Italiani, una vera #passione per il cibo

Italiani, una vera #passione per il cibo

Italia la patria del buon cibo, del vivere bene e dell’arte, è per questo che siamo conosciuti nel mondo.

I migliori cuochi del mondo sono italiani, le più catene di ristoranti più importanti del mondo sono italiane o ne hanno origine, le aziende che si occupano di agroalimentare con maggiore diffusione mondiale sono di origine italiane, poco importa se poi negli anni sono state acquistate ed inglobate in qualche multinazionale del cibo a causa della globalizzazione, è sicuramente certo che se si tratta di cibo e salute, si ricade nella cucina italiana, la cucina mediterranea, quella con il patrimonio di biodiversità più ampio del mondo.

Questa grande passione per il cibo genuino e per l’attenzione a quello che si mangia ha radici lontane, arriva dai nostri nonni ed ancora prima, quando la terra dei nostri orti nel retro delle case di corte era una delle fonti principali di approvvigionamento dell’epoca. Si tenevano galline, polli, tacchini e conigli, chi poteva permetterselo aveva la vacca per il latte, che poi utilizzava per farsi aiutare nell’arare il campo e utilizzava il letame per concimare.

Generazione dopo generazione questa passione si è radicata dentro di noi, fino a farla diventare parte della nostra cultura, della nostra vita e, come dicevamo, parte della nostra quotidianità.
Oramai non v’è giorno che Dio mette in terra dove ci sia qualcuno che non scrive a proposito di questo, difatti prendiamo dall’articolo di Agroalimentare News questa parte:

Da una ricerca Censis condotta per Federalimentare emerge infatti che il 90,1% degli italiani conosce, parla e si appassiona di cibo, mentre il 93% dei giovani se ne interessa e il 53,5% si definisce un appassionato. Secondo l’analisi a orientare le scelte è innanzitutto la ‘reputazione’, che per 3 italiani su 10 è  più importante del prezzo, mentre per 5 su 10 ha lo stesso valore nel momento dell’acquisto.

Per i connazionali poi sicurezza e la salubrità di quanto acquistato hanno un’importanza notevole: il 56,4% legge costantemente le etichette dei cibi, il 71,4% e’ attento sui temi della sicurezza degli alimenti; il 40% si informa perché sente parlare sempre più spesso di prodotti contraffatti e poco sicuri; il 24% lo fa perché vuole essere certo di acquistare prodotti più sicuri.

Anche Insieme per la Terra non fa eccezione, noi abbiamo un’intera rubrica sul buon cibo, redatta dalla nostra Vice Presidente Anna Senes, che si chiama appunto “Le ricette di Anna”. Ci sono le ricette di casa nostra, quelle che potete trovare in ogni libricino scritto a mano dalle nostre donne, niente di strano o elaborato o con strani ingredienti provenienti da chissà dove, le cose che sono reperibili dal contadino o dall’azienda agricola del paese. Questa cosa la può fare chiunque, anche in città, basta un pò di buona volontà, certamente andare al Supermercato rende tutto molto più semplice, ma andare a prendere gli ingredienti di un buon piatto “fatto come si faceva una volta” rende questa pratica anche un modo per far vedere ai nostri figli come certi alimenti vengono fatti, ma vederlo davvero, che non sia un documentario davanti alla solita TV.

L’Italia è un grande Paese, ricordiamocelo sempre, e lo è anche per i motivi sopra esposti. Abbiamo una grande fortuna, quella di vivere nel luogo con un clima unico al mondo, dove si sono sviluppate varietà diverse dello stesso frutto o verdura, ognuno con caratteristiche e aromi differenti, un luogo dove i sapori antichi sono ancora li, invariati e perfettamente conservati e tramandati. Il cibo “etnico” che imperversa è solo una moda che presto si spegnerà come tante altre. Va benissimo assaggiare le pietanze delle altre culture, per carità, ma non sostituiamole alle nostre perchè non avrebbe senso, non avremmo gli stessi ingredienti che nascono in quei luoghi e non sarebbero mai freschi, dovrebbero comunque attraversare continenti e non credo che migliaia di KM e settimane di viaggio li rendano migliori. Mangiamo quello che la nostra terra ci dona da millenni, in modo da aiutare la nostra economia e la nostra salute. Ricordatevi che gli altri Paesi non hanno le stesse leggi che abbiamo noi, soprattutto sulla tutela del territorio e sulla qualità dei prodotti della terra, solo in Africa, sono permesse circa 60 sostanze chimiche per l’agricoltura che in Europa sono considerate dannose per l’organismo, mi sembra già un buon motivo per evitarli.

Quindi evviva il buon cibo e permettetemi, facciamo molto bene ad esserne appassionati, abbiamo il cibo migliore del mondo e… vantiamocene pure!

Mauro Cappuccio
Segretario Generale
Insieme per la Terra