Tag Archives: mipaaf

Oramai è palese, non v’è ombra di dubbio, Martina ci offende e lo fa nel modo più bieco, facendoci pensare che lui è attendo alle difficoltà del settore: C’è bisogno di trasparenza nella filiera e verso i consumatori – afferma il Ministro Maurizio Martina – e il ‘Codice etico’ sottoscritto oggi va proprio in questa direzione. Eh si, dopo anni ed anni di urla disperate, suicidi, aziende che chiudono per colpa di un mercato squalo, arriva bello fresco in luglio 2017 a dirci che ci sta lavorando da un po: Da tempo stiamo lavorando per garantire più equilibrio e più equità nei rapporti tra produzione e distribuzione anche nell’ottica di una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori. Noi ci siamo. Ma dove siete? O meglio, dove eravate quando la gente spendeva ogni sua goccia di sangue nel tentativo di far sentire la propria voce o riportava quella degli altri, come…

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Riceviamo e pubblichiamo le osservazioni di Salvatore Tredici, pescatore italiano, relativamente all’articolo pubblicato su Il Velino. Caro Castiglione, avete avuto tutto il tempo necessario per fare molte cose che potevano essere utili alla pesca … il vostro tempo delle promesse e’ scaduto anche perche’ l’unica cosa che avete fatto con il vostro tempo e’ quello di aver fatto affondare tutti i settori Agricoli e della pesca. I fondi Europei per la pesca e l’agricoltura andavano programmati in tempo e prima di programmarli, dovevano essere convocati i pescatori per capire cosa non ha funzionato e cosa andava corretto in base alle esigenze del settore e sopratutto ai divieti, decreti e accordi firmati dal vostro Governo che ci sta facendo affondare. Se ci avete VIETATO di poter pescare il Tonno, l’Alalunga, il bianchetto, il pesce spada, il ciciarello e rossetto e quanto prima ci verranno messe ulteriori restrizioni su cosa pescare… SECONDO…

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Una delle più belle iniziative del MIPAAF e dell’Unione Europea rischia di scivolare sulla classica buccia di banana: Leggiamo con profondo dispiacere l’articolo di FreshPlaza dove viene denunciata una situazione, in Romagna (e non solo, l’immagine dell’articolo l’ho fatta io stesso da una confezione di pesche), decisamente sconveniente. Non si può dare delle pesche spagnole, raccolte 8 giorni prima (!!) ai bambini nelle scuole, quando molti produttori italiani le lasciano MARCIRE sugli alberi! Non si può perchè la filiera è TROPPO LUNGA e non permette a chi gestisce il progetto di avere dei prezzi adeguati al servizio, quindi chi vince è il produttore estero. Da capitolato si prevede l’uso di frutta che proviene da tutta la Comunità Europea, quindi nulla è andato fuori dalle regole, ma quando abbiamo già tutto qui in Italia, perchè andare a prenderle all’estero? Poi permettetemi una domanda: siamo noi così fuori mercato oppure veramente dalla Spagna arriva frutta ad…

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Di qualche giorno fa il comunicato stampa sul sito del MIPAAF, dove si annuncia l’ennesimo “trionfo di italica intelligenza” con la proposta di Martina dell’etichettatura obbligatoria come prevista dal 29 aprile, per il latte e derivati. “Vogliamo introdurre – ha dichiarato il Ministro Martina – l’obbligo di indicazione dell’origine del riso in etichetta. Lo chiediamo a livello europeo e, in accordo con il Ministro Calenda, siamo pronti a sperimentare questo strumento in Italia. Oltre l’80% dei cittadini che hanno partecipato alla nostra consultazione pubblica ci chiede informazioni chiare sulla provenienza di questo prodotto. Per rispondere alla crisi del riso che sta mettendo in difficoltà migliaia di agricoltori in tanti nostri territori chiediamo alla Commissione Ue di fermare le importazioni a dazio zero che hanno creato uno squilibrio di mercato evidente, peraltro senza generare effetti positivi per i piccoli produttori dei paesi asiatici dai quali importiamo. Chiediamo l’attivazione urgente della clausola…

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Oggi, il Sottosegretario Castiglione s’è affrettato a far presente che, lui e Martina hanno ottenuto, con merito, la proroga delle domande PAC del 2017 fino al 15 Giugno p.v. durante la Conferenza Stato-Regioni: “La proroga che abbiamo ottenuto è un segnale positivo verso migliaia di aziende agricole che potranno così beneficiare degli strumenti della Pac, senza rischiare di perdere risorse. Abbiamo lavorato molto in questi mesi e ringrazio il Commissario Phil Hogan di aver dato seguito concretamente agli impegni presi a Verona ad aprile”. Ma quale fervido impegno in tutto questo, ma la stessa solerzia non l’abbiamo vista applicata ai saldi della PAC 2016, che ancora molte aziende agricole non hanno visto arrivare. Sarà che è più interessante, anche giornalisticamente parlando, far vedere quello che si fa oggi e lasciare che il tempo sommerga e faccia dimenticare che tanta gente è ancora in attesa di quanto dovuto. Continuiamo pure, con…

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Rileggendo più e più volte lo stupendo articolo di Agricolae, ancora non capisco quale sia la difficoltà nel comprendere l’esatto significato di questo: Le diciture utilizzate saranno le seguenti: a) “PAESE DI MUNGITURA: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”; b) “PAESE DI CONDIZIONAMENTO O TRASFORMAZIONE: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte”. Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, si può utilizzare una sola dicitura, ad esempio: “ORIGINE DEL LATTE: ITALIA”. Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: – latte di Paesi UE: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei; – latte condizionato o trasformato in Paesi UE: se queste fasi avvengono in uno…

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“E’ primavera, svegliatevi bambine” recitava la canzone Mattinata fiorentina di Alberto Rabagliati negli anni ’50, ma mai così attuale in questi giorni, andrebbe mandata in filodiffusione in tutto il MIPAAF e nei Palazzi delle varie Sindacali che… dormono… Leggendo quello che sta succedendo a Bruxelles sarebbero dovuti correre ed arrivare a Palazzo Berlaymont con la barba lunga, trafelati, urlando se fossero tutti impazziti, ed invece… dormono sereni. Com’è possibile che in estate 2016 l’UE sborsa 150 Milioni di € come sostegno al mancato guadagno, aiutando gli agricoltori e facendo uscire il settore dalla crisi che attanagliava tutto il comparto e poi inizia ad intrecciare un altro accordo di libero mercato con chi? Con la Nuova Zelanda! La memoria evidentemente è corta oppure chi ha messo i soldi in estate scorsa, vuole qualcosa in cambio o sta pretendendo il conto, altrimenti non si capisce perchè si devono creare relazioni di questo genere…

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Non è ancora terminato il mese di Marzo senza la nostra ennesima figuraccia con l’Unione Europea che, ha contestato la non completa trasparenza nell’assegnazione di una gara pubblica (si veda Articolo di Agricolae che ne spiega i dettagli), dovevamo finire il mese in bellezza! Abbiamo estratto questa parte dall’articolo che riassume un pò tutta la vicenda: …lo stesso ministero rilevava presunte difformità rispetto alle linee guida emanate da parte di apposito comitato ministeriale, delle procedure di selezione comunicate dalle diverse organizzazioni per 5 del 10 programmi approvati. Questo sul presupposto della contestazione sollevata dai servizi della Commissione dell’UE relativamente alle modalità di gestione demandate all’Italia per i programmi approvati nell’ambito del Regolamento (CE) n. 3/2008 nell’arco temporale dal 2010 al 2015, Con tanto di richiesta di rimborso da parte dell’Italia di oltre 10,5 milioni di euro erogati da Bruxelles. Contestazione fondata sul presupposto di presunte irregolarità addebitate allo Stato italiano in materia…

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Gli specchietti per le allodole del MIPAAF non hanno soluzione di continuità in questo Governo fantasma, di un Ministro che non sa ciò che fa, che parla dietro dettatura e che non ha voce in capitolo. Si capisce da quello che dichiara sul sito MIPAAF: “Questo provvedimento – ha commentato il Ministro Martina – si inserisce nel lavoro che stiamo portando avanti per dare massima informazione ai cittadini sugli alimenti che consumano. Per questo abbiamo voluto inserire di nuovo l’obbligo di riportare in etichetta lo stabilimento di produzione dei cibi. Diamo una risposta anche alle tantissime aziende che hanno chiesto questa norma e hanno continuato a dichiarare lo stabilimento di produzione nelle loro etichette. Il nostro lavoro non si ferma qui, porteremo avanti la nostra battaglia anche in Europa, perché l’etichettatura sia sempre più completa. La valorizzazione della distintività del nostro modello agroalimentare passa anche da qui”. Certamente, proprio di…

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Ancora una volta, per l’ennesima volta si finisce sul solito discorso: Far fuori i piccoli produttori per favorire l’industria delle grandi imprese. Si, leggiamo oggi l’interessante e confermativo articolo di Agricolae che riporta lo sfogo di 300 piccoli viticoltori, in una lettera aperta indirizzata al MIPAAF ed al “solerte” Ministro Martina. La frase che conferma quello che diciamo da quando siamo nati è sempre la stessa ed è riportata (casualmente? non credo) anche nella loro missiva: Sembra che l’obiettivo sia quello di ostacolare la partecipazione delle piccole aziende al Mercato Globale, riservandolo così alle grandi imprese. L’appesantimento burocratico sembra proprio creato apposta per soffocare i piccoli produttori con centinaia di adempimenti, anche ridondanti sui 10 enti che “sorvegliano” l’operato dei produttori, patentini e procedure che non si possono delegare se non a caro prezzo, costo che ricade su una situazione di mercato che non è già di suo, facilmente sostenibile. Prendiamo spunto da…

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