Tag Archives: Confagricoltura

Tutti giurano che non sarà così, tutti negano ogni terribile ipotesi. Visto le precedenti esperienze e visto l’inaffidabilità dei giuramenti dei nostri politici, pronti a vendere l’anima al diavolo, riteniamo molto verosimile l’ipotesi dell’introduzione di una nuova patrimoniale per salvare la banca del PD. Chiamatala IMU agricola, chiamatela “paperino” o “topolino“, sta di fatto che dovremmo berci ancora parecchio olio di ricino. L’aumento privato di capitale necessario per fronteggiare la crisi della banca senese difficilmente andrà importo, sia perchè i soci non hanno risorse economiche sia perchè solo dei folli rischierebbero i propri risparmi su un’istituto al tramonto. Ci parleranno ancora di un’imposta temporanea che poi, secondo promesse solenni in diretta TV, verrà restituita l’anno successivo? Vi ricordate che fine hanno fatto i Tremonti Bond dell’MPS? Mai restituiti ! Gira e rigira il fascino delle banche è sempre maggiore dei problemi della gente comune che lavora. Manca solo che anche…

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In ottobre la compagine sindacale e governativa sarà pronta a dimettersi senza usare stratagemmi? L’unica certezza che abbiamo in questo momento è il crollo dei SI; certamente la gente sta aprendo gli occhi giorno dopo giorno. Come rivela un sondaggio di Euromedia pubblicato su Facebook da Renato Brunetta, infatti, il “no” è al 54,1% contro il 45,9% dei voti favorevoli alla riforma. “La forbice a favore del no si amplia ulteriormente”, scrive il capogruppo di Forza Italia alla Camera, “Ormai abbiamo sfondato la soglia del 54% e continueremo a crescere costantemente, mentre i sì stanno crollando, sono in caduta libera. Diminuiscono gli indecisi. Per di più, cosa da non sottovalutare, il Partito democratico è quello più saturo, con oltre l’83% dei suoi elettori che dichiarano di votare a favore della riforma. Cosa vuol dire? Che il margine di crescita per Renzi e i suoi è praticamente nullo. Hanno già fatto…

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C’è chi snobba l’argomento, c’è chi se ne frega, c’è chi ci guadagna, c’è chi non ne capisce niente e c’è chi dorme. Di quale settore sto parlando? Ovviamente l’agricoltura, comparto latte. Nessuna protesta, nessuna manifestazione e nessuna levata di scudi da parte Coldiretti, Confagricoltura e Cia. Sinceramente viene da domandarsi per quale motivo i sindacati vivono nell’oro mentre gli allevatori affogano; avete ancora intenzione di tesserarvi a queste strutture che non tutelano gli interessi dei produttori? Sicuramente l’articolo di Repubblica vi farà riflettere. Con il latte a 30 centesimi al litro il settore caseario ha dovuto subire un’emarrogia di 17mila posti di lavoro, tra i 10mila persi direttamente negli allevamenti e altri 7mila “bruciati” nell’indotto. “Un enorme calo dell’occupazione legato soprattutto al prezzo del latte, che oscilla attorno ai 30 centesimi di euro al litro ed è più basso di oltre il 25% rispetto ai costi, di poco superiori ai…

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Avete presente il gioco del tiro al piattello? Nell’attribuzione dei rispettivi ruoli la nostra associazione è sicuramente al posto del piattello. Le storiche associazioni sindacali agricole non perdono occasione per dare il meglio di se, ovviamente ironicamente parlando. Non passa giorno che da nord a sud, da est a ovest del Belpaese, non si raccomandi, nell’intimità degli uffici di zona, di non leggere i nostri articoli, di non condividere i nostri post e di non mettere il fatidico “Mi piace”. Come no profit sicuramente non possiamo biasimare la paura di Coldiretti e Confagricoltura nella diffusione della semplice verità nell’attuale situazione economica in cui viviamo. Non può essere tollerata una voce fuori del coro perchè potrebbe causare un’effetto domino sufficiente da far crollare il castello di bugie raccontate in anni di incapacità sindacale. Cara Coldiretti e cara Confagricoltura, state serene che la gente ha finito di piegare la testa ed ha…

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Pensavate per caso che la telenovela del gasolio agricolo fosse finita? Mettetevi comodi così da evitare linguaggi per così dire “accesi”. Dal 1 luglio 2016 in Lombardia cambierà metodo di ottenimento del libretto UMA. Ecco la procedura. La domanda per il gasolio agricolo verrà sempre fatta dal vostro CAA ma cambierà il rilascio in quanto sarà di competenza degli UTR regionali. Dopo aver ritirato l’incartamento dovrete andare di persona all’UTR per consegnare il tutto, ovviamente con tanto di fila tipica di un qualsiasi sportello pubblico. Il problema più grande sono i tempi di attesa per avere il buono che variano da un minimo di 10/20 giorni fino ad un massimo di 60 giorni. Altra seconda fila per ritirare il buono tanto atteso. E’ doveroso precisare che molti CAA, tra cui Confagricoltura e le associazioni dei contoterzisti, hanno intrapreso una protesta molta accesa; contrariamente inesistente è stata la protesta di Coldiretti…

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Come sempre la politica degli annunci non coincide con la realtà dei fatti. A dare l’annuncio del disastro realizzato con la moratoria dal ministero e dalla Coldiretti è Agricolae. Grandi palcoscenici televisivi per poi diventare ridicoli davanti a tutto il settore primario. E le buffonate continuano … Gli allevatori sono in ginocchio. Non bastava la crisi del latte, il prezzo che scende, i costi che salgono e la concorrenza che viene da fuori senza un regime di quote. Ci si mette anche la moratoria che, di fatto, è come se non ci fosse. Ricordate la moratoria annunciata dal Ministro delle Politiche Agricole lo scorso 16 gennaio e successivamente firmata il 16 marzo? Qualcuno ha mischiato le carte in tavola, o meglio le moratorie. Fatto sta che quella annunciata a gennaio ad oggi non è operativa. Le filiali bancarie sanno dell’accordo ma non sono a conoscenza dei dettagli tecnici per poterla…

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Vi confessiamo che a volte ci poniamo domande a cui non riusciamo a trovare una risposta. Sarà perchè viviamo in una drammatica congiuntura economica, sarà perchè le sindacali spingono verso la nascita e la crescita di una guerra tra poveri, sta di fatto che la misura è colma. Mentre Confagricoltura sostiene la fuga lavorativa dei nostri giovani verso i rance americani, Coldiretti esulta per la decisione del Tribunale di far pagare 1 miliardo di euro al Governo nella vicenda Federconsorzi. Tutto tace sul prelievo dalle nostre tasche di ingenti somme per la revisione dei nostri mezzi agricoli. Tombale silenzio sui fallimenti delle COOP avvenuti nel Belpaese; meglio preferire l’amicizia politica che tutelare i fornitori ed gli associati coinvolti in questi crack. Questa Italia ora si chiama 3.0, giusto per essere moderni e per digerire l’olio di ricino. La GDO ricorre abbondantemente all’acquisto di prodotti alimentari stranieri, a partire da quelli…

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Quando apprendi dai quotidiani situazioni assurde in agricoltura ti poni molti interrogativi. Esattamente un anno fa Roberta Giaconi raccontava sul Corriere della Sera come molti giovani italiani vengono sfruttati nelle aziende agricole straniere. Nel leggere questo articolo probabilmente la parola “sfruttati” non descrive esattamente il fenomeno in questione. Dopo un anno poco è cambiato. Tutto si basa sull’idea che i giovani ritengono di non aver futuro qui in Italia tanto da spingersi alla ricerca di un’avventura lavorativa nell’immenso continente australiano, ricco di opportunità sia a livello linguistico sia a livello professionale. Pochi mesi fa la Confagricoltura raccoglieva le adesioni dei giovani italiani che, allettati da un buon stipendio, volevano andare a lavorare nei rance americani; potete ovviamente immaginare le condizioni lavorative! In Italia solo l’11% degli occupati in agricoltura ha meno di 40 anni; invece di creare condizioni e/o opportunità vantaggiose per svecchiare gli occupati nel primario facciamo di tutto…

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Passa quasi in sordina l’articolo del “Il sole 24 ore” che parla della coppia di decreti che stralciano il precedente, denunciato dal nostro articolo di gennaio u.s. Due decreti in due giorni e comunque in ritardo (a marzo), mentre le richieste per le assegnazioni vanno presentate alle Regioni in gennaio. Vediamo qualche esempio. Per i lavori preparatori dei cereali autunno-vernini, il primo decreto assegnava 62 litri a ettaro, mentre nel secondo decreto i litri sono saliti a 80. Per la concimazione, i quantitativi ad accisa ridotta passano da cinque a dieci litri. Aumenti anche per l’aratura-zappatura (da 46 a 70 litri) e per la semina (da 8 a 10). Stesso copione per pomodoro da industria e tabacco: in un giorno il carburante agevolato concesso ai lavori preparatori ha fatto un balzo da 62 a 80 litri. C’è stato anche un restyling delle tabelle con accorpamenti e «new entry». Ad esempio la fragola, che…

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Nel parlare di sindacato in generale, compreso quello agricolo, si ha come la sensazione di trattare argomenti lontani da noi, per non dire superati. Invece, ancora più di prima, a causa di questa spaventosa crisi economica che ha colpito le nostre campagne, serve non solo alle nostre aziende ma anche a tutta la società civile e produttiva, una figura sindacale seria ed efficace. Non vogliamo un sindacato che sbatta i pugni sui tavoli regionali per creare nuove pratiche, con nomi commerciali di fantasia, ma che parli di contenuti concreti. Non vogliamo un sindacato che nasconda gli stipendi d’oro dei propri responsabili ma bensì esigiamo un’assoluta trasparenza mediante la pubblicazione della verità. Non vogliamo un sindacato che parli di contraffazioni e di falso made in italy ma che poi non pubblichi nomi e cognomi degli operatori italiani e stranieri che danneggino il nostro lavoro. Vogliamo un sindacato che parli di etichettatura…

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