Tag Archives: consumatori

Per noi italiani la tavola è anche un momento di condivisione famigliare, dove il dialogo, la buona cucina e il relax coincidono. La tradizione quotidiana italiana, in generale quella latina, è costantemente messa a dura prova da stili di vita estremamente diversi, lontani da noi. E’ il caso della nascita del pandoro a base di insetti realizzato dallo Chef Roberto Cavasin come riportato da Adnkronos:  http://www.adnkronos.com/2017/12/19/primo-pandoro-mondo-fatto-con-gli-insetti_huxh3OFjZDWM0mSRoNNsyM.html La diffusione di questi alimenti “alternativi” non solo risveglia l’attenzione verso la salute dei consumatori ma devasta l’economia italiana basata su imprese agricole produttrici di eccellenze conosciute in tutto il mondo. Noi importiamo e/o lavoriamo insetti mentre esportiamo il meglio delle nostre produzioni agroalimentari dagli USA all’Australia. Vi sembra che tutto ciò abbia un senso logico? Davanti a questi scenari cosa fanno i nostri politici ed il mondo sindacale? Nulla. A cosa sarà imputato questo silenzio? A pensar male … Ma voi a casa vostra…

Read more

Si sa, l’UE ha come obiettivo la tutela non dei suoi cittadini ma bensì dei soliti “amici” industriali. L’importante è far mangiare al consumatore pasta realizzata con grano di cui non si conosca esattamente la provenienza. Tutela della salute? Nemmeno l’ombra! Prima gli interessi di pochi a discapito dell’intera popolazione. Il comunicato di Federconsumatori lascia veramente sconcertati: Restiamo basiti e attoniti a fronte delle recenti dichiarazioni di FoodDrinkEurope in merito ai decreti con cui il governo italiano ha reso obbligatoria, dal prossimo 16 febbraio, l’indicazione di origine per pasta e riso. L’associazione europea dei produttori alimentari non solo ha criticato aspramente i provvedimenti ma ha chiesto alla Commissione UE di bloccarli. I decreti rappresentano un importante passo avanti per il miglioramento di un sistema di tutela dei cittadini sempre più efficace e Bruxelles non può e non deve assecondare richieste che possano ostacolare tracciabilità e trasparenza. “L’obbligo di indicazione di…

Read more

L’AGRICOLTURA ITALIANA: UNA VIA DA PERCORRERE? Valutazioni di una consumatrice Ogni giorno il sistema agroalimentare globale regola il mercato e condiziona le nostre abitudini alimentari. Le reti sociali e le trasmissioni televisive ci forniscono dati preoccupanti. La qualità e la sicurezza degli alimenti sono un argomento dibattuto, anche a livello nazionale. Le informazioni aprono uno scenario inquietante sugli illeciti penali e le condotte criminose di persone e aziende. Frode, adulterazione, alterazione, contraffazione, contaminazione attraverso additivi e aromatizzanti, coadiuvanti tecno-logici, materiali inappropriati a contatto con gli alimenti, sostanze usate nei mangimi, utilizzo di pesticidi, diserbanti, antibiotici utilizzati negli allevamenti intensivi, carne bovina contenente una quantità esagerata di estrogeni, radioattività, acque minerali e quant’altro mettono a rischio il benessere collettivo. La percezione del pericolo varia a seconda dell’età, della professione, dell’educazione di ciascuno. In un quadro familiare a scarso reddito procapite ogni valutazione salutistica spesso soccombe. L’esigenza di risparmiare  ha la meglio.…

Read more

L’articolo pubblicato in data 10 marzo su Teatro Naturale evidenzia chiaramente lo scontro politico ed economico in atto nelle Istituzioni europee per distruggere chiaramente la dieta mediterranea. Sconcertante è la sottomissione che alcuni settori associativi hanno intrapreso, nascondendosi dietro ad inesistenti e fantomatici interessi dei consumatori. Al cittadino europeo l’autorità politica deve garantire, in primis, il diritto alla salute ed alla corretta informazione agroalimentare; non deve essere in alcun modo fuorviato ed ingannato nelle sue scelte alimentari. Coca Cola e Pepsi Co, Mars e Mondelez, Nestlé e Unilever hanno dichiarato il loro appoggio all’etichettatura a semaforo, il ‘traffic lights system’, a suo tempo introdotto su base volontaria dalla GDO britannica col sostegno delle associazioni dei consumatori e poi recepito dall’amministrazione sanitaria d’oltremanica. A rivelarlo è Dario Dongo (Greatitalianfoodtrade): “Nel medio termine, la Commissione europea, col sostegno delle grandi lobby industriali e delle associazioni dei consumatori, potrà considerare i semafori d’oltremanica…

Read more

Cari amici risicoltori, zio Giulio avrebbe detto “a pensar male non è peccato”. Il prezzo del riso è sicuramente crollato grazie all’importazione massiccia ed indiscriminata dai Paesi asiatici. Che fare? Sicuramente i consumatori devono fare molta attenzione su ciò che acquistano, in funzione anche della propria salute. Gli industriali importano, i controlli doganali soccombono, il consumatore acquista riso di bassa qualità; cari cittadini vi piace questo sistema?   Non è chiaro se ad attenderli troveranno il colonnello Kurtz e neanche se i nostri imprenditori usino farsi annunciare dalla Cavalcata delle Walkirie, come avviene nel film, ma i toni con cui si parla dei frequenti viaggi degli industriali risieri in Estremo Oriente sono degni di Apocalypse now. Colpa dei prezzi del risone, che esasperano gli animi e alimentano il gossip, visto che, gratta gratta, è difficile provare l’esistenza di una corrente di investimenti italiani in quel Paese, tesa a sfruttare le…

Read more

Oggi pubblichiamo l’intervista integrale rilasciata dal Presidente della nostra no profit Dr. Nicola Gozzoli a Terra e Vita, punto di riferimento editoriale nel panorama agricolo nazionale. Approfittiamo dell’occasione per ringraziare il Dr. Matteo Bernardelli per l’elevata serietà e professionalità dimostrata nell’intervista. L’associazione no profit Insieme per la Terra festeggia il traguardo dei 14 milioni di accessi sul sito internet (www.insiemeperlaterra.it), con circa 550.000 visitatori differenti e 1,3 milioni di pagine visitate dal 18 agosto 2015 alla fine del 2016. Il suo presidente, Nicola Gozzoli, 42 anni e una laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari all’Università Cattolica di Piacenza, è effervescente e instancabile. Terra e Vita gli ha rivolto qualche domanda. Presidente Gozzoli, da dove nasce l’idea di Insieme per la Terra e qual è l’obiettivo dell’associazione? “L’idea nasce dal fatto che siamo stanchi di essere lasciati soli nella nostra attività quotidiana dalla politica incapace e dalle organizzazioni sindacali agricole. L’obiettivo…

Read more

Si fa presto a dire italiana, allora, chi ha il coraggio di dichiarare qui ed ora da dove arriva il grano? Esattamente, vediamo chi, tra i grandi e piccoli produttori di pasta italiana ha il CORAGGIO di mettere la firma qui sotto e dichiarare da dove viene il grano che utilizza nella produzione. Attenzione però, non vogliamo le pseudo dichiarazioni “UE”, “NON UE” e “Paesi UE e NON UE” che non vuol dire niente e vuol dire tutto, noi vogliamo il nome del Paese: Canada, Mexico, Italia, Francia, Grecia e così via. Allora Signori della Pasta italiana, ce la fate a metterVi a nudo davanti alla vostra clientela? Ce la fate a mettere nero su bianco quello che vendete ai Vostri clienti, noi, che acquistiamo con fiducia il Vostro prodotto? Questa si chiama fiducia, quello che spesso invocate nei vostri spot televisivi, bene, volete la nostra fiducia? Dateci trasparenza, chiarezza e…

Read more

Angelo Frascarelli, come è sua consuetudine ormai consolidata, non riesce a tergiversare con intricati giri di parole per esporre le sue idee e lo fa sempre con termini semplici, efficaci e spesso punzecchianti od addirittura perforanti. Io lo stimo proprio per la sua schiettezza, anche se a volte potrei anche risentirmi per l’eccessiva franchezza con cui rimprovera ed invita al contempo ad adottare l’uso dell’autocritica. So della sua rabbia e sofferenza, perché Angelo non accetta di veder maltrattare il comparto agricolo ed agroalimentare italiano e lui non si risparmia di certo a sollecitare i principali attori del settore, ossia noi imprenditori agricoli, a non accettare e subire tutto quello che ci buttano sulle spalle per aggravare il nostro lavoro, sempre più difficile, con una remunerazione sempre in ribasso e, al contrario, con una tassazione sempre in rialzo. Governo e sindacati di categoria di certo non si preoccupano di snellire e…

Read more

“Puntiamo a dare massima trasparenza delle informazioni al consumatore, tutelare i produttori e rafforzare i rapporti di una filiera strategica per il Made in Italy agroalimentare. Con questo provvedimento l’Italia vuole sperimentare per prima un nuovo sistema di etichettatura che valorizzi le nostre produzioni di grano e pasta, come abbiamo fatto con quelle lattiero casearie. Allo stesso continueremo a spingere a Bruxelles per avere un avanzamento su questo fronte a livello europeo”. Questo è quanto dichiara sul comunicato stampa tratto dal sito del MIPAAF il nostro solerte Ministro Martina, solo che stavolta ci sono diversi punti che rendono così come è stata riportata, pressochè inutile questa iniziativa, benchè senz’altro lodevole nei fini. Eccovi l’estratto che ci rende dubbi ed i nostri commenti: LE NOVITÀ DEL DECRETO Il decreto in particolare prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture: a)…

Read more

Verrebbe da dire che alla fantasia non c’è limite, perfino in campo agricolo ed agroalimentare. Meridionews pubblica un’articolo molto interessante su un caso di frutta e verdura tunisine diventate miracolosamente Made in Italy. Perchè il profitto deve sempre esporre la salute dei consumatori a gravi pericoli sanitari ? Comprava frutta e verdura dal Nord Africa, ma la rivendeva spacciandola per italiana. Protagonista di questa vicenda un imprenditore di Licata, sulla cui presunta attività illecita ha indagato la Guardia di Finanza, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla sostituta Silvia Baldi. Stando al lavoro delle Fiamme Gialle, l’uomo dal 2011 avrebbe acquistato oltre 64 tonnellate di prodotti provenienti dalle produzioni tunisine, per poi rivenderle a clienti italiani occultando la provenienza della merce. Il valore dei prodotti importati è di circa quattro milioni e 800mila euro. Il lavoro dei finanzieri è stato reso più difficile dalla mancanza dei registri contabili, ma è comunque bastato…

Read more

10/16