Tag Archives: Gdo

L’attuazione della Riforma Agraria suggerita dalla Fondazione GAT è, secondo la Presidente Rosanna Montecchi, “l’unico strumento possibile per rilanciare il mercato lattiero-caseario, specialmente Grana Padano e latte alimentare”. Linea dura sulla presenza contemporanea nei siti produttivi di formaggi DOP come il Grana Padano e dei prodotti similari che non hanno la tutela ed il controllo del Consorzio. Nello stabilimento produttivo deve essere lavorato solo latte italiano per produrre eccellenze, non imitazioni. L’importatore di latte in polvere e di formaggi extra UE dovrà obbligatoriamente pagare anticipatamente le analisi da effettuare con metodi ufficiali; il campionamento sistematico, non periodico, della merce dovrà avvenire secondo metodiche internazionali. La merce dovrà rimanere bloccata in dogana, senza se e senza ma, fino al risultato analitico programmato oltre alla pubblicazione on line delle analisi. Massima trasparenza. Ruolo chiave riveste la creazione di una banca dati costituita con dati analitici ottenuti grazie alla risonanza magnetica nucleare, così…

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L’universo femminile in politica non finisce mai di stupirci. Oramai da mesi conosciamo le gesta di Maria Elena, ma non abbiamo mai affrontato quelle di Catia. Di chi stiamo parlando? Grazie a Il Fatto Quotidiano potremo approfondire il tutto. Il divieto è scattato al grido di “Ce lo chiede l’Europa”. Ma Bruxelles, a ben guardare, non c’entra nulla con il diktat che dall’1 gennaio impone ai consumatori italiani che acquistano frutta e verdura di confezionarle in sacchettini di plastica biodegradabile e compostabile rigorosamente usa e getta e a pagamento. E’ stato il governo Gentiloni, con un emendamento infilato la scorsa estate nel Dl Mezzogiorno durante il passaggio al Senato, a imporre un diktat che la direttiva comunitaria del 2015 non prevedeva affatto. Il testo europeo, infatti, si focalizzava soprattutto sulle borse in plastica per insacchettare la spesa (quelle che in Italia sono state messe fuori legge già dal 2012) e…

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Rileggendo più e più volte lo stupendo articolo di Agricolae, ancora non capisco quale sia la difficoltà nel comprendere l’esatto significato di questo: Le diciture utilizzate saranno le seguenti: a) “PAESE DI MUNGITURA: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”; b) “PAESE DI CONDIZIONAMENTO O TRASFORMAZIONE: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte”. Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, si può utilizzare una sola dicitura, ad esempio: “ORIGINE DEL LATTE: ITALIA”. Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: – latte di Paesi UE: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei; – latte condizionato o trasformato in Paesi UE: se queste fasi avvengono in uno…

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Esiste un’etica nell’agroalimentare? Questa volta vogliamo portarVi alla lettura di un nostro caro amico che ci segue da tempo, ci ma mandato una lettera, uno sfogo, un suo punto di vista che noi sentiamo anche nostro. Vi preghiamo di leggerla fino in fondo, ne vale davvero la pena e sarete d’accordo con il suo punto di vista. L’agricoltura del terzo millennio ha subito a mio avviso un’involuzione che si potrebbe etichettare come eccessiva perdita dell’autonomia imprenditoriale. Delle tipiche aziende agricole che nel dopo guerra avevano fatto notevoli passi in avanti in termini di tecnologia e di produzioni di eccellenza resta poco. Ormai sono quasi tutte assoggettate al mondo finanziario da una parte, oppure a detentori di brevetti di piante che in non pochi casi coincidono con le catene distributive (GDO). Queste ultime attuano il seguente perverso meccanismo: ti do le piante e coltivi, poi noi te le commercializziamo, sperando ahimè…

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Siamo sempre pronti a scrivere sul comportamento sbagliato o “furbino” dei politici che aggirano le regole per fare favori ad industriali ed amici o industriali amici o amici degli industriali etc, ma stavolta dobbiamo veramente mettere il cappello in mano e dire… mi commuovo davanti a tanto altruismo e volontariato. Parliamo di quanto detto nell’articolo di Agricolae, dove il Consigliere Mauro Rosati ottiene fondi per la propria Fondazione “Qualivita” (cosa sono al giorno d’oggi 200.000 Euro?) restando al MIPAAF per soli 20.000 Euro al mese, nonostante gli sia stato ridotto lo stipendio da 27.500. Mentre nel 2015 era anche impegnato in altre attività: “Contemporaneamente agli altri impegni, Rosati ha anche portato avanti l’attività di giornalista, food writer e conduttore televisivo collaborando attivamente come editorialista prima per La Nazione e successivamente per L’Unità e con trasmissioni televisive come Occhio alla Spesa e Linea Verde di Rai Uno”. Questo è stato prelevato dalla…

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In un contesto sociale di arrivismo spietato, di sgomitatori seriali, di imbucati e imbucatori, di partitismo che annienta la meritocrazia, di sovrastrutture finanziarie che giocano con l’economia reale e di perdita di valori, la fiaba bucolica del “ritorno alla terra” riscuote enorme successo. Nell’immaginario collettivo, infatti, la figura del giovane agricoltore rappresenta la fuga dal degrado, dall’omologazione culturale, una sorta di eremitismo depurativo. Lo sanno bene i burattinai dei media, colletti bianchi che da anni succhiano linfa dall’agricoltura e che, data la chiusura massiccia delle partite iva agricole, si vedono costretti a usare degli escamotage per reperire nuovi adepti, freschi e ingenui. Già, perché il bilancio dell’economia agricola italiana è tutt’altro che roseo: dal 2013, chiudono 60 aziende al giorno. Una crisi che sta mietendo vittime in tutti i comparti agricoli. Dalla frutticoltura, che vede sparire agrumeti in zone vocate come la Sicilia, alla cerealicoltura, ostaggio di mercati impietosi che…

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Oramai la speculazione ha toccato ogni punto della nostra economia, soprattutto da quando c’è stata la globalizzazione e l’apertura dei mercati sul fronte europeo. Ne abbiamo avuto ulteriore conferma nei vari TG di questi ultimi giorni ed anche dai media della carta stampata con articoli come questo de “Il Giornale” dove viene evidenziato il crollo, già più e più volte denunciato con largo anticipo, dai nostri amici del gruppo Facebook “Pescatori professionisti italiani” gestito dall’ottimo Sig. Salvatore Tredici. Incredibile come si lasci che il prezzo del pescato crolli fino al ridicolo prezzo di 10 centesimi di Euro al KG per le Triglie e 50 centesimi per le Gallinelle! Non ci si stupisce se il mercato ha avuto una perdita di oltre 18.000 posti di lavoro in 30 anni e non è frutto della automazione o delle nuove tecniche di pesca, ne tantomeno dei giovani che preferiscono carriere in ufficio rispetto alla fatica…

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Caporalato

Leggiamo l’articolo di Agricolae dove vengono riportati tutti gli interventi fatti dalle varie parti che sono intervenute all’Academy 2016 “Impresa e lavoro in agricoltura” e ci rendiamo conto che quelli che decideranno per noi, ci azzeccano poco con le criticità del lavoro agricolo, lo conoscono ma non così approfonditamente da poter legiferare su un problema “radicale” come quello del caporalato, che ha origini lontane nel tempo e ha una funziona sociale. Anche se è una cosa comunque negativa, permette alla gente di lavorare e agli agricoltori di poter adempiere ai compiti, senza sobbarcarsi di spese e burocrazia che non si possono permettere. Leggiamo uno ad uno gli interventi: Mario Guidi Presidente di Confagricoltura: l’agricoltura emerge sui media solo come caporalato e voucher. Una criminalizzazione del settore indiscriminata e ingiusta, che getta discredito su ogni sua parte. I dati evidenziati poi sul caporato e lo sfruttamento del lavoro lasciano alcune perplessità.…

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Noi crediamo fortemente nel nostro Paese, nella nostra storia, nel nostro agroalimentare unico nel mondo, nel Made in Italy insomma, come recita la nostra immagine di copertina e non ci stancheremo mai di gridarlo al mondo! Purtroppo non siamo una Associazione di quelle conosciute che possono permettersi di fare la pubblicità nei programmi sulla RAI o su Canale 5, noi possiamo solo farlo nel modo con il quale ci avete conosciuto: via Internet. Stiamo crescendo ma ancora non ci conoscono in moltissimi, per questo chiediamo sempre più il Vostro aiuto per diffondere il nostro verbo. Ma nel nostro piccolo, in meno di un anno abbiamo fatto molto, ci siamo messi contro i giganti senza paura perchè abbiamo sempre e solo detto la verità. Abbiamo boicottato multinazionali e fatto campagne di sensibilizzazione per prodotti Made in Italy e pro agroalimentare italiano ed al cibo sano sulle nostre tavole, eccovene alcune, le…

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Continua il nostro viaggio tra gli scaffali delle GDO, stavolta investighiamo nel Supermercato Auchan di Curno (BG). Interessante notare che il burro e molti latticini, nonostante la paternità francese del Marchio, è prodotto in Italia. Passando nel reparto della pasta, vediamo che, non solo le paste “speciali” di una iniziativa chiamata “Sapori regionali”, ma anche quelle a marchio Auchan sono prodotte da un marchio italiano, il pastificio Rummo, conosciuto lo scorso anno per la quasi completa distruzione del proprio stabilimento a causa delle inondazioni, causa nubifragi capitati in zona. Tocchiamo un settore che a noi è molto caro, quello dell’olio, visti gli eventi di questo passato inverno a causa dello scellerato patto tra Unione Europea e Tunisia con l’importazione di 90.000 Tonnellate di olio, a sostegno dell’economia tunisina in forte crisi a causa anche del terrorismo a matrice islamica. Anche in questo caso, il prodotto a marchio Auchan è italiano!…

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10/22