Tag Archives: Sicilia

Verrebbe fin troppo facile porre il paragone di come si trovano facilmente una valanga di soldi per salvare le banche e come invece un semplice bando da soli 360 milioni già vinto ed assegnato, sia in attesa di sblocco da quasi 2 anni. Verrebbe da pensare che tanto gli agricoltori hanno pazienza, si sa che la natura ha i suoi tempi e non si possono certo stravolgere con la fretta, stiamo imparando che questo vale anche per il portafoglio dello Stato quando si tratta del settore Agroalimentare, così come quanto raccontato in questo articolo di “Repubblica”, prendiamo ad esempio il discorso PAC: ancora non si è saldato il 2016 ed alcune centinaia di aziende agricole nemmeno hanno preso l’anticipo. Si finisce sempre a far polemica per un susseguirsi di sviste, errori, lentezze, montagne burocratiche, furbonerie e procedure dall’iter imbarazzante, come quella della nomina del componente regionale del CGA che attende Palazzo Chigi…

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La politica italiana e le sindacali agricole sono come il “Gratta e Vinci”; gratti gratti per poi scoprire che non c’è nulla! Nessuno tutela le nostre produzioni perchè addormentati, perchè incapaci, perchè addomesticati, perchè inconcludenti o, semplicemente, perchè impegnati nei propri affari. Nell’articolo di Antonio Fraschilla viene dipinto un quadro sicuramente poco edificante. La Grande Distribuzione Organizzata fa di tutto per giocare al ribasso mentre le sindacali non protestano e non presentano proposte nelle sedi istituzionali. Dal ridicolo passiamo alla farsa. PALERMO – Una crisi senza fine. Ogni anno un nuovo record negativo. La produzione di quello che era una volta l’oro della Sicilia, adesso è soltanto un peso. Anche nell’ultima stagione la vendita di agrumi, arancia rossa su tutti e limoni, ha fatto registrare numeri a dir poco bassi e perdite per tutti i produttori. “È stata un’annata disastrosa, credo sia stata la peggiore di sempre – dice Giovanni…

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L’articolo di Marco Angelillo permette di aprire una finestra importante sul recupero della nostra biodiversità. Salute, recupero delle tradizioni, ambiente, sono sicuramente gli elementi alla base di questa importante ed impegnativa attività imprenditoriale. In Sicilia gli agricoltori e i consumatori sono uniti nella stessa scelta. Tornano i grani antichi in Sicilia. Tornano a riempire i campi, ricostruiscono paesaggi, arricchiscono la biodiversità di un’agricoltura che da decenni ha ridotto a poche specie super selezionate il frumento dell’isola che fu uno dei granai dell’Impero romano. Ufficialmente sono solo 500 ettari, ma c’è chi parla di 3.000. I contadini che stanno passando al biologico e al recupero delle sementi locali crescono di anno in anno, si associano, mettono in piedi filiere alimentari e fanno cultura, oltre che coltura. “Ho convertito 100 ettari dell’azienda familiare a grano locale” confessa Giuseppe Li Rosi, uno dei più convinti sostenitori del ritorno all’antico in agricoltura, “e sono…

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Nel silenzio e nell’indifferenza politica, sindacale e culturale le produzioni d’eccellenza delle nostre campagne spariscono inesorabilmente. Silenzio solo silenzio. Si ha l’impressione di vivere in una società surreale dove la realtà supera l’immaginazione. Identità perduta, tradizioni perdute. L’articolo della Stampa descrive come la scarsa redditività delle produzioni di arance, limoni e mandarini abbia portato ad una forte cementificazione. Sono il manifesto estetico della Sicilia, il profumo sensuale vagheggiato da poeti e viaggiatori, il luccichio tra i rami evocato da pittori e romanzieri, il vanto dei sollazzi arabi. Fecondi, gravidi di succo, luminosi. Gli agrumi. «Le arance dell’Isola sono simili a fiamme brillanti tra rami di smeraldo, e i limoni riflettono il pallore di un amante che ha trascorso la notte in lacrime per il dolore della lontananza», scrive nel 1160 il poeta siculo-arabo Abd ar-Rahman. «Splendon tra le brune foglie arance d’oro», gli fa eco sette secoli dopo Goethe, uno…

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Secondo BlogSicilia è in corso una gravissima speculazione a danno sia dei produttori di grana sia dei consumatori che rischiano di acquistare pane realizzato con farine straniere con qualità non garantita. Mentre il grano siciliano viene svenduto da tutto il mondo arrivano navi stipate all’inverosimile che scaricano ovunque lo stesso prodotto provocando distorsioni per comparto. L’ampia forbice tra quanto ricava il cerealicoltore, e cioè, in media, 20 centesimi al chilo, e quanto invece è costretto a spendere il consumatore per un chilo di pane. Un aumento del 1450% con il grano che è oggi pagato come trenta anni fa su livelli al di sotto dei costi di produzione. L’Italia nel 2015 ha importato circa 4,8 milioni di tonnellate di frumento tenero, che coprono orientativamente la metà del fabbisogno per la produzione di pane e biscotti, mentre sono 2,3 milioni le tonnellate di grano duro che arrivano dall’estero che rappresentano circa…

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L’articolo di Antonio Frascilla apparso su Repubblica lascia sinceramente sconcertati. Nuove trivelle in mare e terra di Sicilia. Il ministero dello Sviluppo economico autorizza altre ricerche nell’area di Pantelleria, accogliendo la domanda di estensione del campo di perforazione fatta dalla multinazionale Schlumberger, mentre sono alla firma dell’assessore Maurizio Croce due nuove autorizzazioni di perforazioni in terra presentate dall’Enimed a Gela: “Queste devono essere autorizzate, fanno parte del protocollo Eni firmato nel 2014 per salvare i posti di lavoro della raffineria”, dicono dall’assessorato Ambiente. Insomma, la corsa all’oro nero nel sottosuolo siciliano è ripartita sotto la spinta del governo Renzi, che ha già avvisato la Regione che sulla carta avrebbe competenza esclusiva nel rilascio delle autorizzazioni per ricerche in terraferma: se non saranno date risposte certe agli operatori, le competenze passeranno al ministero dello Sviluppo economico, come previsto dalla legge “Sblocca Italia”. A premere per cercare petrolio in Sicilia sono in…

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