Category Archives: Inchieste / Approfondimenti

Cercate casa? Magari siete nella lista d’attesa per una casa popolare? Questo di certo non è un problema che attanaglia i pensieri degli eminenti porporati romani. L’articolo del Corriere ci lascia assolutamente sgomenti per non dire indignati. Ufficialmente si professa la carità e la povertà ma in privato regna l’abbondanza. ROMA- «Ci sarà una trentina di cardinali che vive in appartamenti anche più grandi del mio…», ha detto, sfogandosi venerdì col Corriere della Sera, l’ex segretario di Stato Tarcisio Bertone. Sarà vero? All’immenso patrimonio immobiliare della Santa Sede, il giornalista Gianluigi Nuzzi, sotto processo per Vatileaks, ha dedicato un capitolo del libro «Via Crucis», con un elenco di inquilini eccellenti, perlopiù cardinali, che a canone zero godrebbero di appartamenti. Uno di questi è il cardinale Ennio Antonelli, 79 anni: secondo «Via Crucis» vivrebbe in una casa — nel Palazzo di San Callisto a Trastevere — la cui superficie lorda è…

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L’Azienda di Collecchio si trova in un vero caos. Dopo i risultati positivi del boicottaggio realizzato dai consumatori forti sostenitori del latte italiano, oltre ad una parte del mondo politico, è la volta della discesa in campo dei lavoratori e degli azionisti di minoranza. I francesi hanno deciso di trasferire la sede legale a Milano tradendo il progetto iniziale promesso al momento della scalata ossia quello di costruire un grande polo del latte fresco a Collecchio. Promesse tradite da chi è abituato a fregarsene dei consumatori. Il Fatto Quotidiano descrive una situazione caotica. La Collecchio del miracolo del latte, culla storica della Parmalat fondata e poi affondata da Calisto Tanzi, quindi rinata durante il commissariamento di Enrico Bondi e poi comprata dai francesi di Lactalis, perderà la sua valenza legale per il gruppo. Nel 2011 l’offerta di del gruppo della famiglia Besnier per l’acquisizione prometteva di trasformare il distretto parmense…

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Gettiamo la maschera una volta per tutte! Gli unici a volere veramente una seria etichettatura, comprensiva dell’origine del prodotto, sono i consumatori ed i singoli produttori. Il consumatore, a meno che non si organizzi in no profit o faccia manifestazioni spontanee eclatanti, verrà sempre accontentato con promesse da parte di ogni colore politico o magari con le solite buone intenzioni raccontate dal personaggio televisivo del momento. I singoli produttori vedono nell’etichettatura l’unico modo per uscire dal vero e proprio pantano in cui si trovano. Prodotti svenduti o addirittura regalati all’industria ed alla grande distribuzione. Azzeramento del proprio futuro e quello dei propri figli. Debiti da pagare senza entrate perchè il prezzo dei propri prodotti è inesistente. Gli industriali, spesso con carta identità straniera, vogliono fare il bello ed il cattivo tempo. Grazie a vuoti legislativi ed a buone campagne di marketing è possibile trasformare un prodotto straniero in uno italiano,…

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Mentre tutti festeggiano la nascita del monopolio della macellazione italiana, gli allevatori saranno posti davanti a gravi difficoltà. La nascita di queste realtà porterà a breve ad un allungamento dei tempi di pagamento del bestiame fornito dagli allevatori e anche dei beni e servizi erogati dai fornitori; infatti la contrattazione dei piccoli imprenditori si dissolve, come burro al sole, se posta davanti a colossi economici. Dopo aver pagato o meglio sottopagato per anni i tori forniti dagli allevatori italiani, i macelli ora si trovano ad acquistare capi all’estero perchè gli allevamenti nostrani hanno cessato l’attività. Continuando di questo passo le vacche fine carriera verranno letteralmente regalate ai macellatori con buona pace del silenzio delle sindacali. E l’Antitrust? Scomparso sotto il sole del Qatar! CASTELVETRO Sta per essere annunciata l’acquisizione da parte del Gruppo Cremonini di Castelvetro, tramite l’azienda Inalca, della reggiana Unipeg, la prima cooperativa dello stesso settore in Italia.…

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Gli scandali sull’olio non hanno fine, o meglio le multinazionali che gettano discredito sui brand italiani continuano a lavorare indecentemente. A dare la grave notizia è Teatro Naturale. Se qualcuno pensava che gli Stati Uniti avessero avviato una guerra commerciale con l’Italia olearia dovrà ricredersi. La FDA americana, il 16 marzo 2016, ha lanciato un’allerta su alcuni lotti (5251R, 5351R e 5551R) di olio extra vergine spagnolo, a marchio Carapelli e Bertolli, venduti dalla Deoleo Usa. Gli oli erano venduti in Massachusetts, Ohio, Wisconsin, Indiana, Mississippi, Arkansas, Oklahoma, Missouri, Arizona, Alabama, New Mexico, Texas, Florida, Iowa, Maine, Illinois, Virginia, New York, Pennsylvania, e Georgia. Negli oli incriminati, su cui pende un richiamo obbligatorio, sono state trovate tracce di trifloxystrobina e tebuconazolo. Si tratta di principi attivi fungicidi sistemici, largamente utilizzati proprio dall’olivicoltura iberica in particolare contro l’occhio di pavone, la cui presenza non è però ammessa nell’olio venduto negli Usa. Come…

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Per equità vogliamo mettere in evidenza anche un parere contrario a quanti si sono proposti per il “SI”, quindi al blocco delle trivellazioni. Il post è stato ripreso dalla pagina Facebook di un operatore del settore, quindi di una persona che ha si l’interesse a mantenere la propria attività, ma anche una persona che non è mossa da interessi politici, Vi preghiamo di leggerla senza pregiudizi e preconcetti, è giusto che tutti abbiano spazio allo stesso modo.    Un po’ di corretta informazione al di fuori di slogan e demagogia: il referendum non deciderà nulla sulle nuove “trivelle” (si chiamano in realtà correttamente nuove perforazioni) ma riguarda la durata delle concessioni già in essere, quindi aree del mare entro le 12 miglia dalla costa dove ci sono già piattaforme di estrazione di gas metano in alcuni casi da più di 30 anni. il referendum, qualora si raggiungesse il quorum, andrebbe…

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Molti di noi non sanno che i reati di tipo ecologico, fino a qualche mese fa non avevano una adeguata copertura legislativa. La Lombardia si laurea come la regione con più reati in questo campo, forse anche perchè è tra le più attive industrialmente, anche se questo è un marchio del quale non sarebbe il caso di vantarsi. Leggiamo quindi l’ottimo articolo di Crema Online, “Libera e Legambiente presentano il Rapporto ecomafia” (ve ne consigliamo la lettura), dove spiegano molto bene come le Ecomafie amalgamino il ciclo illegale del cemento con quello anch’esso illegale dei rifiuti. Quello che un pò spiazza è come mai una legge su questo argomento abbia giaciuto per anni in Parlamento, nonostante di questo genere di reati la storia italiana (anche ben recente) ne è piena, dalla “terra dei fuochi”, ai rifiuti trovati sotto la BreBeMi, tanto da far quasi pensare ad una sorta di “aiutino” alle ecomafie. Che in…

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Vogliamo portare il nostro contributo di visibilità a questo interessantissimo studio di fattibilità, completo di Business Plan sintetico sulla coltivazione della Canapa. Brevemente Vi riportiamo un estratto della normativa che regolamenta la coltivazione, che ritroverete ovviamente nell’articolo qui sotto allegato: Quali sono le normative vigenti e gli adempimenti da osservare? Siamo ancora in attesa di una legge quadro che dia certezze. Al momento si fa riferimento alla circolare del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 1997, integrata della circolare nr. 1 dell’ 8 maggio 2002, oltre che ai regolamenti comunitari 953 del 2006 e 507 del 2008. – La coltivazione deve essere inserita nella denuncia PAC. – Deve essere seminata canapa di una cultivar compresa nell’elenco europeo delle varietà con tenore di THC inferiore allo 0,2%, certificata dal cartellino rilasciato dall’ENSE (Ente Nazionale Sementi Elette). – All’emergenza delle piante, si deve dare comunicazione alla più vicina stazione delle Forze…

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Durissima è la presa di posizione di Ombudsman contro la Commissione Europea per non aver verificato le ricadute sui diritti umani relativamente all’importazione senza dazi del riso vietnamita. Non è solo il mondo risicolo a criticare l’accordo con il Vietnam, che una volta ratificato porterà in Europa 80 mila tonnellate di riso senza dazi: l’Ombudsman europeo ha recentemente criticato la Commissione per non aver fornito una verifica su come il suo accordo di libero scambio con il Vietnam potrebbe pregiudicare i diritti umani prima di arrivare alla ratifica l’accordo. Ruth Kelly, una dei responsabili dell’associazione Action Aid, conferma infatti al sito EurActiv.com, che questo accordo bilaterale sembra essere destinato ad intrappolare il Vietnam in una spirale negativa di bassi profitti – bassi salari, che di compromettere i diritti dei lavoratori. Le trattative si sono concluse nel dicembre 2015. Il passo successivo è quello di portare l’accordo davanti al Consiglio dei…

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Vi siete mai domandati cosa succederà quando il TTIP entrerà in vigore? Nel totale silenzio – assenso di buona parte della nostra politica e del mondo sindacale riportiamo l’articolo apparso sul sito di Beppe Grillo. Gli Stati Uniti gettano la maschera. Con il TTIP vogliono invadere il mercato europeo. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto che analizza le conseguenze su import ed export per le due sponde dell’Atlantico qualora il TTIP venga approvato. I risultati sono impressionanti. Con il TTIP e la rimozione delle protezioni sanitarie nel commercio, il surplus europeo scenderebbe da 7,6 a 0,1 miliardi di euro. Gli Stati Uniti esporterebbero in Europa beni dal valore di oltre 9,5 miliardi di dollari. Le eccellenze dell’agricoltura europea verrebbero rase al suolo. A chi conviene, dunque, il TTIP? Sicuramente no a chi produce in Europa. L’obiettivo degli Stati Uniti è quello di rimuovere tutte le barriere…

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