Tag Archives: etichettatura

L’attuazione della Riforma Agraria suggerita dalla Fondazione GAT è, secondo la Presidente Rosanna Montecchi, “l’unico strumento possibile per rilanciare il mercato lattiero-caseario, specialmente Grana Padano e latte alimentare”. Linea dura sulla presenza contemporanea nei siti produttivi di formaggi DOP come il Grana Padano e dei prodotti similari che non hanno la tutela ed il controllo del Consorzio. Nello stabilimento produttivo deve essere lavorato solo latte italiano per produrre eccellenze, non imitazioni. L’importatore di latte in polvere e di formaggi extra UE dovrà obbligatoriamente pagare anticipatamente le analisi da effettuare con metodi ufficiali; il campionamento sistematico, non periodico, della merce dovrà avvenire secondo metodiche internazionali. La merce dovrà rimanere bloccata in dogana, senza se e senza ma, fino al risultato analitico programmato oltre alla pubblicazione on line delle analisi. Massima trasparenza. Ruolo chiave riveste la creazione di una banca dati costituita con dati analitici ottenuti grazie alla risonanza magnetica nucleare, così…

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Si sa, l’UE ha come obiettivo la tutela non dei suoi cittadini ma bensì dei soliti “amici” industriali. L’importante è far mangiare al consumatore pasta realizzata con grano di cui non si conosca esattamente la provenienza. Tutela della salute? Nemmeno l’ombra! Prima gli interessi di pochi a discapito dell’intera popolazione. Il comunicato di Federconsumatori lascia veramente sconcertati: Restiamo basiti e attoniti a fronte delle recenti dichiarazioni di FoodDrinkEurope in merito ai decreti con cui il governo italiano ha reso obbligatoria, dal prossimo 16 febbraio, l’indicazione di origine per pasta e riso. L’associazione europea dei produttori alimentari non solo ha criticato aspramente i provvedimenti ma ha chiesto alla Commissione UE di bloccarli. I decreti rappresentano un importante passo avanti per il miglioramento di un sistema di tutela dei cittadini sempre più efficace e Bruxelles non può e non deve assecondare richieste che possano ostacolare tracciabilità e trasparenza. “L’obbligo di indicazione di…

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Rileggendo più e più volte lo stupendo articolo di Agricolae, ancora non capisco quale sia la difficoltà nel comprendere l’esatto significato di questo: Le diciture utilizzate saranno le seguenti: a) “PAESE DI MUNGITURA: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”; b) “PAESE DI CONDIZIONAMENTO O TRASFORMAZIONE: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte”. Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, si può utilizzare una sola dicitura, ad esempio: “ORIGINE DEL LATTE: ITALIA”. Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: – latte di Paesi UE: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei; – latte condizionato o trasformato in Paesi UE: se queste fasi avvengono in uno…

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Gli specchietti per le allodole del MIPAAF non hanno soluzione di continuità in questo Governo fantasma, di un Ministro che non sa ciò che fa, che parla dietro dettatura e che non ha voce in capitolo. Si capisce da quello che dichiara sul sito MIPAAF: “Questo provvedimento – ha commentato il Ministro Martina – si inserisce nel lavoro che stiamo portando avanti per dare massima informazione ai cittadini sugli alimenti che consumano. Per questo abbiamo voluto inserire di nuovo l’obbligo di riportare in etichetta lo stabilimento di produzione dei cibi. Diamo una risposta anche alle tantissime aziende che hanno chiesto questa norma e hanno continuato a dichiarare lo stabilimento di produzione nelle loro etichette. Il nostro lavoro non si ferma qui, porteremo avanti la nostra battaglia anche in Europa, perché l’etichettatura sia sempre più completa. La valorizzazione della distintività del nostro modello agroalimentare passa anche da qui”. Certamente, proprio di…

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L’articolo pubblicato in data 10 marzo su Teatro Naturale evidenzia chiaramente lo scontro politico ed economico in atto nelle Istituzioni europee per distruggere chiaramente la dieta mediterranea. Sconcertante è la sottomissione che alcuni settori associativi hanno intrapreso, nascondendosi dietro ad inesistenti e fantomatici interessi dei consumatori. Al cittadino europeo l’autorità politica deve garantire, in primis, il diritto alla salute ed alla corretta informazione agroalimentare; non deve essere in alcun modo fuorviato ed ingannato nelle sue scelte alimentari. Coca Cola e Pepsi Co, Mars e Mondelez, Nestlé e Unilever hanno dichiarato il loro appoggio all’etichettatura a semaforo, il ‘traffic lights system’, a suo tempo introdotto su base volontaria dalla GDO britannica col sostegno delle associazioni dei consumatori e poi recepito dall’amministrazione sanitaria d’oltremanica. A rivelarlo è Dario Dongo (Greatitalianfoodtrade): “Nel medio termine, la Commissione europea, col sostegno delle grandi lobby industriali e delle associazioni dei consumatori, potrà considerare i semafori d’oltremanica…

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Martina sapeva. Coldiretti sapeva. Confagricoltura sapeva. Tutti zitti come in una totale omertà, giusto per manipolare l’opinione degli allevatori e l’opinione pubblica. Ogni giorno che passa assistiamo agli annunci del Ministro Martina che, poi, vengono puntualmente smentiti o smascherati per quello che sono: bugie, solo bugie. Avevamo annunciato che il decreto sull’etichettatura lattiero casearia non avrebbe sortito alcun effetto sulla produzione, ad eccezione, ovviamente, per i media filo governativi che hanno costruito spot elettorali di primo livello. L’articolo analitico del Dr. Attilio Barbieri, pubblicato su www.italiainprimapagina.it, mostra chiaramente l’assurdità dell’attività di Via XX Settembre, spostata radicalmente a favore del mondo industriale. Il 19 aprile entra in vigore il nuovo decreto sull’etichettatura d’origine per latte, yogurt e formaggi. Una svolta per l’agroalimentare italiano: così, almeno, pensavamo un po’ tutti. Finalmente i consumatori potranno scegliere i prodotti lattiero caseari veramente made in Italy sugli scaffali dei supermercati. Ebbene, non sarà così. E…

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Prendiamo atto che finalmente, la sperimentazione per l’etichettatura di latte e formaggi è diventata definitiva. S’è raggiunto l’obbiettivo finalmente! Questa è una delle nostre lotte più aspre e forti, abbiamo sempre chiesto a gran voce che il consumatore abbia la facoltà di scegliere cosa mangiare e l’unico modo possibile è quello di informarlo su cosa contiene la confezione, dove è stata prodotta e da dove provengono i suoi ingredienti. Con questo Comunicato Stampa, il MIPAAF pubblica definitivamente quanto segue: Il decreto prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l’origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile. Le diciture utilizzate saranno le seguenti: a) “Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”; b) “Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte”. Qualora il latte o il…

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Ma come vi seguono? Ma come fate a dirlo? Semplice, il 5 ottobre scorso abbiamo scritto l’articolo sulla “sparizione” del Decreto sull’etichettatura obbligatoria che tanto abbiamo chiesto negli ultimi mesi e che sembrava essere oramai alla firma e dopo 10 giorni scarsi, eccolo qui! Martina il 15 ottobre dichiara: “È un passo atteso da anni che ci consentirà di valorizzare il lavoro dei nostri allevatori e di tutta la filiera lattiero casearia. L’Italia si pone all’avanguardia in una sperimentazione sulla massima trasparenza dell’informazione al consumatore. Il nostro obiettivo è che questa legge sia poi estesa a tutta l’Unione europea, dando così più strumenti di competitività e tutela del reddito ai produttori. Ringrazio il Commissario UE Vytenis Andriukaitis per la sensibilità e l’attenzione verso un provvedimento che, insieme a quello francese, non ha precedenti”. Dal Decreto sono esclusi i prodotti già sotto la tutela dei marchi IGP e DOP che hanno…

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Era il 13 luglio, non più tardi di 20 giorni fa parlavamo del silenzio dietro al “possibile” sbarco in Europa di Mais OGM (Organismo Geneticamente Modificato), tenuto sotto opportuno silenzio per non muovere le masse di ambientalisti nelle piazze e siamo a doverci ripetere ancora, basta leggere il titolo. La differenza è che stavolta la Soia OGM ha ben passato la votazione finale e potrà essere liberamente commercializzata: La Commissione europea ha autorizzato la commercializzazione in Europa di tre varianti di soia Ogm, due prodotte da Monsanto e una da Bayer CropScience. L’autorizzazione concessa dalla Commissione europea ha unadurata di dieci anni e prevede l’indicazione in etichetta obbligatoria per ogni prodotto contenente questi tre Ogm. L’autorizzazione della Commissione segue il parere scientifico positivo dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e l’assenza di opinioni contrarie da parte degli Stati membri sia in commissione ordinaria che d’appello del Consiglio Ue.  Gli OGM approvati resistenti al…

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Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi ! I detti popolari valgono sempre nella nostra vita quotidiana e, soprattutto, in politica. Nel nostro articolo “Etichettatura #latte: il #Governo Renzi e #Coldiretti danno il via alla carnevalata. L’analisi del #decreto” avevamo già annunciato quanto affermato oggi dal quotidiano economico Italia Oggi. L’articolo di Luigi Chiarello conferma chiaramente come il decreto sia una presa in giro per gli allevatori italiani così da poter sostenere e proteggere gli amici industriali. A poche ore dalla pubblicazione di questo articolo è arrivata la durissima reazione dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava: LATTE, ETICHETTATURA. FAVA: ITALIA OGGI HA SVELATO IL GIOCO DEL MINISTRO PRESTIGIATORE E DEI PADRONI DEL GOVERNO (Mantova, 10 giugno) “Al ministro prestigiatore Maurizio Martina l’esibizione insieme al premier Renzi sul decreto di etichettatura del latte è venuta male, perché come ha scritto oggi Luigi Chiarello su Italia Oggi è ben…

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