative nel settore lattierocaseario che intendono pianificare la propria produzione. Per il momento, non sembra ci siano risultati positivi, anche per via del fatto che non ci sono incentivi finanziari per questa misura. Gli Stati membri hanno la possibilità di utilizzare fondi nazionali (aiuti di stato). Tuttavia, alcuni di essi non sono in grado di trovare le risorse…

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Come anticipato da mesi nei nostri articoli “La Pac verrà pagata comodamente nel 2016“, “L’importante è non pagare la #PAC” e “Cercheremo la #PAC sulla luna?” il pagamento tanto osannato, per evidenti necessità economiche dagli agricoltori italiani, è letteralmente scomparso nella nebbia della politica. Purtroppo le nostre previsioni, che auspicavamo di sbagliare, si sono concretizzate. I sindacati agricoli avevano annunciato che entro il mese di aprile avremo incassato la PAC; l’unica cosa visibile per il momento è l’imbarazzo verso i propri associati. Stessa sorte per il pagamento del centesimo del latte; i 25 milioni sarebbero già stati erogati a Roma ma dei pagamenti si sono perse le tracce. Vige il silenzio sindacale e politico. Ci poniamo un quesito: I pagamenti verranno effettuati entro giugno o assisteremo ad una telenovela infinita? Oggi le promesse politiche fatte fino ad ora si sono sciolte come burro al sole. Corre l’incapacità e l’arroganza dei nostri…

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L’Azienda di Collecchio si trova in un vero caos. Dopo i risultati positivi del boicottaggio realizzato dai consumatori forti sostenitori del latte italiano, oltre ad una parte del mondo politico, è la volta della discesa in campo dei lavoratori e degli azionisti di minoranza. I francesi hanno deciso di trasferire la sede legale a Milano tradendo il progetto iniziale promesso al momento della scalata ossia quello di costruire un grande polo del latte fresco a Collecchio. Promesse tradite da chi è abituato a fregarsene dei consumatori. Il Fatto Quotidiano descrive una situazione caotica. La Collecchio del miracolo del latte, culla storica della Parmalat fondata e poi affondata da Calisto Tanzi, quindi rinata durante il commissariamento di Enrico Bondi e poi comprata dai francesi di Lactalis, perderà la sua valenza legale per il gruppo. Nel 2011 l’offerta di del gruppo della famiglia Besnier per l’acquisizione prometteva di trasformare il distretto parmense…

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