Tag Archives: referendum

La classe, si sa, a volte fa acqua ma in certi casi addirittura affonda ! E’ il caso di Oliviero Toscani, noto rappresentante della sinistra italiana, che colpito da crisi politica ha esposto il suo “aulico” pensiero verso il mondo agricolo e verso il territorio veneto. Mettetevi comodi e gustatevi l’articolo apparso su Libero Quotidiano: Oliviero Toscani ha rivolto una serie di insulti ai veneti che hanno votato Sì al referendum per l’autonomia, bollati come “mona”, come “contadini che non parlano neanche l’italiano”. La consueta vergogna del fotografo sinistro, insomma. Vergogna che però potrebbe non passare impunita: si passa infatti alle carte bollate. I consiglieri regionali Luciano Sandonà e Stefano Valdegamberi hanno denunciato Toscani in procuraa Verona, competente sul territorio in cui i due politici affermano di aver ascoltato l’intervento trasmesso lo scorso martedì da Radio Padova. Nel dettaglio, si insisterà sulla violazione della legge Mancino. Assistiti dall’avvocato Danilo Montanari,…

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Prima agli italiani vengono chiesti sacrifici economici da “lacrime e sangue” e poi, finiti nell’amministrazione renziana, cadere nel Paese dell’abbondanza economica. L’assalto alla diligenza, ossia delle casse pubbliche, continua senza sosta. Per comprare il SI al referendum del 4 dicembre Renzi + Martina + Coldiretti hanno deciso di aumentare di sanapianta la quattordicesima ai pensionati agricoli. Pochi mesi fa l’Inps era sull’orlo della crisi finanziaria mentre oggi gode di ottima salute. Miracolo divino o piuttosto una sonora presa in giro che definiremo meglio a gennaio con una amara sorpresa? Sentiamo, senza avere un olfatto particolarmente acuto, puzza di bruciato a leggere l’articolo trionfalistico de Il Punto Coldiretti. Non avete la sensazione che ci credano cretini ? Sono circa 800mila i pensionati coltivatori diretti che dovrebbero beneficiare dell’aumento della quattordicesima in una misura variabile dai 101 ai 151 euro l’anno. E’ quanto stima la Federpensionati Coldiretti in riferimento alla legge di…

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Il Renzi Show, quello delle promesse mai mantenute, continua imperterrito ovviamente in terra amica, all’assemblea di Coldiretti, interviene con questa frase: “Dopo aver cancellato lo scorso anno Irap e Imu agricole, abbiamo previsto un ulteriore elemento nella legge di stabilità: la parte di Irpef agricola sarà cancellata a partire dal 2017: bisogna restituire il giusto valore alla terra e a chi la lavora”. Siccome la mangiatoia è la stessa, ecco a breve la nota del MIPAAF:  “Nella prossima legge di Bilancio infatti abbatteremo ai fini Irpef le rendite catastali dei terreni agricoli. Dopo l’abolizione di Imu e Irap con questo intervento realizziamo la più grande operazione di sgravio fiscale per l’agricoltura mai fatto in Italia”, direttamente dallo scranno del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, che pare voglia eliminare l’IRPEF agricola dal prossimo bilancio. Forse Renzi, che evidentemente pensa di poter fare quello che vuole, visto che il passo che sta segnando…

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Lo scollamento tra la base e la dirigenza del più grande sindacato agricolo italiano era nota da anni, ma quello che si è consumato ieri è sicuramente un importante capitolo della decadenza del popolo giallo. Cosa vuol dire quella frase pronunciata dal Segretario Generale Vincenzo Gesmundo “non c’è dietro nessuna partita di scambio” ? Ma la dirigenza pensa davvero che noi agricoltori crediamo a tutto quello che ci raccontano ? Mentre gli operatori del primario attendevano risposte concrete relativamente all’importazione indiscriminata di materia prima dall’estero, sul prezzo dei prodotti, sulla concentrazione dell’offerta, sulla ricerca, sulla valorizzazione qualitativa e gastronomica, …, la dirigenza Coldiretti, il Ministro Martina ed il Presidente Renzi si sono occupati di fare selfie e di raccontare le solite “barzellette” degne dei migliori teatri nazionali. Cara Direzione, Caro Martina, Caro Renzi, mi sa che vi siete persi qualcosa … Sono piovuti fischi dalla platea della Coldiretti, riunita al Mandela…

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Tra coloro che sostengono il No, nel referendum sulla riforma costituzionale, vi sono alcuni che, volendo assumere una posizione equidistante, non pongono in risalto i due motivi fondamentali per i quali bisogna votare No. Il primo motivo consiste nel fatto che lo spostamento dei poteri in Costituzione in favore dell’Esecutivo, unitamente alla legge elettorale “Italicum”, trasforma la forma dello Stato da parlamentare a presidenziale (l’”Italicum” condiziona il premio di maggioranza al raggiungimento del quorum del 40% al quale, allo stato dei fatti, nessuna forza politica può arrivare, con una vera e propria furbata: il ballottaggio tra le prime due liste, in modo che il capo della lista, indicato obbligatoriamente, vincendo le elezioni, anche con il 25% dei votanti, e quindi con circa il 15% degli aventi diritto al voto, si senta investito della sovranità popolare, come giustamente fa notare la costituzionalista Carlassare). Il secondo motivo è che questa trasformazione è…

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Il Presidente di Insieme per la Terra Nicola Gozzoli non usa mezzi termini nell’affermare “è necessario lanciare un appello a tutte le forze politiche ed a tutti gli uomini di buona volontà per unire le proprie energie per lanciare una proposta di legge di iniziativa popolare per uscire dall’Europa prima che questa uccida definitivamente il nostro agroalimentare”. “Da quando è nata l’Unione Europea la nostra agricoltura ha imboccato la via del non ritorno. Abbiamo assistito ad una svalutazione del nostro sudore, del nostro lavoro, dei nostri sacrifici, di proporzione inimmaginabile. Non esiste un prodotto che non sia ottenuto sotto costo con il risultato che o si chiude o ci si impicca. I debiti, dati dagli investimenti fatti nelle aziende agricole e dati dalla caduta dei prezzi dei nostri prodotti, rimangono comunque da pagare”. “Gli agricoltori sono stati lasciati soli dai politici nostrani e dalle sindacali agricole italiane. Nessun rappresentante tutela…

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Potrebbe sembrare una beffa o una scherzo. Si tratta invece di un drammatico incidente petrolifero avvenuto nel capoluogo ligure. Cosa sarebbe accaduto se gli operatori avessero ritardato l’intervento per impedire che il petrolio finisse in mare? Genova. Aggiornamento ore 21.20. Le cause sono ancora da accertare, ma un grosso tubo trasportante petrolio greggio si è rotto all’altezza del rio Pianego, a Fegino. Ne è fuoriuscita una notevole quantità di liquido infiammabile, che si è riversata lungo il fiume Polcevera. Al momento, la perdita non si è ancora arrestata nonostante la chiusura del tratto. I Vigili del fuoco, che stanno operando lungo il fiume, hanno disposto delle panne circa 300 metri al di sopra del ponte di Cornigliano e stanno intervenendo con mezzi movimento terra per limitare il più possibile l’arrivo della macchia al mare. Inoltre, vista la notevole pericolosità del prodotto fortemente infiammabile, hanno coperto lo sversamento con liquido schiumogeno.…

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L’AUSF Italia, ovvero la Confederazione delle Associazioni Universitarie Studenti Forestali d’Italia, nata per riunire e coordinare su scala nazionale tutte le associazioni studentesche di indirizzo forestale degli Atenei italiani ha preso una netta posizione a favore del referendum delle trivelle del 17 aprile. Abbiamo da sempre avuto a cuore il nostro territorio, consapevoli di quanto sia importante tutelare e favorire la buona gestione delle risorse naturali. Per questo motivo anche AUSF Italia ha aderito al comitato nazionale per sostenere il Sì al Referendum Abrogativo del 17 Aprile. Dr. Nicola Gozzoli Presidente Insieme per la Terra

Per equità vogliamo mettere in evidenza anche un parere contrario a quanti si sono proposti per il “SI”, quindi al blocco delle trivellazioni. Il post è stato ripreso dalla pagina Facebook di un operatore del settore, quindi di una persona che ha si l’interesse a mantenere la propria attività, ma anche una persona che non è mossa da interessi politici, Vi preghiamo di leggerla senza pregiudizi e preconcetti, è giusto che tutti abbiano spazio allo stesso modo.    Un po’ di corretta informazione al di fuori di slogan e demagogia: il referendum non deciderà nulla sulle nuove “trivelle” (si chiamano in realtà correttamente nuove perforazioni) ma riguarda la durata delle concessioni già in essere, quindi aree del mare entro le 12 miglia dalla costa dove ci sono già piattaforme di estrazione di gas metano in alcuni casi da più di 30 anni. il referendum, qualora si raggiungesse il quorum, andrebbe…

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Non ha alcun dubbio Giovambattista Benincasa, Responsabile Regione Calabria di ConfColtivatori relativamente al referendum sulle trivellezioni che si svolgerà nel Belpaese il 17 aprile. “Con gli articoli 37 e 38 del Decreto “Sblocca Italia”, voluto dal Governo Renzi, si vuole facilitare la strada alle trivellazioni selvagge nei nostri mari. L’ art. 38, poi, spiana letteralmente la strada all’estrazione degli idrocarburi, facendo ritorno alla competenza esclusiva dello Stato nelle materie di “produzione, trasporto e distribuzione dell’energia”, togliendo agli enti locali la possibilità di veto su ricerca di petrolio e trivellazione. Siamo contrari a questa legge per i seguenti motivi: a) si imbruttirebbe il paesaggio; b) aumenterebbe la produzione di nuovi rifiuti pericolosi con conseguente inquinamento dell’acqua e dell’aria con ricadute negative sull’intero ecosistema; c) si creerebbero indiscriminatamente strutture invasive con conseguente disturbo alla pesca ed ai pescatori; d) infine si correrebbe il serio rischio di aumentare la sismicità dei territori interessati.…

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