L’#acquacoltura europea, parte importante della nostra #economia
In Europa, l’acquacoltura rappresenta circa il 20% della produzione di pesce, molluschi, piante e impiega circa 85.000 persone. Si tratta quasi sempre di piccole imprese costiere o di aree interne. L’acquacoltura in Europa è rinomata per la sua alta qualità, la sostenibilità e gli elevati standard per il consumatore. Na parliamo stamattina a Bruxelles con il commissario Vella a Bruxelles… Secondo me, l’acquacoltura di “qualità” riducendo la pressione sugli stock può affiancarsi alla pesca artigianale come garanzia per i consumatori e il rispetto dell’ambiente. Molto meglio di ciò che importiamo da fuori Europa (vedi miei post precedenti) di cui non conosciamo la storia ambientale e sociale, come Thailandia e Filippine, ad esempio. In Europa ricordiamoci che importiamo 4 volte i prodotti ittici che consumiamo… Da qui dobbiamo partire, ragionando sull’acquacoltura, sapendo che mangiare pesce fa bene ma bisogna mangiarlo buono e rispettando le specie e la loro sopravvivenza. Purtroppo, però,…
Revisioni, … e io pago !
Con molta ironia il nostro Totò al cinema avrebbe sicuramente usato la mitica espressione “…e io pago!”. Dicono che non si tratti di un “balzello” ma bensì di un servizio; sicuramente la revisione dei nostri mezzi agricoli sarà l’ennesima mazzata alla drammatica situazione economica in cui tutta l’agricoltura italiana si trova. Ancora un volta cercano di farci digerire una nuova “tassazione” dipingendola come utile ed importante per il nostro lavoro quotidiano. La politica italiana è sempre più lontana dal settore primario mentre è sempre più vicina agli affari sindacali e/o del momento. E se facessimo invece noi il “tagliando” a questi affaristi? Vi lascio alla lettura dell’articolo di Agronotizie. A partire dal 2017 si stima che le revisioni effettuate annualmente alle macchine agricole saranno oltre 300mila. Una mole di lavoro che prevederà, secondo Vincenzo Laurendi del Dipartimento Tecnologie di sicurezza dell’Inail, intervenuto ad un incontro sul tema patrocinato dalla Regione…
I #giovani italiani scappano verso la #schiavitù straniera
Quando apprendi dai quotidiani situazioni assurde in agricoltura ti poni molti interrogativi. Esattamente un anno fa Roberta Giaconi raccontava sul Corriere della Sera come molti giovani italiani vengono sfruttati nelle aziende agricole straniere. Nel leggere questo articolo probabilmente la parola “sfruttati” non descrive esattamente il fenomeno in questione. Dopo un anno poco è cambiato. Tutto si basa sull’idea che i giovani ritengono di non aver futuro qui in Italia tanto da spingersi alla ricerca di un’avventura lavorativa nell’immenso continente australiano, ricco di opportunità sia a livello linguistico sia a livello professionale. Pochi mesi fa la Confagricoltura raccoglieva le adesioni dei giovani italiani che, allettati da un buon stipendio, volevano andare a lavorare nei rance americani; potete ovviamente immaginare le condizioni lavorative! In Italia solo l’11% degli occupati in agricoltura ha meno di 40 anni; invece di creare condizioni e/o opportunità vantaggiose per svecchiare gli occupati nel primario facciamo di tutto…
Nasce la #birra degli sportivi. Corre la #ricerca birraria
La corsa qualitativa della birra artigianale italiana, affermatesi su tutti i mercati europei, continua a riservare nuove piacevoli sorprese. Grazie alla ricerca è stata possibile creare una birra ideale per gli sportivi; a darne l’annuncio è stato agroalimentarenews.it. Proviene al 90% da grano saraceno tartarico, un tipo selvatico di grano saraceno, particolarmente ricco di quercetina e di rutina, dalle spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, che aiutano l’organismo a contrastare lo stress ossidativo causato da un pasto troppo abbondante o da un prolungato sforzo fisico . Inoltre, è analcolica (3%), piacevole al palato e praticamente senza glutine. E’ la birra creata dal Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea), con il suo Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione in collaborazione con l’Università di Viterbo, nell’ambito del progetto Alimed, finanziato dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. I suoi effetti benefici sono stati testati attraverso una sperimentazione condotta…
Ecco perchè la #dieta mediterranea risulta minacciata
La dieta mediterranea tanto amata da noi italiani, considerata come la migliore alimentazione a livello salutistico, risulta seriamente minacciata da mode assurde dipinte come vere e proprie icone. La dieta della banana, della carota, del minestrone, del cioccolato sono solo alcune delle assurdità moderne che i mass media consacrano come verità da seguire. Per capirne di più, grazie al TG4, iniziamo un vero e proprio viaggio fatto di consigli quotidiani dati da esperti. Dal 35° minuto potrete capire tutte le nostre cattive abitudini alimentari. http://www.video.mediaset.it/video/tg4/full/edizione-ore-19-00-del-6-maggio_616581.html Dr. Nicola Gozzoli Presidente Insieme per la Terra
#Etichette alimentari, che sia la #svolta oppure il solito #fumo negli occhi?
Appena letto il titolo e le prime 2 o 3 frasi dell’articolo di “Unione Nazionale Consumatori” ci stavamo per commuovere, finalmente abbiamo una etichettatura sincera? Stiamo per sapere da dove arriva quello che mangiamo? Vuoi davvero che stavolta l’Unione Europea che è sponsorizzata e sorretta da capitali privati, faccia l’interesse dei consumatori e non degli industriali? Avevamo proprio le lacrime agli occhi!! Poi però abbiamo iniziato a divorare l’articolo per meglio capire cosa è stato davvero deciso e un pò ci siamo “smontati”, una serie di “se” che ti fanno passare l’euforia, anche se restiamo fiduciosi sul fatto che gli industriali non faranno MAI pressione su Bruxelles per una legge che potrebbe fargli perdere qualche milione di euro. Perchè mai dovrebbero farlo? Alla fine c’è di mezzo la salute e la possibilità di scelta delle persone che, si sa, è primaria importanza per l’industria del cibo! Porremo alla Vostra attenzione un…
Coop, la #banca sei tu ?
Quanti di noi affidano i propri risparmi alla Coop? A sentire i numeri da capogiro illustrati nel servizio di Report dedicato a Coop c’è da farsi venire un gran mal di testa. Deposito assegni, prelievo contanti dallo sportello aperto sei giorni su sette o addirittura dagli appositi bancomat nei maggiori centri commerciali. Ma sono rispettate le regole sulla raccolta del risparmio su cui dovrebbe vigilare la Banca d’Italia? Perchè i mass media non parlano dei risparmiatori che hanno perso tutti i loro averi nel fallimento della Coop del Friuli? L’unica cosa certa è che le regole valgono solo per i risparmiatori mentre agli altri è concesso tutto, compreso la sottrazione di tutti i sacrifici di una vita. http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-f4d2fa8d-19ee-4dd3-9b8e-4139b6231d6d.html E ora vi fidate ancora del sistema risparmio Coop? Dr. Nicola Gozzoli Presidente Insieme per la Terra
Carrefour, la #GDO dove l’italianità è poco di #casa
Il nostro viaggio inchiesta lungo lo stivale è oggi approdato alla Carrefour. Obbiettivo verificare quanti prodotti a marchio della GDO sono italiani o spacciati per italiani grazie al marketing. Entriamo nel negozio Carrefour situato nel centro di Mantova Capitale della Cultura Italiana anno 2016. In un primo momento siamo stati confortati nel trovare nei banchi frigo insalata mista 100% italiana e crescenza fatta con latte italiano. Fuori frigo abbiamo notato anche confezioni di uova a marchio Carrefour. Su tutte le confezioni, grazie a loghi appositamente studiati, viene posta in risalto l’italianità dei prodotti. Dopo la prima impressione positiva veniamo subito colpiti dalla disinvoltura ingannevole con cui viene confezionata la pasta a marchio Carrefour, sicuramente non italiana. Grazie alla dicitura “Tutto il sapore ed i colori della cucina tradizionale” il marketing riesce praticamente a trasformare il “piombo in oro”. Volete magari dissetarvi con una buona spremuta di arance rosse straniere o…
A Ramacca (CT) corre la Filiera Corta e il De.Co., i #prodotti della #terra posti in primo piano
Antichi mestieri e civiltà contadina “Una generazione è tanto più ricca quanto più ha tramandato e saputo utilizzare la sapienza dei propri padri” La nostra civiltà è il frutto della sapienza di coloro che ci hanno preceduto, delle loro esperienze e del loro confronto con la natura, è quindi il risultato della nostra storia, dei saperi accumulati con l’esperienza ed il lavoro di tutti i giorni che si tramandano di generazione in generazione. In un mondo ormai globalizzato e influenzato da una cultura universale, multietnica, multi religiosa e spesso mediatica sostenuta dall’egemonia delle regole del mercato è diventata ormai inderogabile ed imprescindibile la tutela delle proprie origini e tradizioni ed in particolare di quel patrimonio immateriale formato dalla sapienza locale. “La migliore aula di scuola per un bambino è in ginocchio, ai piedi di una persona anziana” La cultura siciliana è profondamente legata all’agricoltura ed i contadini sono stati i…










