Tag Archives: consumatore

L’attuazione della Riforma Agraria suggerita dalla Fondazione GAT è, secondo la Presidente Rosanna Montecchi, “l’unico strumento possibile per rilanciare il mercato lattiero-caseario, specialmente Grana Padano e latte alimentare”. Linea dura sulla presenza contemporanea nei siti produttivi di formaggi DOP come il Grana Padano e dei prodotti similari che non hanno la tutela ed il controllo del Consorzio. Nello stabilimento produttivo deve essere lavorato solo latte italiano per produrre eccellenze, non imitazioni. L’importatore di latte in polvere e di formaggi extra UE dovrà obbligatoriamente pagare anticipatamente le analisi da effettuare con metodi ufficiali; il campionamento sistematico, non periodico, della merce dovrà avvenire secondo metodiche internazionali. La merce dovrà rimanere bloccata in dogana, senza se e senza ma, fino al risultato analitico programmato oltre alla pubblicazione on line delle analisi. Massima trasparenza. Ruolo chiave riveste la creazione di una banca dati costituita con dati analitici ottenuti grazie alla risonanza magnetica nucleare, così…

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Una spirale di ottimismo relativamente alla rintracciabilità degli alimenti arriva dall’UE. L’articolo puntuale di Alessio Pisanò pubblicato su Agronotizie, permette di fare alcune riflessioni. I punti saldi del regolamento – La nuova legislazione Ue prevede prima di tutto che i controlli riguardino tutta la catena produttiva agroalimentare (dai mangimi agli alimenti, la salute e il benessere degli animali, la sanità delle piante e i prodotti fitosanitari, i prodotti Igp, il biologico e le Indicazioni di origine) e che siano basati sul principio della prevenzione del rischio. Priorità inoltre al contrasto massiccio delle frodi, a standard più elevati per l’import di capi da allevamento da paesi terzi e maggior potere di intervento da parte della Commissione europea. A questo link è possibile consultare il testo definitivo del regolamento europeo. Un sistema di controllo europeo – L’obiettivo della nuova legislazione è creare un sistema di controllo completo ed efficace lungo tutta la filiera agroalimentare, dagli alimenti ai mangimi,…

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Prendiamo atto che finalmente, la sperimentazione per l’etichettatura di latte e formaggi è diventata definitiva. S’è raggiunto l’obbiettivo finalmente! Questa è una delle nostre lotte più aspre e forti, abbiamo sempre chiesto a gran voce che il consumatore abbia la facoltà di scegliere cosa mangiare e l’unico modo possibile è quello di informarlo su cosa contiene la confezione, dove è stata prodotta e da dove provengono i suoi ingredienti. Con questo Comunicato Stampa, il MIPAAF pubblica definitivamente quanto segue: Il decreto prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l’origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile. Le diciture utilizzate saranno le seguenti: a) “Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte”; b) “Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte”. Qualora il latte o il…

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Cambiare mentalità, cambiare impostazione lavorativa, cambiare la nostra vita quotidiana. Tutto è possibile per noi giovani agricoltori che crediamo nell’uso delle tecnologie. Mettersi in discussione per migliorarsi e per migliorare il lavoro a cui abbiamo dedicato tempo e passione. Le linee tracciate dall’articolo di Giampaolo Colletti guardano senza esitazione al futuro. Lavorare la terra con smarphone e tablet. Perché la generazione dei nuovi contadini oggi è sempre più hi-tech. Lo sa bene Francesca Nadalini, 36enne imprenditrice agricola di Sermide, in provincia di Mantova. Il suo lavoro di coltivazione di angurie e zucche mantovane di alta qualità è fatto anche di tanta tecnologia. Grazie al digitale monitora costantemente il grado zuccherino dei meloni, quelli che poi esporta per il 30% in Inghilterra, Francia, Svizzera, Austria, Germania. «Oggi chi lavora la terra deve sapere anche di agronomia, economia, logistica. Tracciabilità e sicurezza alimentare sono alla base del nostro lavoro perché perseguiamo la…

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Ditemi il nome di un prodotto alimentare e vi dimostrerò come le sue quotazioni in campagna sono crollate mentre al supermercato il prezzo sia praticamente stabile o addirittura si sia incrementato. Latte, carne, frutta e verdura; cambia il prodotto ma non la sorte. In un articolo dell’Unione Sarda si parla della situazione dei carcioficoltori del polo Serramanna-Samassi; prodotto straordinario colpito dalla speculazione commerciale indiscriminata. Milioni di capolini restano nei campi, non raccolti a causa del crollo dei prezzi, ma al consumatore un carciofo continua a costare molto, fino a un euro a pezzo. È il paradosso, nemmeno una novità nel panorama della commercializzazione dei prodotti agricoli, che caratterizza il mercato del carciofo sardo del dopo Capodanno. “I mercati sono saturi e il prezzo è crollato”, è il grido dei carcioficoltori del polo Serramanna-Samassi. Da 10 a 15 centesimi per un carciofo della varietà tema, poco di più per uno spinoso…

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Quando pensiamo di aver visto tutte le cose più brutte nella nostra vita dobbiamo costantemente e puntualmente ricrederci. L’articolo di Alberto Grimelli pubblicato su Teatro Naturale lascia totalmente increduli coloro che hanno fatto del sacrificio in campagna il proprio stile di vita. Si attendeva da tempo che il governo varasse il decreto legislativo con le sanzioni per violazioni del regolamento 29/2012, relativo alle norme di commercializzazione dell’olio di oliva. Non si attendeva però che il governo, dopo le polemiche sull’Italian sounding e le recenti inchieste giudiziarie, depenalizzasse il reato di contraffazione del Made in Italy. Vediamo cosa dice esattamente la bozza di decreto legislativo attualmente all’esame delle Camere che dovranno esprimere il proprio parere sul provvedimento. Articolo 4 (Designazione dell’origine) Salvo che il fatto non costituisca reato, chiunque non indica nell’etichetta degli “oli extra vergini di oliva” e degli “oli di oliva vergini” preimballati e nei documenti commerciali di detti…

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Per la prima volta nella storia un allevatore ha partecipato in qualità di ospite al congresso di un partito politico. Ad infrangere questo tabù politico è stato il nostro Presidente Nicola Gozzoli che ieri ha partecipato al primo congresso nazionale del movimento Popolo Partite Iva – Autonomi e Lavoratori Uniti all’hotel Bellambriana a Roma. L’intervento di Gozzoli si è incentrato sulla descrizione dell’attuale situazione agroalimentare italiana indicata semplicemente “il Paese del Mulino Bianco”: uso del latte in polvere nei formaggi, prosciutto crudo realizzato con suini stranieri, arance rosse siciliane sostituite da quelle marocchine. Forte accento è stato dato dal presidente sui pericoli salutistici dal consumo di prodotti provenienti da Paesi extra UE dove sono tollerate sostanze vietate in Europa oltre – sostiene Gozzoli – all’aspetto economico “chi consuma prodotti stranieri uccide le nostre Imprese”. Il Presidente ha illustrato sinteticamente le recenti attività svolte da Insieme per la Terra sul territorio…

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7/7