Tag Archives: PSR

Che si fossero creati grossi problemi per l’inserimento delle pratiche relative alle domande uniche e del Psr, l’avevamo capito nel momento in cui ci avevano comunicato la “saggia” e “felice” decisione di far inserire, ai centri di assistenza agricoli, per la campagna 2017, il 75% delle domande grafiche. Qualche cervellotico ingegnere geospaziale, ha fatto l’invenzione del secolo, utilizzando però come cavie, prima gli agricoltori e poi i responsabili e gli operatori dei CAA. Gli “scienziati” che hanno inventato questa nuova applicazione, non si sono accorti che hanno montato un motore ferrari su una vecchia e sgangherata fiat cinquecento, non hanno calcolato minimamente il fatto che un’applicazione geospaziale, montata in un vecchio sistema informatico, avrebbe rallentato se non quasi bloccato tutte le procedure di inserimento delle pratiche agricole. Quello che sta avvenendo in questi giorni è veramente drammatico, per inserire in sistema la domanda di aiuto, se tutto va bene, passano…

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La nostra organizzazione sta lottando, da anni e anche duramente, contro i tanti problemi che attanagliano il comparto agricolo. Da tempo, oramai, denunciamo il malcontento dei nostri soci e diamo voce agli agricoltori calabresi, che si vedono sempre di più abbandonati dalle Istituzioni regionali e nazionali. Quelle stesse Istituzioni, che con molta nonchalance si disinteressano del mancato pagamento delle domande presentate dalle aziende agricole nell’ambito delle misure a superficie. Purtroppo siamo costretti a denunciare i colposi ritardi da parte dell’Organismo Pagatore regionale (Arcea), che ad oggi, non ha ancora erogato le indennità compensative del 2015 e 2016 a favore delle aziende, che si trovano nelle zone montane, o, nelle aree con altri vincoli naturali. Al comparto agricolo, sono venuti a mancare quasi 30 milioni di euro, ciò significa che si mette a rischio non solo il futuro di oltre quindicimila aziende agricole, ma, anche buona parte dell’economia calabrese. L’elenco delle…

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Se ci trovassimo davanti alla TV sicuramente avremo cambiato canale visto l’abbondante superamento del nostro livello di sopportazione. A cosa ci riferiamo? All’attività del Dicastero delle Politiche Agricole, in pieno disastro organizzativo, praticamente in puro stile da “Titanic in affondamento”. In questo sito abbiamo parlato, in diverse occasioni, di come la realtà fosse lontana dalle dichiarazioni rilasciate ai TG. Disorganizzazione, burocratizzazione, incapacità, incompetenza sono gli elementi chiave dell’attività che contraddistingue via XX Settembre. Su una dotazione complessiva sino al 2020 di 20,87 miliardi di euro per i 21 Piani di sviluppo rurale regionali e i due nazionali, alla data di ottobre 2016 siamo riusciti a spendere solo 855 milioni di euro, pari al 4,1% del totale. Queste le cifre che emergono analizzando i finanziamenti all’agricoltura provenienti dall’Unione europea. Differenze a livello regionale come sempre ci sono, ma non sono poi così significative. Tant’è che la più celere risulta la Provincia autonoma…

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Per una volta vi vorrei costringere a non raccontare le classiche barzellette sui carabinieri ma ad analizzare l’analisi di alcuni PSR relativi all’acquisto di attrezzature agricole. Giusto per l’occasione vi consiglierei di munirvi di carta e penna così da schematizzare le varie proposte illustrate e, magari, di una buona dose di calmanti. Non ci credete ? Oltre alla famosa “legge Sabatini”, a chi cerca incentivi per rinnovare il proprio parco di attrezzature agricole aziendali non rimane che la Misura 4 dei Psr, che riguarda gli “investimenti materiali nelle aziende agricole”. In virtù dell’autonomia decisionale dei diversi territori, e quindi senza un’adeguata programmazione nazionale concordata con il Mipaaf che sarebbe stata quantomai opportuna, le Regioni italiane si sono comportate in maniera molto difforme, sia nello stanziamento totale a favore degli investimenti in attrezzature, sia nell’emissione dei primi bandi che hanno riguardato il 2015 e il 2016. Molte regioni, per esempio, devono…

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Oggi con Roberto Bartolini faremo un viaggio nel mondo del biologico per capire sia l’andamento di mercato sia la presenza di opportunità concrete per il futuro. I consumatori ci credono e gli agricoltori rispondono. Il mercato totale del biologico vale 4.310 milioni di euro, con una crescita in un solo anno del 16%, e offre lavoro a 60 mila operatori (nostro record in Europa), che sono aumentati in un anno del 8,2%. Già oltre 1,5 milioni di ettari coltivati Negli ultimi dieci anni hanno chiuso 1,5 milioni di aziende agricole convenzionali, mentre le biologiche crescono: siamo già a 1,5 milioni di ettari coltivati (+7,5% rispetto allo scorso anno), che vuol dire +37% rispetto al 2011. Al Sana di Bologna, la più importante manifestazione del settore, girando tra gli stand si è visto che il “bio” è un settore sempre più vivace e che stimola l’agricoltore, che si impegna ad aumentare…

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“La Regione fa i proclami, ma i problemi restano ed a rimetterci sono sempre gli agricoltori. ConfColtivatori esprime il proprio disappunto per la difficile situazione che tormenta le aziende agricole calabresi. Dietro le passerelle e le belle parole, purtroppo c’è la cruda realtà. Con ciò si vuole significare che le conferenze e le manifestazioni organizzate dalla Regione Calabria, spesso nelle sedi del P.D., per presentare il nuovo PSR, sono solo un modo per camuffare una triste realtà. E’ pressoché inutile nei convegni dire e tentare di far capire, che il mondo agricolo vive nel mondo dell’eldorado, il comparto agricolo, purtroppo, soffre una crisi economica senza precedenti, anche e soprattutto per colpa della politica. Le Istituzioni ed i loro rappresentanti sovente rimangono sordi di fronte alle problematiche che attanagliano i vari comparti. Non è più tollerabile infatti che qualche centinaio di aziende, ancora lamentano il mancato pagamento dei titoli PAC 2015…

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All’indecenza non c’è mai fine, ma davvero! Nell’articolo di lunedi del Corriere della Calabria, emerge una verità sconcertante: che chi dovrebbe difendere e tutelare il Made in Italy al 100%, con ogni goccia del proprio sangue, con ogni centesimo regalatogli dallo Stato italiano a titolo di contributo, si scopre che uno del Consiglio direttivo di Coldiretti Pietro Molinaro, nella sua cooperativa “Cozac” di cui è Legale rappresentate, spacciava come DOP salumi fatti con carne proveniente dall’Olanda, ecco lo stralcio: Tre anni addietro all’interno degli stabilimenti della Cozac, cooperativa di cui Pietro Molinaro è legale rappresentante, i carabinieri del Nas sequestrano importanti quantitativi di carne proveniente dall’Olanda ed il perché è presto detto: nello stabilimento si producono salumi a denominazione di origine protetta e – secondo le norme che disciplinano la produzione Dop – la carne invece deve essere rigorosamente Made in Calabria. Il reato contestato a Molinaro è quello di tentata…

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Si sa la “carne è debole” anzi, in questo caso, oseremo dire “siamo veramente dei fessi“. Facciamo il punto della situazione. Con la scusa delle turbolenze inglesi, ma sulla piazza italiana, la politica nostrana, molto amica dei bancari, ha deciso di dare altri aiuti alle banche italiane per un ammontare di 150 miliardi di euro. A parte che noi comuni mortali non riusciremo ad immaginare le dimensioni di una tal cifra, ci domandiamo del perchè noi contribuenti dobbiamo destinare le nostre tasse ad Enti privati. A tutti sono noti i casi delle banche che non solo hanno derubato i risparmi di una vita ma addirittura sono stati richiamati, con effetto immediato, tutti i finanziamenti erogati mettendo in ginocchio le imprese locali, di cui molte agricole. Nessuno ovviamente sarà punito grazie all’archiviazione d’ufficio dei fascicoli a carico dei manager bancari come il famoso Zonin; personaggi troppo importanti, troppo “immanicati”. Con buona…

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Succede però, che col passare degli anni, vuoi per il profondo groviglio burocratico creato ad hoc per il mantenimento delle fitte reti politico-clientelari, vuoi per la dipendenza sempre più forte del settore agricolo agli aiuti Europei (complice la forte congiuntura di mercato dei prodotti), il comparto politico delle organizzazioni professionali agricole ha iniziato a perdere smalto, facendo spazio ad un assetto quasi del tutto dirigistico. Perché c’è da far quadrare bilanci e portare a casa soldi, affinché, da buone succursali della politica, alimentino il loro sistema chiuso, autopoietico e autoreferenziale. Nulla di nuovo, fin qui si può dire, uno degli apparati classici all’Italiana, di quelli duri a morire, salvo forti scossoni. Il problema però è che l’agricoltura vive di sussidi e muore di burocrazia. Ed è qui che subentra un conflitto di interessi elefantiaco. Già, perché purtroppo, ai tavoli verdi si siede un direttore di una OP (magari con un…

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Nell’articolo di Roberto Bartolini appare ancora una volta quanto sia distante la nostra attività quotidiana dalla politica. Decidere di cambiare, per non dire sconvolgere, l’attività delle nostre Aziende da comodi uffici senza nemmeno capire l’entità e gli effetti dei provvedimenti stabiliti. L’Italia della teoria e l’Italia del fare. La Regione Friuli Venezia Giulia, dopo mesi e mesi di gestazione, sta per emanare il bando relativo alla misura M 10 dei nuovi PSR, che riguarda i “Pagamenti agroclimatici ambientali” suddivisi in varie sottomisure, tra le quali una è dedicata all’introduzione della semina su sodo (premio pari a 600 euro/ha /anno), della minima lavorazione e dello strip-till (premio pari a 534 euro/ha/anno) e un’altra alla diversificazione colturale detta “No mais” (premio di 298 euro/ha/anno). A dirla così sembra un beneficio per gli agricoltori friulani, ma le cose non stanno esattamente in questo modo, perché bisogna leggere tra le righe il lungo elenco…

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