Tag Archives: burocrazia

Se veramente vogliamo dire la verità, almeno per una volta, e guardare la realtà per come è e non per come vorremmo che fosse, in Italia molte aziende hanno spostato e stanno spostando i propri siti produttivi all’estero. Piccole aziende e grandi marchi, senza se e senza ma, preferiscono Paesi con una minore tassazione e, ovviamente, minori obblighi produttivi. Questo fenomeno che abbiamo imparato a conoscere da tanto tempo non è mai di fatto stato ostacolato dalle Autorità nostrane; semplificazione burocratica, miglioramento delle infrastrutture, premio alla meritocrazia del personale sono stati sostituiti con l’indifferenza politica, ad eccezione del clamore mediatico di un’edizione del telegiornale. La Fondazione Insieme per la Terra non vuole essere un’impresa ma semplicemente un punto di riferimento associativo per tutto il settore primario italiano e, se volete, dell’intera Comunità (termine poco usato ma per noi rappresenta un punto fondamentale). Noi abbiamo deciso di dare, nel nostro piccolo,…

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Liti furiose in Agea, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura. La situazione informatica ed organizzativa interna sembra fuori controllo tanto che in queste ore si paventa un secondo rinvio per la presentazione delle domande PAC. Il clima tra i vari dirigenti in stile “avanti tutta ma separatamente” è accolto nella totale indifferenza del Ministro Maurizio Martina, troppo occupato sulla legge elettorale, e dalle sindacali, troppo occupate in questi giorni a fare cassa con gli UNICI. L’Italia della burocrazia riesce talmente a condizionare la realtà perchè nessuno fa il proprio dovere, lavorativamente parlando, e nessuno si assume delle responsabilità, piccole o grandi che siano. Molto probabile, vista la tempistica, che i pagamenti, anche in acconto, della PAC non saranno effettuati, come spesso accadeva, nell’anno in corso; mentre gli agricoltori e gli allevatori annegano nelle difficoltà quotidiane i dirigenti di Agea sono intenti a litigare. Come si può lavorare in queste condizioni?…

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Non è ancora terminato il mese di Marzo senza la nostra ennesima figuraccia con l’Unione Europea che, ha contestato la non completa trasparenza nell’assegnazione di una gara pubblica (si veda Articolo di Agricolae che ne spiega i dettagli), dovevamo finire il mese in bellezza! Abbiamo estratto questa parte dall’articolo che riassume un pò tutta la vicenda: …lo stesso ministero rilevava presunte difformità rispetto alle linee guida emanate da parte di apposito comitato ministeriale, delle procedure di selezione comunicate dalle diverse organizzazioni per 5 del 10 programmi approvati. Questo sul presupposto della contestazione sollevata dai servizi della Commissione dell’UE relativamente alle modalità di gestione demandate all’Italia per i programmi approvati nell’ambito del Regolamento (CE) n. 3/2008 nell’arco temporale dal 2010 al 2015, Con tanto di richiesta di rimborso da parte dell’Italia di oltre 10,5 milioni di euro erogati da Bruxelles. Contestazione fondata sul presupposto di presunte irregolarità addebitate allo Stato italiano in materia…

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Ancora una volta, per l’ennesima volta si finisce sul solito discorso: Far fuori i piccoli produttori per favorire l’industria delle grandi imprese. Si, leggiamo oggi l’interessante e confermativo articolo di Agricolae che riporta lo sfogo di 300 piccoli viticoltori, in una lettera aperta indirizzata al MIPAAF ed al “solerte” Ministro Martina. La frase che conferma quello che diciamo da quando siamo nati è sempre la stessa ed è riportata (casualmente? non credo) anche nella loro missiva: Sembra che l’obiettivo sia quello di ostacolare la partecipazione delle piccole aziende al Mercato Globale, riservandolo così alle grandi imprese. L’appesantimento burocratico sembra proprio creato apposta per soffocare i piccoli produttori con centinaia di adempimenti, anche ridondanti sui 10 enti che “sorvegliano” l’operato dei produttori, patentini e procedure che non si possono delegare se non a caro prezzo, costo che ricade su una situazione di mercato che non è già di suo, facilmente sostenibile. Prendiamo spunto da…

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E’ inutile guardarsi in giro da qualche parte, alla fine si finisce SEMPRE per cadere nella stantia ragnatela della furbizia all’italiana. Non esiste comparto o branca in Agricoltura (ma ogni mondo è paese, vale ovunque ovviamente) che non subisca il peso della corruzione, anche se in questo caso, non v’è una violazione della legge, ma solo un palese conflitto d’interesse che proprio avrebbe potuto essere evitato. Siccome certamente la Sig.a Paola Grossi non lavorerà gratis e certamente i suoi stipendi non saranno di 1.000 € ciascuno, non crediamo proprio che vorrà rinuncerà ad una delle cariche solo per una mera questione d’etica professionale. Ma queste due carriere o poltrone sono in evidente conflitto d’interesse. Quando siede su quella di membro del CdA di Cattolica Assicurazioni, ovviamente dovrà puntare a massimizzare gli introiti di questa azienda e quando invece siede in quella di Direttore Nazionale dei Consorzi di Difesa ASNACODI dovrebbe fare quello degli…

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Si sa, dove circola denaro arrivano le sindacali agricole italiane. Avete presente quando gli orsi vengano attirati dal miele? Stessa situazione accade anche nei comodi e costosissimi uffici sindacali. La notizia riportata da Il Punto Coldiretti è ricca di spunti, giusti giusti da analizzare nel dettaglio. La riforma della Politica Agricola Comune deve rispondere alle nuove sfide che deve affrontare l’Unione Europea con misure che sappiano valorizzare la distintività territoriale delle produzioni, premiare l’occupazione nelle campagne ed escludere insostenibili rendite. Lo sostiene la Coldiretti in riferimento alla Consultazione pubblica sul futuro della Politica agricola comune (Pac) lanciata dal Commissario Phil Hogan per raccogliere contributi per la definizione delle future priorità della Pac dopo il 2020 che riguardano ben 44 milioni di persone occupate nell’agroalimentare europeo di cui 22 milioni in agricoltura, tra imprenditori e dipendenti. La PAC viene sempre descritta come la riforma del secolo. Non a caso usano parole…

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“Non vi lasceremo soli” e poi elicottero, volo di Stato e si torna a parlare solo di quello che fa comodo alle loro comode poltrone romane. Oramai siamo stufi di scriverlo sulla nostra Pagina Facebook, abbiamo ben capito che in Parlamento l’unico argomento è la legge elettorale e lo “strattonamento” politico (di facciata) sulla data del voto. Dei poveri disperati che si spaccano la schiena al gelo, con gli animali che muoiono assiderati o sbranati dai lupi, non gliene frega più niente, la “promessina” da chierichetto alla domenica a Messa l’hanno fatta e la coscienza se la sono ripulita per il tempo necessario a sistemarsi i loro giochi di palazzo. Che Striscia la notizia sia diventata una istituzione, anzi, anche meglio perchè le istituzioni falliscono le loro azioni nella burocrazia e nelle mazzette, mentre loro, a testa bassa, parlano, denunciano e infine agiscono. E’ il caso di oggi, 30 gennaio…

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Riceviamo sulla nostra email istituzionale lo sfogo di un nostro associato che lavora nel settore, quindi il suo è un punto di vista anche tecnico se vogliamo, visto che si occupa di servizi CAA. Lo sfogo è relativo al nostro recente articolo sulla salute degli animali delle aziende agricole colpite dal terremoto nel Centro Italia, ve lo riportiamo come nostra consuetudine: Oltre alle stalle ed ai moduli abitativi mancanti c’è anche il fatto che questa povera gente, ancora non ha percepito gli aiuti previsti per le misure agroambientali delle domande presentate a maggio 2016 ossia: Indennità compensativa Biologico Gestione pascoli Benessere animali L’anno scorso (ossia domande presentate nel 2015) hanno ricevuto gli aiuti tra il 01/12/2015 e il 04/01/2016 ma quest’anno ancora nulla, nonostante le promesse fatte da tutte le parti politiche, in aiuto ai terremotati. Inoltre i saldi della PAC, che normalmente i primi di gennaio venivano sempre liquidati, per le domande del…

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Angelo Frascarelli, come è sua consuetudine ormai consolidata, non riesce a tergiversare con intricati giri di parole per esporre le sue idee e lo fa sempre con termini semplici, efficaci e spesso punzecchianti od addirittura perforanti. Io lo stimo proprio per la sua schiettezza, anche se a volte potrei anche risentirmi per l’eccessiva franchezza con cui rimprovera ed invita al contempo ad adottare l’uso dell’autocritica. So della sua rabbia e sofferenza, perché Angelo non accetta di veder maltrattare il comparto agricolo ed agroalimentare italiano e lui non si risparmia di certo a sollecitare i principali attori del settore, ossia noi imprenditori agricoli, a non accettare e subire tutto quello che ci buttano sulle spalle per aggravare il nostro lavoro, sempre più difficile, con una remunerazione sempre in ribasso e, al contrario, con una tassazione sempre in rialzo. Governo e sindacati di categoria di certo non si preoccupano di snellire e…

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Gira e rigira siamo sempre alle solite: creare nuova burocrazia per l’apparato italiano. Scrivere in modo semplice e comprensibile la nuova riforma PAC appare impresa particolarmente ardua per due motivi principali: – maggiore è il groviglio burocratico, maggiore è il ricorso a tecnici sindacali della situazione; – chi partecipa alla stesura non ha mai lavorato un giorno della propria vita in campagna, quindi non può conoscere cosa vuol dire subire questa oppressione burocratica. De Castro o qualunque altro politico, come ben riporta l’Informatore Agrario, parla di semplificazione, ammettendo di fatto la giungla burocratica creata ad hoc per il settore primario italiano ed europeo. La PAC varata nel 2013, secondo De Castro, continua a mostrare dei limiti in almeno due ambiti distinti: per quanto riguarda gli strumenti per rispondere alle crisi e per ciò che concerne gli oneri burocratici. Per quanto riguarda questi ultimi un esempio chiaro ci viene fornito dal…

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10/20