Tag Archives: sindacali agricole

I primi a danneggiare il settore primario italiano, possiamo dirlo, senza ombra di dubbio, sono proprio i nostri “amati” politici che nulla conoscono sulla vita in campagna o in mare. Iniziamo con ordine. Salvo proroghe dell’ultimo minuto, dal primo gennaio 2019 entrerà obbligatoriamente in vigore la fatturazione elettronica. Questo provvedimento targato PD è ovviamente appoggiato dalle Sindacali agricole, sempre propense a fare cassa sulla pelle dei propri associati, ma osteggiato dagli stessi agricoltori e dai pescatori. Nicola Gozzoli, fondatore di Insieme per la Terra, ritiene questo provvedimento assolutamente “demenziale” tanto da consigliare “la sua immediata cancellazione” e “la formulazione di serie scuse da parte delle Sindacali e da parte del PD a tutti gli operatori del primario“. Cerchiamo ora di snocciolare perché dell’insensatezza del provvedimento legislativo: -la stragrande maggioranza dei agricoltori opera in regime IVA a forfait per cui questo provvedimento è assolutamente illogico; -se l’età media degli agricoltori supera…

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Diciamoci la verità, quanti di voi hanno visto e letto articoli sui quotidiani o sul web che parlano di questo famoso ritorno dei giovani alla terra? La Coldiretti, in generale tutte le sindacali, hanno trasformato, grazie ai media con sete di buone notizie, una speranza in realtà. Una speranza che avrebbe significato, per le nostre amate sindacali, nuove partite iva, nuove contabilità da tenere, nuovi servizi, insomma cassa a volontà! Invece questa speranza si è fermata al palo; solo l’11% della popolazione agricola attiva in Lombardia, la regione agricola più attiva, ha meno di 40 anni. Allora è qui che accade il miracolo: parlare in modo ossessivo dei giovani che vanno a vivere in campagna, aggiungendo quel “dire non dire” così da creare lo scoop giornalistico. Praticamente riuscire a trasformare un orto in attività agricola che possa sostenere economicamente la propria famiglia. Sono sempre più numerosi i giovani che sia…

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Dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’UE gli agricoltori italiani si troveranno un’amara sorpresa: ridimensionamento dell’importo PAC percepito. Secondo l’articolo del Dr. Matteo Bernardelli non ci sono ombre di sorta ma solo amare certezze. Ora che fare? Ne varrà la pena continuare a fare la domanda PAC considerando i costi delle sindacali agricole e la giungla burocratica? A voi la risposta, a noi la certezza della fregatura ! Meno soldi per gli agricoltori Più che una sensazione, sembra una certezza. E riguarderà la prossima Pac, quella compresa tra il 2021 e il 2027, ammesso che rimanga la cadenza settennale delle Politiche agricole comunitarie. Un pit-stop sembra ci sarà con il prossimo 1° gennaio, limitato a poche correzioni di natura tecnica. Fino alla fine di marzo i parlamentari europei potranno proporre emendamenti al cosiddetto Regolamento Omnibus, di cui il vicepresidente della Commissione Agricoltura del Pe, Paolo De Castro, è relatore per gli…

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Ogni anno siamo alla stessa storia ! Una volta ti raccontano che c’era troppo caldo, un’altra ti dicono che c’era troppo freddo, poi eccessiva produzione, magari scarsa produzione, infine ti raccontano che il camionista dell’industria che sta raccogliendo ha avuto l’influenza e non viene a caricare! Ma in che Paese viviamo? Ogni scusa è buona per scaricare gli agricoltori che cercano di fare del loro meglio per produrre quanto richiesto a vantaggio, guarda caso, dell’industriale di turno. E le sindacali agricole perchè sono sempre inerti e indifferenti a queste situazioni ? Cosa serve fare dei contratti, tanto sponsorizzati dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, se poi ogni scusa è lecita per ridurre i pagamenti ? Come si temeva, le penalità previste dall’accordo interprofessionale pomodoro 2016 per l’eventuale superamento delle quantità definite hanno tagliato drasticamente i redditi dei produttori nella campagna che si è da poco conclusa. Il prezzo, al…

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La povertà non è sicuramente una caratteristica gradita, auspicata e, soprattutto, concretizzata dalle nostre sindacali agricole. Mentre gli agricoltori a malapena riescono a sopravvivere, le strutture che dovrebbero rappresentarci e difenderci in tutte le sedi istituzionali, navigano nell’oro e nel lusso più sfrenato. Volete delle prove? Gli eventi mediatici organizzati dalla Coldiretti non badano a spese; autobus (mezzi vuoti!), bandiere, stadi, tecnici delle luci e dell’audio, buffet a go go, alberghi di buon livello, hostess, trasferta delle Direzione romana, ecc … Tutto al modico costo di circa 150.000 euro! Indovinate chi paga? Dai mercati locali, in puro stile di Campagna Amica, ai Patronati vige l’imperativo di raccogliere il maggior importo possibile di soldi pubblici per mantenere tutti i privilegi raggiunti. Ma quanto costano agli agricoltori ed ai comuni cittadini i sindacati agricoli? Impossibile saperlo perchè ai sindacati è data la facoltà di non depositare i bilanci in Camera di Commercio…

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Vi ricordate quando Don Camillo davanti al Pretore, per scagionare Peppone dal reato di furto delle galline, disse che i comunisti fanno finta di litigare di giorno con i cattolici per poi andare in chiesa di notte? Questo è quello che succede tra le sindacali agricole e i noti industriali del latte. Di giorno fanno finta di litigare con manifestazioni, dichiarazioni, apparizioni TV, per poi andare a braccetto per condividere interessi comuni. In politica si userebbe la parola “inciucio“. Poche ore fa Coldiretti, Confagricoltura e Cia hanno modificato il prezzo latte minimo garantito indicato nel contratto sottoscritto con Italatte a marzo 2016; per i mesi settembre ed ottobre è stato previsto un prezzo di 32 cent/litro, per novembre 33 cent/litro, per dicembre 34 cent/litro. Il contratto sottoscritto a marzo dalle sindacali prevedeva si la durata di un anno, ma dimenticava (guarda caso!) un aggiornamento periodico del prezzo pagato dagli industriali,…

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Una volta li chiamavano sindacati agricoli, ora sindacati politici. Una volta si occupavano dell’attività agricola ed agroalimentare, tutelando il lavoro e le aziende associate; ora, invece, l’occupazione preferita è la sondaggistica per definire quanti turisti partono per le vacanze e quanti panettoni gli italiani mangeranno a Natale. Grazie ad un colpo di spugna i noti sindacati agricoli si sono dimenticati della crisi economica che vivono i propri associati; poche chiacchiere e poco tempo dedicato al problema della svalutazione dei prezzi dei prodotti in campagna oltre alla realizzazione di un finto interesse mediatico all’argomento del momento. Per il mantenimento dei privilegi e degli emolumenti milionari si è resa necessaria l’obbedienza al Governo del momento, culminata con l’adesione al “SI” referendario di ottobre. Agli associati, trasformati in numeri progressivi nei propri registri, rimangono le salate fatture dei servizi sindacali da pagare; la crescita delle tariffe negli ultimi anni è stata talmente elevata…

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La politica italiana e le sindacali agricole sono come il “Gratta e Vinci”; gratti gratti per poi scoprire che non c’è nulla! Nessuno tutela le nostre produzioni perchè addormentati, perchè incapaci, perchè addomesticati, perchè inconcludenti o, semplicemente, perchè impegnati nei propri affari. Nell’articolo di Antonio Fraschilla viene dipinto un quadro sicuramente poco edificante. La Grande Distribuzione Organizzata fa di tutto per giocare al ribasso mentre le sindacali non protestano e non presentano proposte nelle sedi istituzionali. Dal ridicolo passiamo alla farsa. PALERMO – Una crisi senza fine. Ogni anno un nuovo record negativo. La produzione di quello che era una volta l’oro della Sicilia, adesso è soltanto un peso. Anche nell’ultima stagione la vendita di agrumi, arancia rossa su tutti e limoni, ha fatto registrare numeri a dir poco bassi e perdite per tutti i produttori. “È stata un’annata disastrosa, credo sia stata la peggiore di sempre – dice Giovanni…

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Nell’articolo di Qui Finanza vengono descritti sinteticamente i gravissimi pericoli che noi europei andremmo ad avere con l’eventuale approvazione del TTIP. Sinceramente troviamo vergognoso ed indecente il silenzio accondiscendente delle sindacali agricole sull’argomento oltre ovviamente alla consueta incapacità politica di vedere le gravi conseguenze sui cittadini. Quanto è stato pagato per avere questo silenzio? Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), il trattato tra Unione europea e Stati Uniti, condotto lontano dagli occhi indiscreti dell’opinione pubblica e dei Parlamenti, propone la creazione di un mercato che armonizzi le regole sugli standard produttivi e rimuova i dazi residui, a patto che le tutele europee siano abbassate per consentire l’accesso di prodotti americani meno controllati. Ed è proprio su questo punto che i negoziati in corso fra USA e UE fanno registrare al momento una fase di stallo. Per gli Stati Uniti l’intesa commerciale “è uno strumento di aiuto anche per il…

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