Tag Archives: cibo

Quando leggerete questo articolo di agroalimentarenews capirete del perchè il nostro agroalimentare sia così imitato in ogni parte del mondo. Imitazioni che riducono drasticamente la nostra forza produttiva e la nostra forza occupazionale. Tutto nel silenzio delle nostre autorità politiche, particolarmente interessate e dedicate ai propri impicci. Nel frattempo, in questa situazione incandescente, le industrie agroalimentari crescono e le campagne, invece, cadono nel baratro economico. Tutto alla luce del sole, tutto nell’indifferenza generale. L’Italia del silenzio che copre la disperazione di chi non ha lavoro. Milano- Ogni anno 1,2 miliardi di persone in tutto il mondo acquistano un prodotto dell’agroalimentare italiano, tra i quali 750 milioni sono consumatori fidelizzati. Ma dove vanno a finire i prodotti food del Made in Italy nel mondo? Come viene garantita la loro qualità nonostante lunghi viaggi per il trasporto? Chi garantisce che un latticino assaporato in Cina mantenga le proprietà organolettiche e di gusto, in…

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Questo breve articolo non vuole porre l’attenzione sullo zucchero, bensì su di un concetto spesso affrontato dalla psiconeuroendocrinoimmunologia, ossia l’interazione tra cibo, modifiche interne all’organismo e mente. Spesso leggiamo notizie tristi riguardanti dipendenze da droga, alcol, gioco, meno spesso parliamo di dipendenze vere e proprie da cibo, ed in questo caso dallo zucchero. Ho parlato per voi con uno dei più grandi psicologi dello sport chiedendo come arginare questo problema. Prima di dirvi la risposta fatevi le domande sotto riportate: – Mangi i dolci di nascosto? – Quando inizi a mangiarne fai fatica a limitarti nella quantità? La fetta di torta è sempre troppo poca? – Provi frustrazione e sensi di colpa dopo aver mangiato i dolci? – Non riesci a controllare l’impulso di mangiare un dolce? Se la tua risposta è si devi lavorare solo su di una cosa, l’unica vera forza che tutti abbiamo ma per pigrizia o…

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La scienza dice di si. Come sempre cercherò di essere rapido, sperando di essere anche esaustivo. Attraverso un’efficiente rete di comunicazione vari organi del nostro corpo influenzano e vengono influenzati da altri organi. Vi sembra possibile che il vostro intestino possa interferire positivamente o negativamente con le vostre emozioni? Bhe, la risposte è si! L’ ipotalamo può coinvolgere anche il sistema immunitario, attraverso il timo ad esempio (ghiandola deputata anche alla produzione dei linfociti T). L’innervazione di tipo parasimpatico dell’intestino da parte del nervo vago fornisce informazioni afferenti al cervello influenzando le emozioni. A loro volta, le emozioni possono anche influenzare i visceri attraverso efferenze di tipo parasimpatico grazie al il nervo vago. Ecco perchè il cibo da fast food e alimenti affini, tanto irresistibili all’inizio finiscono per essere deleteri a lungo termine. Si creano vere e proprie dipendenze da “cibo spazzatura”. Spesso il bisogno di fugaci sensazioni piacevoli prende…

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E’ ormai pratica abituale delle industrie sementiere e degli agrofarmaci, quella di organizzare meeting sul territorio con tanto di banchetto faraonico gentilmente offerto a fine riunione. Come operatore in campo agricolo partecipo spesso e, ogni volta, sembra un remake degli incontri precedenti: stessa linea di comunicazione, stessi principi e stesso iter illustrativo. Con una situazione di forte congiuntura del mercato cerealicolo (e non solo), la preoccupazione primaria delle aziende in questione sembra quella di infondere tra noi imprenditori agricoli ottimismo su un futuro imminente, proiettando scenari plausibili con particolare attenzione al continuo inflazionarsi della denutrizione. Spiego meglio: basta un’attenta documentazione dello scenario economico e agricolo internazionale per farsi l’opinione secondo cui questa decantata sensibilità al tema della fame nel mondo di certe aziende produttrici di agrofarmaci e sementi, sia in realtà una ‘finta’ motivazione per spingere gli agricoltori a strizzare al massimo ogni singolo acro di terreno. E allora al…

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Contrariamente a quello che pensano i nostri politici e le attuali sindacali agricole, i consumatori italiani prediligono riempire il carrello della spesa con cibi locali e nazionali, rilegando i cibi etnici alla pausa pranzo, sia per il prezzo sia per la ridotta tempistica a disposizione. Roma– I colori del tricolore tingono il carrello della spesa degli italiani. Stando infatti al rapporto Italia 2017 dell’Eurispes nell’acquisto di beni alimentari si prediligono i prodotti made in Italy (74,1%), il 53,1% acquista spesso prodotti con marchio Dop, Igp, Doc e per oltre la metà dei casi (59,3%) a essere privilegiati sono i prodotti a km zero, nell`80,4% quelli di stagione. Leggermente più basso invece il numero (39,4%) di chi acquista spesso prodotti biologici. Il 75,4% dei consumatori controlla l`etichettatura e la provenienza degli alimenti; evita di comperare prodotti nei negozietti etnici (62%) e di marche che non conosce (66,9%). Il 59,9%, inoltre, preferisce…

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Avviso i lettori che questo post verrà trattato in un articolo più esaustivo, su di una piattaforma di lettura ad hoc. Detto questo cercherò di riportare alcuni utili concetti su di un tema di grande attualità come questo partendo come base da un ottimo lavoro scientifico condotto dal Dott. Ghiselli (Dirigente di ricerca). I vegetali, se adeguatamente miscelati, hanno lo stesso profilo amminoacidico dei prodotti animali? La quantità di proteine totali è il fattore determinante alla sintesi proteica? Tante domande, ma in sintesi possiamo concentrarci su alcuni concetti. Vediamo quali: ? I prodotti di origine animale hanno un ottimo rapporto tra gli amminoacidi essenziali al fine di attivare la sintesi proteica; ? La sintesi proteica “funziona” bene se ci sono tutti questi amminoacidi, per cui , se uno di essi fosse presente in piccole quantità nell’alimento risulterebbe limitante al processo di sintesi che quindi si esaurirebbe precocemente; ? Pasta e…

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Siamo al sesto episodio e stavolta di parlerà di beveraggi, nello specifico di acque minerali e di come possiamo adattare i nostri acquisti alle nostre abitudini alimentari e al nostro stato di salute. Ad esempio, per chi ha problemi di calcolosi, è sempre meglio evitare acque che hanno un residuo fisso troppo elevato, oppure per chi ha problemi renali può essere indicata un tipo di acqua che facilita la diuresi e così via. Etichetta delle Acque Minerali  Parliamo oggi delle etichette delle acque minerali: in commercio ve ne sono un’infinità tra tipologie e marchi ma, al di là del nostro gusto personale tra liscia, gasata o… metà, è utile conoscere le informazioni sulla confezione in modo da poter scegliere l’acqua più adatta alle esigenze del nostro organismo, anche se il consiglio di Insieme per la Terra è quello di bere l’acqua di rubinetto, che rapidamente ricordiamo essere per legge la più controllata e…

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Rieccoci alla nuova “puntata” del nostro viaggio nelle etichette alimentari, proviamo questa volta a fare degli esempi concreti, anche per poter avere un termine di paragone tangibile. Ecco qualche esempio di etichetta: uova, passata di pomodoro, carne, acqua minerale Etichetta delle Uova Parlando di uova, non fermatevi a ciò che trovate scritto sulla patinata confezione, quella è frutto di uno studio di Marketing, non rispecchia necessariamente quello che troverete dentro, sulle uova, sicuramente ci avrete fatto caso, c’è un codice stampato sul guscio (che in pochi sanno tradurre) ora Vi spieghiamo cosa significa e come leggerlo: Facciamo un esempio non basato sulla realtà: 3 IT 001 VR 036 La prima cifra indica il tipo di allevamento: 0 corrisponde al biologico, 1 a quello all’aperto, 2 a terra e 3 in batteria. Sappiate che lo 0 del biologico, indica sia l’alimentazione della gallina che lo spazio che ha a disposizione per razzolare, nel senso…

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Siamo alla quarta parte della nostra lunga inchiesta su come leggere le etichette alimentari, parleremo di biologico e di come riconoscerlo tra i tanti, visto che i “tarocchi” non mancano!. PRODOTTI BIOLOGICI Arriviamo ora ad un argomento che a noi interessa molto: i cibi da coltivazioni biologiche. Come essere sicuri che quello che stiamo acquistando sia veramente biologico? In primis, di certo c’è solo la morte, purtroppo il mercato è zeppo di tarocchi, si parla di un 25%30%, occorre prestare molta attenzione all’etichetta: il regolamento CEE 2092/91 ha definito, criteri ben precisi a cui i produttori ed i trasformatori di prodotti biologici debbono necessariamente attenersi. Questo qui accanto è il logo ufficiale europeo che “dovrebbe” apparire sull’etichetta del prodotto biologico. Vi allego, per Vostra informazione, Decreto Ministeriale del 08 febbraio 2010 in materia di prodotto biologico. Può esservi utile! Ricordiamoci che per essere veramente tale, tutte le fasi di produzione devono seguire i criteri…

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Riprendiamo con la terza puntata la nostra inchiesta sulle etichette alimentari, questa parte inizia con un argomento per noi molto sentito, che è appunto la provenienza dei prodotti. Insieme per la Terra si batte proprio per avere una etichettatura chiara e completa, compresa l’indicazione di provenienza degli elementi che compongono il prodotto. Questo per chiarezza e correttezza nei confronti del consumatore, che in questo modo può scegliere se acquistare o meno l’uno o l’altro prodotto. Se questa regola vale per la vostra automobile, che sapete bene dove è stata costruita, perchè non deve valere anche per ciò che portate alla bocca? Una informazione per noi fondamentale e che dovremmo tutti imparare a tenere in considerazione come prima tra tutte le altre è la provenienza del prodotto: il nome del produttore, la sua sede e quella dell’impianto di produzione o confezionamento (se diversa) devono sempre apparire in modo chiaro e leggibile sulle…

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