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COMUNICATO STAMPA Alla medesima conclusione arrivano il Presidente di Feditalimprese, Gianluca Micalizzi e il Presidente della no profit Insieme per la Terra, Nicola Gozzoli. Bocciatura senza appello per il trattato commerciale tra UE e Canada definito da Paolo De Castro (PD) “uno dei migliori accordi dal punto di vista delle tutele dei nostri prodotti“. Senza grandi clamori mediatici e mobilitazioni politiche di massa è stato approvato un trattato che cambierà radicalmente la nostra spesa quotidiana. Negli scaffali troveremo prodotti canadesi con OGM, carne a base di ormoni, farine con aggiunta di pesticidi, tutto condito a prezzi allettanti per il consumatore finale. Vi ricordate l’olio tunisino? Grazie ad una Circolare ministeriale i controlli doganali vengono effettuati entro 48 ore dall’arrivo in porto; tempistica impossibile se consideriamo il numero esiguo di operatori preposti, le modalità di analisi, oltre alla trasmissione del responso agli uffici competenti. Come verranno effettuati i controlli sui prodotti…

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Dopo le chiacchiere e le favole raccontate prima – durante e dopo l’Expo siamo tornati alla dura realtà quotidiana dei produttori italiani. Dall’articolo di Repubblica apprendiamo molte difficoltà in alcuni settori del primario italiano ma sottolineiamo alcune nostre perplessità. MILANO – In qualche caso sono state le condizioni climatiche sfavorevoli. In qualcun altro un parassita. Oppure la concorrenza o l’eccessivo uso di diserbanti chimici. Il risultato è lo stesso: un calo della produzione (nonché un aumento dei prezzi) di alcuni tra i prodotti più noti della tradizione alimentare. E per i quali siamo conosciuti in tutto il mondo. Una concomitanza di eventi che può essere riassunto nell’autunno nero dell’agricoltura italiana. Interessante è la posizione della Coldiretti che, facendo un’analisi del mercato a livello di tutto il Mediterraneo non si pone quale possa essere la questione di fondo che ha portato al crollo della produzione di olio italiano. Perchè non parlare…

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L’Europa fa di tutto per confondere il consumatore con etichette poco chiare, per non dire indecenti. Il primo nemico da abbattere è sicuramente l’agroalimentare italiano; tutti lo hanno capito tranne i politici nostrani, che, chinati testa e schiena, obbediscono ad ogni legge che va a discapito delle nostre eccellenze. Dopo la proposta, per fortuna decaduta, dell’etichettatura semaforica inglese, arriva invece l’abolizione obbligatoria della data di imbottigliamento dell’olio. Secondo voi non facevano prima a scrivere “preferiamo le patacche straniere” ? Questa è l’Europa del divieto alla serietà ed al lavoro agricolo italiano. Il silenzio inquietante del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e della Coldiretti lascia sinceramente basiti; invece di protestare, di reagire, di proporre si procede ad erigere un muro informativo così da obbedire tacitamente e facilmente a Bruxelles.  Nell’etichetta dell’olio non sarà più obbligatorio indicare la data di imbottigliamento. E’ arrivato il via libera definitivo dalla Camera dei deputati…

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Continua il nostro viaggio tra gli scaffali delle GDO, stavolta investighiamo nel Supermercato Auchan di Curno (BG). Interessante notare che il burro e molti latticini, nonostante la paternità francese del Marchio, è prodotto in Italia. Passando nel reparto della pasta, vediamo che, non solo le paste “speciali” di una iniziativa chiamata “Sapori regionali”, ma anche quelle a marchio Auchan sono prodotte da un marchio italiano, il pastificio Rummo, conosciuto lo scorso anno per la quasi completa distruzione del proprio stabilimento a causa delle inondazioni, causa nubifragi capitati in zona. Tocchiamo un settore che a noi è molto caro, quello dell’olio, visti gli eventi di questo passato inverno a causa dello scellerato patto tra Unione Europea e Tunisia con l’importazione di 90.000 Tonnellate di olio, a sostegno dell’economia tunisina in forte crisi a causa anche del terrorismo a matrice islamica. Anche in questo caso, il prodotto a marchio Auchan è italiano!…

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Il fattore esterno, oltre ad essere il risultato di un’attenta cura estetica di superficie, è il risultato di una cura interna che ci dedichiamo e che deriva dall’affetto per se stessi. Chi non vorrebbe capelli luminosi, sani e fluenti? Risplendono sempre più immagini di capigliature affascinanti e sinuose.. e le unghie?..un mano curata è ora sempre più di moda con mille varianti di colori e decori. E’ sufficiente guardarsi attorno per capire che “sembrare belli” e’ ormai un fattore societario. Non tutti però associano, come dovrebbe essere per logica naturale, che apparire e’ in realtà sinonimo di “essere”, e quindi estendendo il concetto più nel profondo, è sinonimo di “CURARE” da dentro. Ecco perché dovremmo dedicarci tempo per alimentare tanto la superficie dei nostri tessuti quanto la profondità. Nei secoli tra i popoli più antichi l’olio d’oliva è sempre stato un nutrimento salutare, benefico, emolliente, veniva chiamato l’Oro liquido, e…

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Continua il palesarsi del lavoro di distruzione dell’Unione Europea sul nostro (invidiato) agroalimentare, poche ore fa TUTTI gli emendamenti all’Articolo 1 sono stati bocciati ed il nostro Senato ha supinamente approvato, quindi il titolo del nostro articolo è più che motivato. L’etichetta ha visto sparire la provenienza delle olive, quella dell’olio ottenuto ed ora anche la data di scadenza. Nelle bottiglie sugli scaffali potrebbero metterci anche l’olio dei motori delle auto che tanto sarebbe la stessa cosa! La Senatrice Elena Fattori del Movimento 5 Stelle, in una nota scrive: “Un altro passo verso la morte del mercato dell’olio nazionale è stato fatto oggi in Senato, dove in Commissione Politiche UE è stato approvato l’articolo 1 della Legge Europea 2015 che prevede la liberalizzazione in etichetta della data di scadenza dell’olio di oliva. Non sarà più necessario rispettare i vincoli, tutti italiani, che finora ne hanno garantito le proprietà alimentari. È una…

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Il perchè mangiare sano è importante, non è tanto per diventare come la bella signorina nell’immagine in evidenza, ma perchè siamo quello che mangiamo, mangiando male poi non viviamo bene, in un modo o nell’altro introduciamo alimenti che hanno un basso valore nutritivo e portano con se, magari, componenti tossici che si sono aggregati durante la maturazione sulla pianta. Ricordiamoci che a Bruxelles hanno appena firmato il via libera alla seconda tranche di “aiuti” alla Tunisia permettendo l’ingresso totale di oltre 90.000 tonnellate di olio a dazio zero. Quando andiamo a comprare dell’olio, ricordiamoci che, in Tunisia ben 56 trattamenti chimici che in EU sono vietati, li possono essere tranquillamente utilizzati, cosa che sarà sicuramente stata fatta anche sulle olive dal quale hanno spremuto l’olio in oggetto, quindi leggetevi qui sotto cosa fa l’olio extra vergine BUONO (magari italiano) al nostro corpo e cercate di avvalervi di produttori locali se…

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Gli scandali sull’olio non hanno fine, o meglio le multinazionali che gettano discredito sui brand italiani continuano a lavorare indecentemente. A dare la grave notizia è Teatro Naturale. Se qualcuno pensava che gli Stati Uniti avessero avviato una guerra commerciale con l’Italia olearia dovrà ricredersi. La FDA americana, il 16 marzo 2016, ha lanciato un’allerta su alcuni lotti (5251R, 5351R e 5551R) di olio extra vergine spagnolo, a marchio Carapelli e Bertolli, venduti dalla Deoleo Usa. Gli oli erano venduti in Massachusetts, Ohio, Wisconsin, Indiana, Mississippi, Arkansas, Oklahoma, Missouri, Arizona, Alabama, New Mexico, Texas, Florida, Iowa, Maine, Illinois, Virginia, New York, Pennsylvania, e Georgia. Negli oli incriminati, su cui pende un richiamo obbligatorio, sono state trovate tracce di trifloxystrobina e tebuconazolo. Si tratta di principi attivi fungicidi sistemici, largamente utilizzati proprio dall’olivicoltura iberica in particolare contro l’occhio di pavone, la cui presenza non è però ammessa nell’olio venduto negli Usa. Come…

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8/8