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Della sua scoperta hanno parlato i giornali di tutto il mondo, ma in Italia la notizia, almeno nei primi tempi, è passata quasi in sordina. Eppure è un italiano il padre dello studio che ha fatto conoscere alla realtà scientifica la fotosintesi inversa, un processo del tutto naturale che promette di rivoluzionare la produzione di carburanti e l’industria chimica. Il traguardo David Cannella, 32enne originario di Tivoli, lo ha raggiunto a Copenaghen, dove dal 2010 lavora come ricercatore. A inizio aprile 2016 il suo nome, insieme a quello del suo team di ricerca dell’università danese, è comparso sulla rivista Nature Communications: l’articolo ha avuto un record di condivisioni, sono arrivate chiamate dagli Stati Uniti e dalla Svezia per sapere del risultato innovativo per il settore. Dall’Italia invece pochi contatti, rare eccezioni. “In quel periodo si parlava del referendum sulle trivelle – racconta Cannella – Forse la fotosintesi inversa era un…

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Potrebbe sembrare una beffa o una scherzo. Si tratta invece di un drammatico incidente petrolifero avvenuto nel capoluogo ligure. Cosa sarebbe accaduto se gli operatori avessero ritardato l’intervento per impedire che il petrolio finisse in mare? Genova. Aggiornamento ore 21.20. Le cause sono ancora da accertare, ma un grosso tubo trasportante petrolio greggio si è rotto all’altezza del rio Pianego, a Fegino. Ne è fuoriuscita una notevole quantità di liquido infiammabile, che si è riversata lungo il fiume Polcevera. Al momento, la perdita non si è ancora arrestata nonostante la chiusura del tratto. I Vigili del fuoco, che stanno operando lungo il fiume, hanno disposto delle panne circa 300 metri al di sopra del ponte di Cornigliano e stanno intervenendo con mezzi movimento terra per limitare il più possibile l’arrivo della macchia al mare. Inoltre, vista la notevole pericolosità del prodotto fortemente infiammabile, hanno coperto lo sversamento con liquido schiumogeno.…

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Per equità vogliamo mettere in evidenza anche un parere contrario a quanti si sono proposti per il “SI”, quindi al blocco delle trivellazioni. Il post è stato ripreso dalla pagina Facebook di un operatore del settore, quindi di una persona che ha si l’interesse a mantenere la propria attività, ma anche una persona che non è mossa da interessi politici, Vi preghiamo di leggerla senza pregiudizi e preconcetti, è giusto che tutti abbiano spazio allo stesso modo.    Un po’ di corretta informazione al di fuori di slogan e demagogia: il referendum non deciderà nulla sulle nuove “trivelle” (si chiamano in realtà correttamente nuove perforazioni) ma riguarda la durata delle concessioni già in essere, quindi aree del mare entro le 12 miglia dalla costa dove ci sono già piattaforme di estrazione di gas metano in alcuni casi da più di 30 anni. il referendum, qualora si raggiungesse il quorum, andrebbe…

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L’articolo di Antonio Frascilla apparso su Repubblica lascia sinceramente sconcertati. Nuove trivelle in mare e terra di Sicilia. Il ministero dello Sviluppo economico autorizza altre ricerche nell’area di Pantelleria, accogliendo la domanda di estensione del campo di perforazione fatta dalla multinazionale Schlumberger, mentre sono alla firma dell’assessore Maurizio Croce due nuove autorizzazioni di perforazioni in terra presentate dall’Enimed a Gela: “Queste devono essere autorizzate, fanno parte del protocollo Eni firmato nel 2014 per salvare i posti di lavoro della raffineria”, dicono dall’assessorato Ambiente. Insomma, la corsa all’oro nero nel sottosuolo siciliano è ripartita sotto la spinta del governo Renzi, che ha già avvisato la Regione che sulla carta avrebbe competenza esclusiva nel rilascio delle autorizzazioni per ricerche in terraferma: se non saranno date risposte certe agli operatori, le competenze passeranno al ministero dello Sviluppo economico, come previsto dalla legge “Sblocca Italia”. A premere per cercare petrolio in Sicilia sono in…

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