Bio: #Bando da 360 milioni #fermo dal 2015, come sempre gli #agricoltori possono #aspettare
Verrebbe fin troppo facile porre il paragone di come si trovano facilmente una valanga di soldi per salvare le banche e come invece un semplice bando da soli 360 milioni già vinto ed assegnato, sia in attesa di sblocco da quasi 2 anni. Verrebbe da pensare che tanto gli agricoltori hanno pazienza, si sa che la natura ha i suoi tempi e non si possono certo stravolgere con la fretta, stiamo imparando che questo vale anche per il portafoglio dello Stato quando si tratta del settore Agroalimentare, così come quanto raccontato in questo articolo di “Repubblica”, prendiamo ad esempio il discorso PAC: ancora non si è saldato il 2016 ed alcune centinaia di aziende agricole nemmeno hanno preso l’anticipo. Si finisce sempre a far polemica per un susseguirsi di sviste, errori, lentezze, montagne burocratiche, furbonerie e procedure dall’iter imbarazzante, come quella della nomina del componente regionale del CGA che attende Palazzo Chigi…
I consigli di Matteo: #Bio a tutti i costi !
Siamo davvero sicuri che dietro “l’etichetta BIO” ci sia sempre qualcosa di buono, salutare e sano? Acquistare farina 00 BIO, pasta BIO, riso bianco BIO ecc.. non ha molto senso considerando che i tegumenti esterni del frumento (quelli che assorbono maggiormente i pesticidi) sono rimossi nel processo di raffinazione. Con questo non voglio dire che la scelta di acquistare biologico sia scorretta, anzi, io preferisco orientare i miei interlocutori al BIO, considerando anche il valore che ha tale scelta in termini di eco-sostenibilità, preservazione delle acque sotterranee superficiali (falde freatiche) ecc.. Quindi si al BIO, soprattutto se parliamo di cereali integrali, frutta e verdura. P.S. Credo sia opportuno limitare il consumo di cereali raffinati, inserendoli magari al post allenamento. Dr. Matteo Pincella
Amato, #agrumi siciliani d’eccellenza
Oggi facciamo quattro chiacchiere con un giovane imprenditore siciliano: Sebastiano Amato. L’impegno e la passione per il proprio lavoro hanno reso questa Azienda un esempio d’eccellenza siciliana. Può parlarci sinteticamente di questo territorio? “AranciAmato nasce a Ribera, piccolo centro dell’agrigentino che vanta una lunga tradizione nella coltivazione agricola. L’eccellenza delle nostre arance è stata riconosciuta e premiata nel 2011 con il marchio D.O.P.” Che prodotti offre la sua Azienda? “AranciAmato offre ai suoi clienti prodotti di prima qualità. Ne è la prova la bontà delle nostre arance, succose come solo quelle siciliane sanno essere, e del nostro olio, perfetto sia in cottura che da gustare a crudo.” Perché un consumatore dovrebbe scegliervi? “La tradizione sbarca sul web: noi di aranciAmato abbiamo deciso di affiancare nuovi modelli di comunicazione e commercializzazione alle tradizionali tecniche di coltivazione agrumicola. Ciò ci consente di mantenere inalterata la genuinità dei prodotti e di garantire ai…
I consigli di Matteo: uova o non #uova
Spesso incontro sportivi e non sportivi che mi chiedono se consumare o meno le uova. La mia risposta, nella maggior parte dei casi, è si. Le uova sono un’ottima fonte di proteine e non alterano marcatamente il colesterolo totale presente nel nostro sangue. La scelta dell’uovo? Io preferisco somministrare ai miei atleti uova biologiche, hanno un rapporto dei grassi omega 6 omega 3 più favorevole a quest’ultimi e mi danno maggiori garanzie riguardo l’alimentazione delle galline. ? Al contrario uno studio pubblicato nel 2012 sulla rivista Journal of the Science of Food and Agricolture ha rilevato che le uova BIO avrebbero un po’ più di grassi saturi (acido palmitico e stearico) e carotenoidi di quelle derivate da allevamenti convenzionali. Ma la differenza è irrisoria (pochi punti percentuali) e non giustifica ancora il prezzo superiore del BIO. Al di là di fattori nutrizionali subentra l’arbitrarietà della coscienza più o meno animalista…
Il rilancio dell’agroalimentare passerà attraverso la GDO
Il rilancio dell’agroalimentare italiano passerà molto probabilmente per la Grande Distribuzione Organizzata; ne è pienamente convinto il Presidente dell’Istituto di Ricerca Prout Tarcisio Bonotto. Iniziamo per gradi! Pochi giorni fa il Presidente della nostra Associazione Nicola Gozzoli ha avanzato alla Commissione agricoltura della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica l’ipotesi di “imporre alla GDO (supermercati, ipermercati, catene commerciali) la definizione di una zona all’interno della parte alimentare del supermercato, con un nome specifico di fantasia da definire uguale per tutta la GDO, di dimensioni non inferiore ad un terzo della superficie destinata all’alimentare, concepita come corpo unico ben distinguibile e visibile da parte del consumatore, dove poter trovare esclusivamente prodotti italiani certificati (BIO, DOP, DOC, IGP, De.C.O., ecc) escludendo tutti i prodotti private label (a marchio del supermercato)“. Il Presidente Bonotto ritiene “la proposta di tutelare e valorizzare le produzioni locali destinando una parte specifica della superficie alimentare…