Tag Archives: Ministro Martina

A leggere certi post su Facebook ti verrebbe da ridere (o piangere a seconda dell’occasione!) se non fosse che l’autore è un Ministro della Repubblica italiana. A ci mi sto riferendo? Ovviamente a Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole. “In queste settimane ci siamo confrontati con organizzazioni agricole, Regioni, produttori sulle prospettive di riforma della politica agricola europea. A 60 anni dai Trattati di Roma è necessario rilanciare l’idea di un’Europa più forte e più vicina ai suoi cittadini, anche partendo dall’agricoltura. Abbiamo voluto così inviare formalmente al Commissario europeo Phil Hogan un primo documento indicando le priorità italiane nella discussione sulla nuova Pac post 2020.“ Leggere di questa forte propensione al dialogo da un Ministro spesso assente alle riunioni con gli assessori regionali italiani oltre, ovviamente, ai tavoli europei direi che ha proprio del tragicomico. Sarebbe interessante sapere con quali produttori il Ministro si sia confrontato visto la sua…

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Siamo sempre pronti a scrivere sul comportamento sbagliato o “furbino” dei politici che aggirano le regole per fare favori ad industriali ed amici o industriali amici o amici degli industriali etc, ma stavolta dobbiamo veramente mettere il cappello in mano e dire… mi commuovo davanti a tanto altruismo e volontariato. Parliamo di quanto detto nell’articolo di Agricolae, dove il Consigliere Mauro Rosati ottiene fondi per la propria Fondazione “Qualivita” (cosa sono al giorno d’oggi 200.000 Euro?) restando al MIPAAF per soli 20.000 Euro al mese, nonostante gli sia stato ridotto lo stipendio da 27.500. Mentre nel 2015 era anche impegnato in altre attività: “Contemporaneamente agli altri impegni, Rosati ha anche portato avanti l’attività di giornalista, food writer e conduttore televisivo collaborando attivamente come editorialista prima per La Nazione e successivamente per L’Unità e con trasmissioni televisive come Occhio alla Spesa e Linea Verde di Rai Uno”. Questo è stato prelevato dalla…

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Diciamoci la verità ! Non vi siete stancati dei “contentini” che il Ministro Martina continua ad elargire senza vedere e/o approfondire riforme strutturali ? Indipendentemente da come la pensiate è oramai evidente che questo Ministero “tira a campà” senza sapere cosa farà domani, senza porsi la domanda di come possano lavorare le Aziende Agricole in una così difficile situazione economica e politica. Strutturalmente parlando abbiamo sollecitato, nelle nostre molteplici pagine, riforme concrete che entrino nel merito dei problemi, abbandonando di fatto la politica della mancia domenicale. Finalmente anche nel mondo sindacale si inizia ad intravedere piccoli segnali di cambiamenti di rotta: Ancora una volta – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – il sistema agricolo è vittima delle manovre “tampone” e non riesce ad avvalersi di una strategia a medio-lungo raggio. Infatti per quanto sia opportuno sostenere le imprese agroalimentari delle zone colpite dal terremoto –…

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Questa è l’ennesima dimostrazione che il Governo Renzi non interessa nulla della tutela e del rilancio del territorio montano. Il Presidente Renzi ed il Ministro Martina non fanno altro che raccontare bugie e smentire con i fatti quanti prima annunciato, magari in un bel evento televisivo. Il palcoscenico degli show non è la realtà di noi operatori del settore primario. ANSA: ‘No alla produzione di formaggi stagionati in casa e ‘no alla macellazione a domicilio senza visita veterinaria: il Governo ha impugnato davanti alla Corte costituzionale alcune parti delle ‘Disposizioni in favore della zootecnia’ e delle ‘Disposizioni in materia di macellazioni domiciliari e di smaltimento dei sottoprodotti’ della legge regionale 16 del 2 agosto 2016. Per l’avvocatura generale dello Stato è “in contrasto con gli obblighi disposti dai Regolamenti” dell’Unione europea “l’utilizzo di un’area all’interno della struttura abitativa per la trasformazione del latte crudo degli animali dell’azienda per la successiva vendita…

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Lo avevano promesso solennemente davanti ai giornalisti nell’incontro tenutosi a metà aprile al Centro Commerciale Ipercoop “La Favorita” a Mantova. “Useremo solo latte italiano“, “aiuteremo i nostri allevatori“, “la Coop Italia sosterrà il settore“, “è un giusto riconoscimento del lavoro fatto quotidianamente dai nostri allevatori” sono solo una parte di quanto dichiarato dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dal Presidente Coop Italia Dr. Marco Pedroni, ovviamente alla presenza di tutti i sindacalisti vip. Eppure, dopo oltre cinque mesi, l’etichetta del latte UHT a marchio Coop, intero, scremato e parzialmente scremato riporta ancora l’indicazione di produzione del Paese austriaco. Ma come, le promesse fatte dove sono andate a finire? Nello scantinato o in soffitta? La cosa più sconcertante, per non dire indecente, è che il Ministro Martina, Coldiretti e Confagricoltura non abbiano detto in questi mesi una parola sull’accaduto, nemmeno una parvenza di interessamento! A cosa è dovuto questo…

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INVITO AL MINISTRO MARTINA Sign. Ministro, condivido le sue parole che da pugliese mi toccano in special modo, anzi aggiungerei anche che il caporalato è quanto di più spregevole possa avvenire nei confronti di chi, per necessità, accetta qualsiasi lavoro (e già sul fatto che molta gente è con le pezze al culo e accetta qualsiasi lavoro le avrei da ridire qualcosa!). Tutto vero, tutto reale. Ora però Sign. Ministro l’invito che le faccio è quello di rilevare un campo di pomodori (quindi faccia uscire dei soldini dalla sua tasca!), coltivarli e poi raccoglierli con dipendenti in regola, con ferie e contributi in regola. Lei vedrà che le COOP glieli pagheranno a 7 cent al Kg; questo infatti è quello che gli agricoltori ricevono dalla grande distribuzione organizzata. Vorrei proprio vedere quanto durerebbe la sua attività. Però faccia una cosa, accetti la sfida, così mi smerderebbe davanti a tutti. E’…

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Sentire parlare di “semplificazione” e di “innovazione” in campo agricolo da parte del Ministro Martina ha lo stesso effetto di una supposta data ad un paziente con un’unghia incarnita; cura sbagliata oltre ad un peggioramento delle condizioni di salute dell’ammalato (della quale patologia, dovrebbe essere specialista se non il primario). Il Ministro sostiene, come a sventolare una bandiera di successo, che i giovani sono tornati in massa a lavorare in campagna. Domanda: perchè allora l’età media della popolazione agricola è di 67 anni? I conti non tornano mai, anzi con il Ministero non sono mai tornati !!! C’è talmente tanta voglia di vedere risultati che si è disposti a raccontare, concordemente con le Sindacali amiche, numeri fantasiosi classificabili come vere e proprie allucinazioni, per fare impressione sull’elettorato con Mass-Media “di parte”, che non si sognano di verificare come invece dovrebbero fare, diffondono così eresie a tutt’andare. Non sarà per caso che…

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Senza sosta, senza scrupoli, l’Italia dell’informazione agricola distorta continua a raccontare illusioni e bugie. Per commentare l’articolo del Corriere useremo le parole di Alessandro Riganelli, fondatore di Fitowell: “le visioni distorte, alterate, la lettura dei dati affidate a giornalisti impreparati, che non sanno leggere l’altro lato della medaglia. Una lettura trimestrale del pil in agricoltura. Come pesarsi solo dopo ferragosto. L’importante è il messaggio che si vuol far passare, condirlo con retorica e oscurare la situazione disastrosa delle imprese. Venghino signori, venghino.” Due indizi non fanno ancora una prova. Tuttavia cominciano a denotare una tendenza. L’Italia sta registrando una crescita per volumi, valori e posti di lavoro nell’agricoltura. In un secondo trimestre asfittico (a segno zero) l’Istat contabilizza una crescita del settore primario che unito a quello dei servizi compensa le difficoltà dell’industria. Un mese fa l’istituto di statistica aveva segnalato una convinta ripartenza del Meridione attribuendola, dopo sette anni…

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Se il Governo nazionale non interviene immediatamente, ben 26 milioni di euro di fondi comunitari, di cui 4 milioni per la Calabria, annualmente dal 2014 al 2020, verranno sottratti ad allevatori e proprietari e restituiti a Bruxelles. La possibilità del pascolamento per conto terzi è stata introdotta con la revisione della PAC 2006. Il suo obiettivo era, ed è, quello di favorire, non solo gli allevatori, ma anche gli agricoltori proprietari che, a prescindere dalla produzione, garantiscono la tutela del patrimonio paesaggistico. Questa pratica è stata regolata dal 2006 al 2013, ma a causa di una circolare di Agea con la quale si era deciso di sostenere solo il pascolamento diretto in modo da colpire pochi disonesti, c’è stato un blocco per l’anno 2014. Dal 2015 il pascolamento per conto terzi è stato nuovamente reintrodotto, ma il blocco legislativo causato per il 2014 (l’anno di riferimento per la formazione dei…

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Come avevamo abbondantemente anticipato da tempo il Ministro Martina ha finalmente svelato la bozza di intervento a sostegno degli allevatori italiani. Non parliamo di una riforma strutturale, cosa assai sconosciuta sia a Roma che a Bruxelles, ma di un contentino tanto per comprare temporaneamente il silenzio degli allevatori. L’Informatore Agrario riporta così la notizia: Gli incentivi agli allevatori europei per tagliare o sospendere la produzione dovrebbero essere di 14, forse 15 centesimi di euro per kg di latte prodotto, come chiesto dai rappresentanti dei produttori tedeschi. Questo è uno dei primi dettagli che emergono dalla discussione in corso a Bruxelles tra esperti della Commissione europea e dei Paesi membri sui dettagli del piano di aiuti straordinario da 500 milioni di euro per l’allevamento annunciato il 18 luglio. Ci vorrà però un altro incontro, fissato il 25 agosto, per approvare definitivamente le misure. Il pacchetto proposto dal commissario all’agricoltura Phil Hogan…

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