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BORSA DI STUDIO “CONVERSIONE BIOLOGICA” -Regolamento- Anno 2023 Premessa Tra la Fondazione Insieme per la Terra con sede in Via Roma 29 46031 Bagnolo San Vito (Mantova) e lo Studio Tecnico Agronomico ADC con sede Via Palermo 13 87075 Trebisacce (Cosenza) è nata una collaborazione relativamente alla promozione della cultura rurale. Obiettivi comuni La Fondazione Insieme per la Terra e lo Studio Tecnico Agronomico ADC, vista la notevole sensibilità riscontrata nel territorio nazionale, hanno deciso di istituire una borsa di studio riguardante la conversione di un’azienda agricola tradizionale in biologica. Destinatari Possono partecipare tutti gli studenti regolarmente iscritti al quarto e/o quinto anno scolastico di un Istituto Agrario italiano. Oggetto dell’elaborato L’elaborato inviato dovrà trattare esclusivamente la conversione di un’azienda agricola tradizionale in biologica mediante un esempio ipotetico. Nell’elaborato dovrà essere evidenziato la motivazione che ha portato l’agricoltore alla scelta biologica oltre ai punti di forza e alle criticità emersi…

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Apri una rivista del settore o guardi una trasmissione televisiva e subito ti sale il “sangue” al cervello. Tutti parlano di innovare, sia che parliamo di metodi di lavorazione sia che parliamo di attrezzature utilizzate. Per innovare serve appunto tempo e, sopratutto, grandi risorse economiche. Ma se il prezzo dei nostri prodotti copre (forse) a malapena i costi di produzione come possiamo pensare di affrontare nuovi percorsi? Non è questione di prudenza o di voglia di fare, ma bensì di mancanza di risorse economiche. L’articolo di Roberto Bartolini è sicuramente condivisibile relativamente ad un continuo miglioramento a cui deve essere rivolta l’attività dell’agricoltore, ma del tutto economicamente irrealizzabile sul lato pratico. Dice Carlo Panettieri: «Se non aumentano i prezzi, tutte queste mappature non servono a niente». Ribadisce Nicola Riccardi: «Se continuiamo con questi prezzi, altro che mappature…». Sono solo due commenti al post su Facebook relativo al nostro articolo sui…

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Molti di coloro che leggono i nostri articoli, sono anche associati Coldiretti e quindi ricevono la felice Newsletter che poi redirige sul loro sito, quindi avrete sicuramente letto quanto segue: L’agricoltura è il settore che fa segnare il maggior aumento delle ore lavorate con un incremento record del 3,9% annuale che è più del doppio di quello fatto registrare nei servizi (+1,6%) e il 50% in più di quello dell’industria (+2,6%). È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al mercato del lavoro nel terzo trimestre del 2016 che conferma il trend positivo del settore primario che già nel secondo trimestre aveva fatto segnare un balzo del 5% mentre nel primo era stato addirittura del 5,8% in termini tendenziali. Si tratta della conferma della dinamicità del settore nonostante le difficoltà che si stanno registrando sul mercato dove i compensi riconosciuti agli agricoltori sono in…

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Oggi vogliamo fare il punto della situazione con la lettera aperta di Mirco Zecchini, un agricoltore nonchè Presidente dell’associazione NostrAgricoltura, pubblicata sul sito Il Nuovo Agricoltore. Come Associazione Insieme per la Terra non possiamo che condividere questa posizione. E voi cosa ne pensate ? Se dobbiamo credere alla stampa, alla politica nazionale e alle organizzazioni agricole, il futuro dei nostri giovani è nell’agricoltura. Su cosa si basi tale idea diffusa è difficile da capire, dato che gli attuali imprenditori agricoli professionisti non riescono neppure a garantirsi il presente: l’agricoltore deve districarsi con le banche sempre più esigenti, con una burocrazia asfissiante, con la difficoltà dei mercati e soprattutto con i conti che non tornano quasi mai; il settore sta perdendo forza in assi strategici come il lattiero-caseario, il cerealicolo, il suinicolo. Questo futuro personalmente lo vedo davvero difficile. Non tutti possono aprire una malga in montagna o allevare qualche gallina…

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Non ci siamo… Ancora siamo fuori obiettivo, non è con l’inasprimento delle pene che possiamo fermare la mafia, ancora questo non l’hanno capito in quel di Roma Capitale, leggiamo insieme questi passaggi e commentiamoli: Fonte articolo: Mipaaf – Il Senato approva il disegno di legge contro il caporalato in agricoltura LE PRINCIPALI NOVITA’ DEL DDL  INASPRIMENTO DEGLI STRUMENTI PENALI: CONFISCA DEI BENI E RESPONSABILITA’ DEL DATORE DI LAVORO Con l’intervento normativo si stabiliscono nuovi strumenti penali per la lotta al caporalato come la confisca dei beni come avviene con le organizzazioni criminali mafiose, l’arresto in flagranza, l’estensione della responsabilità degli enti. In Senato è stato introdotto l’allargamento del reato anche attraverso l’eliminazione della violenza come elemento necessario e che rendeva più complessa l’applicazione effettiva della norma. La nuova legge prevede anche la responsabilità del datore di lavoro, il controllo giudiziario sull’azienda che consentirà di non interrompere l’attività agricola e la semplificazione…

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A molti agricoltori non è arrivata la PAC. Nuove regole e nuova burocrazia. Dal punto di vista pratico molti pagamenti degli acconti sono stati congelati per varie motivazioni riconducibili unicamente ad una burocrazia studiata appositamente non solo per complicare la nostra vita quotidiana ma anche per rallentare spudoratamente i flussi finanziari a vantaggio di pochi. Vi siete mai chiesti chi pagherà i nuovi programmi informatici e l’incredibile numero di “professori” che hanno elaborato un sistema così diabolico? Abbiamo il grande timore che per uscire da questa trappola burocratica non resti che o cessare la nostra attività o affidarsi a qualche astrologo ben informato. L’articolo apparso su Il Nuovo Agricoltore rende l’idea a quale livello la burocrazia è arrivata. La qualifica di “agricoltore attivo” è il primo requisito indispensabile per ricevere i pagamenti della nuova Pac, e proprio il 23 dicembre 2015 è stata pubblicata la circolare Agea ACIU 2015/570 che…

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