Tag Archives: trasparenza

Vi ricordate il film “Il diavolo veste Prada” che ha visto Meryl Streep nella parte della “cattiva” che aveva la capacità di usare le persone in funzione dei suoi obiettivi? Ebbene purtroppo questo non avviene solo sullo schermo ma anche nella realtà quotidiana del mondo agricolo. Ettore Prandini, già titolare di un cospicuo patrimonio agricolo, percepisce dalla Coldiretti uno stipendio superiore a quello del Presidente Mattarella (280.000 euro/annui), il triplo della Regina Elisabetta nonchè venti volte un normale impiegato. Vista la crisi che corre mi sembra giusto non farsi mancare nulla tra stipendi e benefict vari; mentre gli allevatori terremotati hanno visto morire il proprio bestiame, mentre le Aziende Agricole non sanno come fare a far quadrare i conti, mentre il prezzo dei prodotti in campagna subisce un continuo affossamento, mentre la burocrazia viene potenziata scientificamente, mentre i furti proseguono indisturbati, c’è chi naviga nell’oro. I conti sono presto fatti: 43.547,37 +…

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Prendiamo atto che finalmente, la sperimentazione per l’etichettatura di latte e formaggi è diventata definitiva. S’è raggiunto l’obbiettivo finalmente! Questa è una delle nostre lotte più aspre e forti, abbiamo sempre chiesto a gran voce che il consumatore abbia la facoltà di scegliere cosa mangiare e l’unico modo possibile è quello di informarlo su cosa contiene la confezione, dove è stata prodotta e da dove provengono i suoi ingredienti. Con questo Comunicato Stampa, il MIPAAF pubblica definitivamente quanto segue: Il decreto prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l’origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile. Le diciture utilizzate saranno le seguenti: a) “Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”; b) “Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte”. Qualora il latte o il…

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All’indecenza non c’è mai fine, ma davvero! Nell’articolo di lunedi del Corriere della Calabria, emerge una verità sconcertante: che chi dovrebbe difendere e tutelare il Made in Italy al 100%, con ogni goccia del proprio sangue, con ogni centesimo regalatogli dallo Stato italiano a titolo di contributo, si scopre che uno del Consiglio direttivo di Coldiretti Pietro Molinaro, nella sua cooperativa “Cozac” di cui è Legale rappresentate, spacciava come DOP salumi fatti con carne proveniente dall’Olanda, ecco lo stralcio: Tre anni addietro all’interno degli stabilimenti della Cozac, cooperativa di cui Pietro Molinaro è legale rappresentante, i carabinieri del Nas sequestrano importanti quantitativi di carne proveniente dall’Olanda ed il perché è presto detto: nello stabilimento si producono salumi a denominazione di origine protetta e – secondo le norme che disciplinano la produzione Dop – la carne invece deve essere rigorosamente Made in Calabria. Il reato contestato a Molinaro è quello di tentata…

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Non siete stanchi delle solite maschere e dei soliti sotterfugi? Forse è giunto il momento di dare forza ai noi stessi ed alla nostra vita. E’ quindi assodato che gli imprenditori agricoli devono cambiare marcia, ma come? Innanzitutto smettere di dare deleghe in bianco alle sindacali agricole gravemente compromesse con gli industriali, con la GDO e con la politica. Procedere inesorabilmente ad aggregarsi in strutture di offerte dando vita a realtà economicamente rilevanti, sinonimo di “voce in capitolo”. E’ ovvio che queste strutture vanno dirette da persone capaci e non “dipendenti” dal sindacato di turno e dal politico del momento. Ovviamente molti agricoltori con incarichi nelle piccole strutture dovranno rinunciare alla comoda poltrona, cosa assai difficile conoscendo l’animo di molti amministratori. Le attuali sindacali agricole, nel rispetto del motto “divide et impera”, tenteranno ogni strada per impedire aggregazioni, in quanto per loro simbolo di decadenza di potere e perdita economica.…

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Insieme per la Terra, Istituto di Ricerca Prout ed Aspal Lazio hanno deciso di sostenere congiuntamente la raccolta fondi del sito Produzioni dal Basso per la ricostruzione delle strutture della Cooperativa agricola biologica Rinascita 78 sita a Illica, comune di Accumoli (RI) gravemente danneggiate nel sisma del 24 agosto 2016. I fondi raccolti verranno utilizzati per la ricostruzione e l’adeguamento antisismico delle stalle, del pollaio, dell’agriturismo, della macelleria e delle case dei soci. Visto l’avvicinarsi dell’inverno è stato posto il termine del 30 settembre come scadenza della raccolta fondi così da procedere urgentemente alla realizzazione di tutte le opere necessarie. Per effettuare una donazione di qualsiasi importo basta cliccare sul seguente indirizzo: https://www.produzionidalbasso.com/project/rinascita-per-illica/ Per garantire la trasparenza delle spese realizzate verranno fornite dai responsabili della cooperativa tutti i resoconti necessari. Seppur coscienti della grave crisi economica che tutto il comparto primario sta attraversando, invitiamo tutti i nostri amici a sostenere questa…

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Appena letto il titolo e le prime 2 o 3 frasi dell’articolo di “Unione Nazionale Consumatori” ci stavamo per commuovere, finalmente abbiamo una etichettatura sincera? Stiamo per sapere da dove arriva quello che mangiamo? Vuoi davvero che stavolta l’Unione Europea che è sponsorizzata e sorretta da capitali privati, faccia l’interesse dei consumatori e non degli industriali? Avevamo proprio le lacrime agli occhi!! Poi però abbiamo iniziato a divorare l’articolo per meglio capire cosa è stato davvero deciso e un pò ci siamo “smontati”, una serie di “se” che ti fanno passare l’euforia, anche se restiamo fiduciosi sul fatto che gli industriali non faranno MAI pressione su Bruxelles per una legge che potrebbe fargli perdere qualche milione di euro. Perchè mai dovrebbero farlo? Alla fine c’è di mezzo la salute e la possibilità di scelta delle persone che, si sa, è primaria importanza per l’industria del cibo! Porremo alla Vostra attenzione un…

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Indipendentemente dalla parte politica a cui fate riferimento, tutti gli operatori del settore primario e, in generale, tutti i consumatori sono accomunati nel ritenere eccessivi gli stipendi dei sindacalisti. Parlare di sindacalisti metalmeccanici o agricoli risulta assolutamente indifferente perchè il problema esiste e non può essere accantonato o addirittura dimenticato. Vi ricordate lo scandalo denunciato dall’Espresso relativo allo stipendio faraonico del Segretario Generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo? Il titolo dell’articolo era “Contadino e milionario: stipendio da record per il segretario generale di Coldiretti – Negli ultimi 11 anni il dirigente ha guadagnato oltre 10 milioni di euro. Una cifra pazzesca: solo nel 2014 la retribuzione ha sfiorato i 2 milioni. Ecco le prove“. Probabilmente nel nostro Paese serve veramente un forte atto di consapevolezza e di trasparenza per dire le cose come stanno. Come possiamo fare finta che ci siano Direttori provinciali con stipendi di 100.000 euro e oltre? O…

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7/7